Sono computer che l’Agenzia delle Entrate vuole dismettere, sono quasi mille, ma sono tutti funzionanti sebbene non più adatti ai lavori complessi che deve effettuare l’Amministrazione finanziaria. E così l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare in rete i primi due bandi finalizzati alla partecipazione e all’aggiudicazione degli elaboratori. I destinatari dei PC da cedere gratuitamente sono, nell’ambito comunque di un’alta priorità a favore delle scuole, gli enti pubblici, la Croce Rossa Italiana, organismi ed associazioni della protezione civile e del non profit, ma anche le Forze dell’Ordine. Sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate possono essere così visionati e scaricati due bandi che riguardano le Direzioni Centrali dell’Agenzia delle Entrate, che mettono a bando 296 macchine elaboratrici, e la Direzione Regionale della Liguria che di PC ne cederà gratuitamente ben 696. In accordo con quanto recita una nota emessa dall’Amministrazione finanziaria, i due bandi messi a punto rientrano nell’ambito di una più vasta “operazione pc” che andrà a coinvolgere in maniera trasversale le strutture dell’Agenzia delle Entrate presenti sul territorio.
Aumento tasse universitarie: a Bari studenti chiedono elemosina
Le tasse universitarie sono un vero e proprio salasso e gli studenti nonm ci stanno più. Occupazione delle aule, elemosina ai semafori, blocco dei consigli di facoltà. La commissione bilancio dell’università ha già discusso dell’incremento dei contributi (fino al 27% per quanti rientrano in fasce di reddito alte) nell’ambito del piano di rientro. Quindi sembra che l’aumento delle tasse sia dovuto al debito dell’Ateneo, di ben 52 milioni di euro: l’ente in cinque anni, non più in tre, dovrà mettere in atto le misure utili a sanare i conti. Gli studenti non vogliono pagare però per gli errori, sostengono, commessi da altri e iniziano la lotta.
Non accadeva dal 2005: ieri un centinaio di studenti ha occupato l’università, per dire no all’aumento delle tasse che l’Università vuole attuare per coprire il buco da 52 milioni di euro. L’associazione Link, a seguito dell’assemblea a Scienze politiche, ha deciso di occupare le aule e il corridoio della facoltà. Il sindacato studentesco contesta non solo le politiche dell’Ateneo barese ma anche il disegno di riforma Gelmini, i tagli al fondo per il finanziamento ordinario e la chiusura dei corsi di laurea.
Buoni “voucher”: l’imponibilità vale solo con la spesa
I buoni, le tessere e i vari codici di accesso che sono presenti nel nostro paese in relazione a un determinato rapporto contrattuale o a un programma di incentivi sono sempre più di moda: tali oggetti, conosciuti a livello internazionale come voucher, presentano comunque qualche difficoltà quando si va ad affrontare la questione fiscale. In effetti, ai fini dell’applicazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto, la loro classificazione è molto varia, visto che possono essere considerati un titolo di legittimazione che pone in essere una prestazione di servizio, ma anche come una forma di pagamento in via anticipata in relazione a uno specifico servizio. Quest’ultima definizione è quella più appropriata per quel che riguarda le carte telefoniche prepagate, dove l’Iva viene ad essere assolta già all’origine; per tale motivo, dunque, secondo quanto si evince dalla lettura della risoluzione 124/E dell’Agenzia delle Entrate (risalente al 2005), si deve procedere alla variazione in diminuzione del tributo.
Lucca é la città con meno tasse locali
Si parla sempre di tasse, di salasso dei tributi e dell’Italia che è uno tra i Paesi europei dove il sistema fiscale è più martellante. Ma esiste in Italia una città che sia un’oasi felice (senza arrivare a parlare di paradisi fiscali)? Dire oasi felice forse sarebbe un pò eccessivo, ma possiamo comunque affermare che c’è una città dove i cittadini sono meno tartassati dalle tasse comunali e pagano meno rispetto alla media nazionale: Lucca è fra le città italiane e toscane, secondo un’indagine del “Sole 24 Ore” dove tutto questo é possibile: risparmiare sulle tasse si può.
Modelli 770: online i software della versione 2010
Sono disponibili su internet i nuovi modelli del 770 relativi al 2010: si tratta, come è noto, di quelle dichiarazioni che, presentate sia nella forma ordinaria che in quella semplificata, provvedono a mettere in chiaro i redditi dei sostituti d’imposta, comprese le amministrazioni dello Stato. In questo caso, occorre ricordare che il modello in questione deve essere necessariamente trasmesso mediante la modalità telematica ed entro il 2 agosto 2010 (solitamente, la data è quella del 31 luglio, ma visto che quest’anno cade di sabato, si è deciso in tale maniera). I sostituti d’imposta a cui si rivolge il 770 sono quelli che hanno percepito redditi da lavoro dipendente (anche quelli assimilati), le indennità di fine rapporto, provvigioni e redditi diversi nel 2009, in modo che possano essere comunicate le varie ritenute e i dati contributivi e previdenziali utili all’inquadramento fiscale dei soggetti interessati.
Iva al 20% per le concessioni delle autorità portuali
Se un determinato compenso in denaro viene pagato a un’autorità di porto, la quale ha provveduto ad affidare il servizio di una specifica stazione marittima in concessione, allora tale operazione diventa rilevante dal punto di vista fiscale e sconta l’Iva al 20%: si tratta della conclusione a cui è giunta l’Agenzia delle Entrate con la pubblicazione della risoluzione 32/E, la quale risale proprio a un giorno fa. In effetti, la non imponibilità all’imposta in questione ha ragione di esistere solamente nel caso in cui ci troviamo di fronte a dei rapporti tra la società concessionaria e gli utenti che beneficiano del servizio, oppure ancora quando si instaura un rapporto con le società di navigazione che svolgono attività di sbarco e imbarco. Le Entrate sono giunte a questa conclusione applicando in maniera piena il principio di alternatività tra Iva e imposta di registro, in base al quale l’originario atto di concessione non sconta l’imposta proporzionale di registro per l’appunto.
Fisco Emilia-Romagna: risultati lotta agli evasori
Rispetto ai 513 milioni di euro incassati nel 2008, lo scorso anno in Emilia-Romagna le somme riscosse dalle attività di contrasto e di lotta all’evasione e all’elusione fiscale sono cresciute del 22% a 630 milioni di euro circa. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, sottolineando in particolare come le attività antievasione abbiano riguardato l’intera platea dei contribuenti: dalle persone fisiche ai liberi professionisti e passando per le piccole e medie imprese ed i cosiddetti “grandi contribuenti”, ovverosia quelle aziende con un fatturato oltre la soglia dei cento milioni di euro annui. Nel dettaglio, lo scorso anno in Emilia-Romagna il controvalore delle maggiori imposte accertate ha toccato il livello dei 3,8 miliardi di euro a fronte di accertamenti che sono aumentati del 20% migliorando anche in qualità; a carico delle grandi imprese gli accertamenti sono stati 211, 35.939 hanno riguardato le persone fisiche, 18.392 tra piccole imprese e professionisti, mentre 974 sono state aziende di medie dimensioni per un totale di 55 mila accertamenti.
Studi di settore e crisi delle libere professioni
Sebbene anche per quest’anno in materia di studi di settore ci siano i cosiddetti correttivi anticrisi, l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi, e quindi con Unico 2010, non sarà dei più agevoli per il mondo delle libere professioni. Anche con l’applicazione dei correttivi, infatti, il rischio è che molti liberi professionisti non risultino “congrui” agli occhi del Fisco in materia di studi di settore, ragion per cui oltre ai danni causati dalla crisi potrebbe scattare anche la “beffa” relativa all’avvio di accertamenti finalizzati a verificare se effettivamente il contribuente abbia oltremodo risentito della crisi rispetto allo strumento presuntivo dello studio di settore. D’altronde, le ultime rilevazioni rilasciate nei giorni scorsi da Contribuenti.it non lasciano molto spazio alle interpretazioni e non permettono facili ottimismi; il calo di fatturato per le libere professioni, infatti, è stato in media pari al 37% a fronte di una bella fetta, pari al 19%, di studi che addirittura hanno chiuso.
Alimenti made in Italy: credito d’imposta con l’F24
L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a chiarire alcuni concetti relativi al trattamento fiscale da riservare a quelle imprese italiane che operano nel settore agroalimentare. Per essere più precisi, il testo di riferimento è un documento della stessa amministrazione finanziaria, vale a dire la risoluzione 30/E, la quale è stata pubblicata cinque quattro giorni fa; ebbene, in base a quanto statuito dal Fisco, tutte quelle imprese che riescono a realizzare degli investimenti volti a potenziare e incentivare gli acquisti dei prodotti made in Italy di maggiore qualità al di fuori dei confini della nostra penisola, potranno beneficiare di un fondamentale credito d’imposta (il quale ammonta al 50% delle spese che vengo supportate), una sorta di riconoscimento per l’attività svolta. Dunque, la sponsorizzazione di prodotti alimentari tipici dell’Italia assume i contorni di un’importante agevolazione tributaria che si riferisce ai tre periodi d’imposta che precedono quello in cui vengono svolti gli investimenti stessi.
Equitalia: riscossione, aumentano casse e sportelli
Al fine di accorciare in materia di riscossione e relative richieste di informazioni, la distanza con i cittadini, lo scorso anno nel nostro Paese c’è stato un aumento sul territorio del numero delle casse e degli sportelli. A darne notizia è Equitalia nel far presente al riguardo, infatti, come rispetto all’anno 2008 il numero di punti consulenza e di casse, a quota 1.431, siano saliti del 16%, mentre gli sportelli su tutto il territorio nazionale sono ora 360 con un incremento del 6%. E così nelle grandi città, ed in particolare a Roma ed a Napoli, ora ci sono rispettivamente cinque ed otto sportelli rispetto invece agli anni scorsi, ed in particolare al 2005, prima della nascita di Equitalia, quando sia nella Capitale, sia a Napoli, di sportelli per la riscossione se ne potevano contare solo uno. Equitalia nel contempo sottolinea come sia stata ridotta la distanza sul territorio tra uno sportello è l’altro; la distanza media è ora pari a sedici chilometri ma per il futuro uno degli obiettivi è quello di ridurre le distanze presenti nelle zone montuose dove chiaramente i percorsi sono meno agevoli e c’è quindi bisogno di una maggiore densità.
Rateizzazioni ingenti: pronto il codice per l’individuazione
Le rateizzazioni che si riferiscono a quelle somme che devono essere pagate per i controlli automatici delle dichiarazioni dei redditi sono consentite ormai dal momento dell’introduzione della legge Finanziaria del 2008; in particolare, occorre ricordare che si tratta di pagamenti piuttosto ingenti, dato che queste stesse somme devono superare la soglia dei 50.000 euro. Solamente in quest’ultima ipotesi, infatti, i contribuenti avranno l’obbligo di garantire quanto è dovuto in termini di denaro, senza escludere comunque la sanzione pecuniaria. La rateizzazione in questione può essere effettuata in diversi modi dai soggetti che sono interessati: anzitutto, si può porre in essere una polizza fideiussoria, vale a dire quella che non realizza la consegna immediata di una somma al creditore, ma anche la fideiussione bancaria o l’autorizzazione dell’ufficio all’accensione di un’ipoteca volontaria su un immobile sono delle opzioni possibili in questo senso.
Agenzia delle Entrate: nuove caselle per la PEC
L’Agenzia delle Entrate ha finalmente reso disponibili le prime caselle di PEC (acronimo che sta a indicare la Posta Elettronica Certificata): si tratta di uno strumento molto importante per la nostra amministrazione finanziaria, visto che l’obiettivo principale in questo senso è quello di diminuire in maniera sensibile i costi e la tempistica relativa ai diversi adempimenti tributari, digitalizzando al massimo le attività. Tutte le Direzioni Regionali che sono presenti sul territorio italiano hanno già provveduto a comunicare quelli che sono i nuovi riferimenti di questo specifico servizio di posta elettronica, al quale potranno affidarsi i contribuenti recandosi presso gli uffici che si occupano della gestione delle imposte. La posta elettronica certificata sarà molto utile quindi agli intermediari che svolgono il loro lavoro in quelle regioni d’Italia che sono interessate dalla novità informatica in questione; in particolare, sarà possibile effettuare importanti richieste dal punto di vista fiscale, come, ad esempio, l’autorizzazione per quel che concerne il visto di conformità, il quale è fondamentale per le compensazioni dell’Iva che superano il limite dei 15.000 euro annui.
Detrazione interessi mutuo: chiarimenti Entrate
L’Agenzia delle Entrate, con una Circolare, la numero 21/E di ieri, venerdì 23 aprile 2010, ha passato ai raggi X gli sconti fiscali in vista dell’appuntamento con la dichiarazione dei redditi; sono stati in particolare sciolti alcuni dubbi relativamente alle modalità di fruizione delle detrazioni Irpef, a partire da quelle riguardanti la possibilità di “scaricare” gli interessi passivi pagati sul mutuo. Ebbene, al riguardo l’Agenzia delle Entrate ha precisato che gli interessi passivi pagati sul finanziamento immobiliare per la prima casa possono essere detratti anche nel caso in cui si passa da un mutuo intestato ad un solo coniuge ad un altro finanziamento immobiliare, sostitutivo, intestato invece a marito e moglie. Allo stesso modo, il contribuente non perde il diritto alle detrazioni sugli interessi passivi pagati per il mutuo prima casa nel caso in cui questo, per motivi di lavoro, sposta la sua dimora abituale non nello stesso Comune in cui si trova la sede lavorativa, ma in uno limitrofo; questo, in ogni caso, a patto che il cambio di residenza sia strettamente connesso alle mutate esigenze lavorative del contribuente.
Cinque per mille 2010: via libera alle domande dei contribuenti
Il 2010 apre le proprie porte agli adempimenti fiscali relativi alla quota di cinque per mille che i contribuenti italiani possono destinare. In effetti, è stata posta proprio nel corso della giornata di ieri la firma all’apposito Decreto che ha chiarito quali sono gli enti che possono usufruire del beneficio in questione, ma anche il modo con cui ci si può iscrivere e il riparto delle varie tipologie: sarà poi uno specifico compito dell’Agenzia delle Entrate quello di dar vita agli elenchi in cui figureranno i vari enti, operanti soprattutto nell’ambito dello sport dilettantistico e del volontariato. La modalità telematica è l’unica possibile per quel che riguarda la presentazione di queste stesse domande, quindi i soggetti interessati dovranno provvedere da soli in questo senso, oppure potranno avvalersi dell’operato degli intermediari autorizzati.