Cassazione: anche i tovaglioli indicano il reddito dei ristoratori

 I ristoratori dovranno prestare massima attenzione anche ai tovaglioli utilizzati nei loro tavoli, in quanto si tratta di un ulteriore elemento in grado di ricostruire il profilo fiscale del contribuente; in effetti, come emerge da una presunzione dell’Agenzia delle Entrate e da una recente sentenza della Corte di Cassazione, la richiesta di un tovagliolo aggiuntivo da parte di un cliente deve essere fatta pagare e sottoposta a fatturazione, visto che la nostra amministrazione finanziaria va proprio a presumere la tassazione del provento. In realtà, le precedenti disposizioni di legge parlavano espressamente di una sottrazione del numero di tovaglioli dal totale per altri scopi specifici. A questo punto però, si può ben comprendere come delle incongruenze piuttosto gravi dal punto di vista del reddito d’impresa possano essere superate da tale analisi. Si è arrivati a queste conclusioni a seguito di una vicenda particolare, in base alla quale le Entrate di Bassano del Grappa avevano condotto una verifica su un ristorante per accertare la corretta implementazione delle normative tributarie.

 

Roma: alla tassa sul turismo i commercianti dicono no

 Chi vorrà vedere Roma dovrà pagare. E non si tratta delle spese di albergo o di vitto per la vacanza, ma di una vera e propria tassa ‘di soggiorno’. Relativamente bassa (10 euro appena) per i turisti che affollano la città eterna. Il Governo ha pensato a questa tassa come misura per aiutare il debito di Roma. Se sarà approvata, sarà imposta ai turisti che alloggiano negli alberghi romani. La tassa é favorita da chi nota il fatto che Roma ospiti milioni di visitatori l’anno comportando per la città costi vari per mantenere la pulizia e la manutenione delle strade.

La tassa di soggiorno sarà progressiva, massimo 10 euro per l’extralusso – sottolinea Gianni Alemanno, il sindaco – . Ci sarà una parte di interventi a nostra disponibilità per mettere in equilibrio il bilancio. Avremo una serie di facoltà del Comune per fare tagli e mettere delle tasse che gravi sui turismi ma non sui cittadini.

Provincia di Genova: nuova organizzazione per gli Uffici fiscali

 E’ partita oggi, lunedì 7 giugno 2010, in Provincia di Genova, la nuova organizzazione degli uffici fiscali con l’avvio della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Amministrazione finanziaria nel sottolineare come nulla cambia per i servizi offerti al cittadino/contribuente, mentre contestualmente aumenteranno le azioni di contrasto all’evasione fiscale: dalle indagini finanziarie al redditometro e passando per la lotta alle compensazioni di crediti fittizi, elusione fiscale, e le truffe delle cosiddette “società cartiere”. Nel dettaglio, a Genova la Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate è a partire da oggi costituita da quattro Uffici territoriali, di cui uno a Chiavari, uno a Rapallo e due a Genova, ed un unico Ufficio Controlli, che si occupa di contenzioso e di accertamenti fiscali, che ha competenza su tutta la Provincia.

Imprese: tasse alte e peso burocrazia eccessivo

 La tassazione a carico delle imprese è alta, fin troppo, ma i costi che le imprese italiane devono mettere in preventivo per la propria attività non sono solamente quelli fiscali, ma anche quelli burocratici che spesso incidono fortemente sulle PMI. Non a caso, in accordo con uno studio effettuato dalla CGIA di Mestre, nel nostro Paese la burocrazia alle piccole e medie imprese costa la bellezza di 11,5 miliardi di euro all’anno, ovverosia ben un punto percentuale di prodotto interno lordo italiano. E visto che 95 aziende su 100 in Italia sono micro e piccole imprese, ne consegue che il peso più elevato della burocrazia è a carico delle PMI che hanno meno di dieci addetti. Quando si parla di peso burocratico a carico delle imprese si intende l’iter relativo agli adempimenti di natura fiscale, ma anche e soprattutto i costi burocratici che occorre mettere in preventivo per la gestione del personale, per l’ambiente, la sicurezza e la formazione.

Poco meno di un mese per le adesioni allo scudo fiscale australiano

 Il mese di giugno è appena iniziato, ma in Australia già si pensa al suo ultimo giorno, visto che si tratterà dell’ultima data utile per i contribuenti oceaniani per aderire all’ancora di salvataggio offerta dal fisco per agevolare il rientro di capitali dall’estero: l’Australian Taxation Office, l’amministrazione finanziaria australiana, ha dunque deciso di non offrire altre proroghe, anche perché questo provvedimento normativo del governo di Canberra intende combattere in maniera seria e mirata l’evasione fiscale, il naturale proseguimento dello scudo fiscale della fine dello scorso anno. Che cosa accadrà a quei soggetti che aderiranno al nuovo scudo? La questione principale in questo caso riguarda le sanzioni: in effetti, nell’ipotesi in cui il totale dei ricavi del contribuente non eccede la soglia dei 15.000 dollari annui, allora la regolarizzazione avrà luogo in modo semplice e con una normale comunicazione del proprio profilo tributario.

 

Tasse più odiate in Italia: la top ten 2010

 Qual è la tassa più odiata da parte dei contribuenti italiani? Ebbene, al riguardo la risposta ce la fornisce Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, che al riguardo ha condotto uno studio che ha portato alla definizione della lista delle prime dieci tasse più odiate nel 2010 dai contribuenti italiani. Nel dettaglio, la tassa più odiata in assoluto è la Tariffa di igiene ambientale (Tia) o tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu); trattasi di un primato che di certo non stupisce visto che, tra l’altro, ci sono milioni di famiglie italiane che, in forza di una sentenza dei mesi scorsi della Corte Costituzionale, ancora aspettano invano i rimborsi relativi all’imposta sul valore aggiunto (Iva) pagata nei scorsi anni in maniera illegittima. Al secondo posto tra le tasse più odiate c’è la tassa di possesso dell’auto, e poi a seguire sul gradino più basso del podio della classifica proprio l’imposta sul valore aggiunto (Iva).

Studi di settore anomali, lettere a 109 mila contribuenti

 Il Fisco, in materia di studi di settore, ha annunciato d’aver predisposto a carico di ben 109 mila contribuenti l’invio di una segnalazione di anomalia in vista della presentazione del modello Unico 2010. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel precisare al riguardo come attraverso una apposita Circolare, la numero 30/E diffusa in data odierna, venerdì 4 giugno 2010, si punti a far luce su delle incoerenze riguardanti la gestione dell’attività negli anni che vanno dal 2006 al 2008. Interessati a quella che risulta essere in tutto e per tutto come una pioggia di comunicazioni sono anche gli intermediari che hanno provveduto per conto dei contribuenti a trasmettere le dichiarazioni lo scorso anno.

Lega Nord: colpire gli ambulanti immigrati contro l’evasione fiscale

 Sono note ormai da tempo le “crociate” portate avanti dalla Lega Nord nei confronti della questione degli immigrati, una sorta di marchio di fabbrica e neanche l’ultima mozione del partito è stata da meno: la proposta è stata presentata alla Camera dal capogruppo Marco Reguzzoni e riguarda da vicino il tema dell’evasione fiscale e del contributo non indifferente che viene dato al fenomeno dal commercio ambulante, soprattutto quello cinese. L’intento è chiaramente politico, oltre che tecnico, visto che si intende colpire un’attività che è notoriamente posta in essere in nero per la sua totalità; secondo quanto fatto osservare dal partito lombardo, si tratta di una vera e propria filiera illegale, in cui tutte le componenti, dalla produzione fino all’importazione e alla vendita, rappresentano i protagonisti principali di un’evasione totale dal fisco, un danno serio per la nostra amministrazione finanziaria e per il commercio regolare.

 

Elusione fiscale: Campania, Entrate recupera due milioni di euro

 Attraverso una intensa e minuziosa attività di intelligence, l’Agenzia delle Entrate, con la formula dell’accertamento con adesione, ha incassato due milioni di euro nell’ambito della scoperta di un disegno elusivo alquanto sofisticato che è stato scovato dall’Amministrazione finanziaria. A darne notizia è la Direzione Campania dell’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come si siano recuperate le somme sopra citate in virtù di una verifica fiscale effettuata dall’Ufficio Grandi contribuenti a carico di un impresa operante nel settore del terziario. Il tentativo di eludere il fisco, in accordo con quanto rivela l’Agenzia delle Entrate con una nota, è stato messo in atto attraverso un’operazione avente carattere straordinario e rappresentata dalla cessione di quote azionarie attraverso delle fiduciarie.

Paesi Bassi: Ok-app semplifica le importazioni dall’estero

 Il fisco olandese si arricchisce di una interessante novità per quel che concerne le importazioni fiscali e il relativo trattamento tributario: in effetti, per tutte le informazioni relative a questo argomento esiste una specifica applicazione, creata appositamente dalla Dutch Tax and Customs Administration (l’amministrazione finanziaria dei Paesi Bassi), vale a dire un programma da installare comodamente sullo smartphone e in grado di riconoscere e di far approfondire al viaggiatore cosa è possibile importare e dove invece sono stati fissati dei divieti in questo senso. Ok-app, così è stato chiamato il programma in questione, avrà una serie molto completa di funzionalità, con il preciso obiettivo di evitare qualsiasi tipo di problema con le Dogane che si possono incontrare nei viaggi di ritorno: per ogni paese, infatti, l’applicazione ha predisposto informazioni e disposizioni approfondite, tra cui quelle relative ai beni oggetto di contraffazione e gli animali. Cosa offre inoltre questo programma così particolare? Ok-app è dotato praticamente di tutto, visto che la funzione Ok-scan consente di far diventare il proprio smartphone uno scanner, con il quale effettuare le stesse operazioni che vengono svolte dai doganieri in relazione al bagaglio.

 

Evasione fiscale: aumentano le barche intestate ai nullatenenti

 L’Italia dal fronte dell’evasione fiscale è un Paese in grado di “fare scuola“. Non a caso siamo campioni mondiali di imponibile evaso sia perché in passato chi ha voluto truffare lo Stato l’ha fatta quasi sempre franca, sia perché a livello politico, salvo gli ultimissimi anni, la questione relativa all’evasione fiscale non ha mai rappresentato un tema in grado di “portare voti“. Ora però con la crisi che sembra senza fine, e con i conti dell’Italia che devono rimanere in ordine, il tema dell’evasione fiscale rispetto al passato ha assunto una dimensione politica ed è anche frutto di dibattiti e dispute accese tra la maggioranza e l’opposizione. Ma oltre alle parole servono anche i fatti visto che l’evasione fiscale si annida nel nostro Paese un po’ ovunque, e va a penalizzare oltremodo, oramai da anni, i contribuenti che le tasse le pagano alla fonte, ovverosia milioni di dipendenti e di pensionati che pagano per tutti e che oramai vengono definiti come i “soliti noti“.

Fisco e Scuola: in arrivo la pagella per il primo semestre 2010

 Col mese di giugno si chiudono le scuole italiane e si chiude inevitabilmente anche l’iniziativa Fisco e Scuola dell’Agenzia delle Entrate, la quale può comunque presentare un bilancio di tutto rispetto per quel che riguarda questi primi sei mesi del 2010; in particolare, stupiscono soprattutto i numeri che sono stati fatti registrare dalla direzione lucana della nostra amministrazione finanziaria. In effetti, le Entrate della Basilicata sono riuscite a incontrare un numero superiore a mille studenti delle scuole coinvolte: con la pausa estiva si interrompe soltanto in maniera provvisoria questo stretto rapporto di collaborazione, con offerte didattiche sempre interessanti e il coinvolgimento di ben diciotto scuole dall’inizio di quest’anno. Il totale preciso dei ragazzi che hanno potuto beneficiare di questa iniziativa è di 1.164 unità, mentre gran parte degli istituti sono stati scuole medie, anche se non sono mancati i licei e gli istituti tecnici commerciali.

 

Cinque per mille: novità su ripartizione anni 2007 e 2008

 Arrivano delle novità importanti per quel che riguarda la ripartizione dei fondi per il cinque per mille a valere sugli anni 2007 e 2008. L’Agenzia delle Entrate, in data odierna, 1 giugno 2010, ha infatti reso noto che, per effetto della Legge di conversione del Decreto Incentivi, c’è stato un ampliamento delle tipologie di enti del volontariato che possono essere ammessi al beneficio. Come diretta conseguenza, per questi nuovi potenziali beneficiari si sono subito aperti i termini per poter produrre le dichiarazioni sostitutive entro e non oltre la data del prossimo 30 giugno del 2010. In particolare, a valere sulla ripartizione dei fondi, ed a valere sull’anno 2007, i nuovi soggetti ammessi sono quelle fondazioni che sono riconosciute e che operano in settori quali la formazione, l’istruzione, l’arte, la promozione della cultura, l’assistenza sociale, lo sport dilettantistico e l’assistenza socio-sanitaria. A valere sull’anno 2008, in accordo con quanto precisa l’Agenzia delle Entrate con una nota ufficiale, vengono invece ammesse le stesse fondazioni ma quelle che operano  senza fine di lucro sia in via prevalente, sia in via esclusiva.

Nuove tecnologie del Fisco: concluso il convegno a Trieste

 La città di Trieste è stato il teatro, nei giorni scorsi, del convegno della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate e dell’Ordine provinciale dei dottori commercialisti ed esperti contabili: due presenze essenziali per dar vita a discussioni molto approfondite per quel che concerne il rapporto tra le nuove tecnologie di comunicazione e il trasferimento dei dati fiscali, una questione molto attuale dunque. Stefano Patriarca, segretario generale della Camera di Commercio triestina, e Paola Muratori, direttrice regionale dell’amministrazione finanziaria friulana, sono stati i due primi protagonisti a intervenire nel corso del dibattito; secondo i loro punti di vista, il fisco più moderno non può fare a meno dell’Ict (Information and Communication Technology) e dei suoi relativi strumenti, i quali sono riusciti negli ultimi anni a semplificare enormemente gli adempimenti tributari dei contribuenti e gli altri rapporti simili. Fattori fondamentali in questo senso sono, a parere della stessa Muratori, l’introduzione della fatturazione elettronica e la digitalizzazione completa del ciclo commerciale.