Paradisi fiscali: adesso tocca a San Marino

 Sebbene San Marino sia nella White list per l’Ocse, dopo aver firmato oltre 20 accordi per lo scambio di informazioni, per l’Italia, Roma considera non collaborativi tutti i paesi con i quali non c’è un accordo contro le doppie imposizioni, anche se tra i due paesi è stato siglato quello sullo scambio di informazioni. Da oggi, in base a un regolamento attuativo che contiene norme di contrasto alle frodi fiscali, i soggetti con partita Iva che hanno scambi sia in entrata che in uscita con San Marino, devono comunicarlo alla agenzia delle entrate, fornendo i dati identificativi dei soggetti con i quali effettuano l’operazione.

Mi riservo di valutare con i tecnici il contenuto del provvedimento di cui avevamo esaminato le linee nei giorni scorsi – ha sottolineato il segretario alle Finanze, Gabriele Gatti – Osservo, tuttavia, che fra San Marino e l’Italia esistono già accordi per la comunicazione di tutte le operazioni commerciali.

Fisco Emilia-Romagna: 183 Comuni caccia-evasori

 Nella Regione Emilia-Romagna aumentano in progressione i Comuni che stanno aderendo, ai fini delle azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale, al Protocollo di intesa che nei mesi scorsi l’ANCI, Associazione Italiana Comuni Italiani, ha siglato con l’Agenzia delle Entrate. La discesa in campo degli Enti locali è tra l’altro particolarmente vantaggiosa visto che i Comuni del territorio regionale, inviando segnalazioni qualificate in merito a potenziali situazioni di evasione fiscale, possono incassare una quota del 30% delle maggiori imposte accertate e poi effettivamente riscosse dall’Amministrazione finanziaria. A tal fine, i dipendenti che si occupano di tale attività vengono formati direttamente con il supporto dell’Agenzia delle Entrate al fine di inviare le segnalazioni qualificate su situazioni potenzialmente elusive ed evasive che possono riguardare, tra l’altro, il settore edilizio e quello immobiliare, le residenze fittizie all’estero, le libere professioni ed il possesso di beni di lusso a fronte, invece, di una dichiarazione dei redditi tipica di un “italiano medio” o addirittura neanche presentata.

Nuova compilazione per il modello TR dell’Iva trimestrale

 Ci sono nuovi e importanti aggiornamenti in vista per quel che concerne l’Imposta sul Valore Aggiunto e il suo modello TR (Imposta Trimestrale); in effetti, tramite l’approvazione, nel corso della giornata di ieri, di un apposito provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, è stata diffusa in rete e resa disponibile per l’utilizzo la nuova versione del modello fiscale. In particolare, c’è da sottolineare come siano state aggiornate le istruzioni relative alla compilazione di tale documento, mentre non sono stati apportati cambiamenti sostanziali per quel che riguarda le specifiche tecniche, che quindi rimangono praticamente identiche a quelle fissate proprio un anno fa. I quadri del modello TR non saranno in alcun modo corretti, ma la compilazione avverrà in maniera diversa: le modifiche si sono rese necessarie soprattutto dopo gli interventi, dal punto di vista legislativo, che hanno cambiato la disciplina dell’Iva (il riferimento specifico, in questo caso, va al Decreto legislativo 18 del 2010 e al decreto anticrisi, vale a dire il Decreto legge 78 del 2009).

 

Codacons: tasse benzina troppo alte

 Continua ad aumentare il prezzo del carburante al distributore, che per alcune marche supera oggi la soglia di 1,4 euro al litro. Agip ha aggiunto al suo listino ben 1,5 centesimi per i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Il prezzo della verde si attesta a 1,409 euro/litro, quello del gasolio a 1,236 euro/litro. Si tratta del prezzo benzina più alto dall’8 ottobre 2008, per il gasolio dal 7 novembre dello stesso anno. Anche Total ha aumentato: il prezzo della benzina è salito di 0,5 centesimi a 1,399 euro/litro, quello del gasolio di 1 centesimo a 1,234 euro/litro. Per fare un altro esempio: Shell ha alzato il prezzo della benzina di 1 centesimo portandolo a 1,407 euro/litro. Fermo invece il gasolio a 1,234 euro/litro.

Cinque per mille 2008: Agenzia Entrate ripartisce 397 milioni

 L’Agenzia delle Entrate ha reso noto in data odierna, giovedì 18 marzo 2010, che è stata completata la procedura di ripartizione delle somme relative al 5 per mille 2008, che ammontano complessivamente a ben 397 milioni di euro destinati agli enti beneficiari. Al riguardo, l’Amministrazione finanziaria ha provveduto in particolare a pubblicare online, sul portale Internet dell’Agenzia delle Entrate, l’elenco definitivo dei soggetti beneficiari con gli importi che sono stati assegnati agli aventi diritto. Complessivamente, le somme che i contribuenti hanno destinato, a valere sull’esercizio 2008, al cinque per mille, ammontano a 415,6 milioni di euro, ma di questi sono stati ripartiti 397,5 milioni in quanto i restanti 18 milioni di euro si riferiscono a scelte dei contribuenti verso soggetti che sono stati esclusi dalle procedure di ripartizione o per non aver rispettato in pieno la procedura richiesta per l’iscrizione, o perché non avevano i requisiti per poter accedere alle somme dei contribuenti.

Fringe benefit: anche gli sconti devono essere valutati

 Il forum Lavoro che si è tenuto nel corso della giornata di ieri a Roma ha rappresentato un importante passo in avanti per quel che riguarda il fringe benefit, vale a dire le forme di remunerazione complementari alla retribuzione principale: in effetti, l’Agenzia delle Entrate ha voluto ribadire in questa occasione che i beni acquistati dall’azienda in convenzione e successivamente offerti ai dipendenti rappresentano, a tutti gli effetti, un reddito di lavoro dipendente ai fini fiscali. Tale concetto è stato stabilito prendendo a riferimento il minor prezzo di acquisto che ha ottenuto il datore di lavoro, oltre al Tuir, per la precisione il suo articolo 51, il quale stabilisce che, nell’ambito della valorizzazione di beni e servizi destinati al lavoratore, si devono applicare le regole solitamente previste per la determinazione del valore normale degli stessi beni (articolo 9 del Testo Unico).

 

Pizzo: la tassa nascosta del Sud

 Mi piacerebbe aprire un ristorante! Dice il giovane ventenne agli amici in comitiva. Sì, ma lo sai, le spese sono tante, la gestione del locale, il personale, le materie prime…. il pizzo. Si tratta di una forma di estorsione praticata dalla criminalità che consiste nel pretendere il versamento di una percentuale sull’incasso o di una quota fissa da parte di chi ha un’attività economica in cambio di una “protezione” dell’attività.

Sì, perchè in molte realtà meridionali il pizzo é una tassa dovuta. Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio parlando di ripresa economica:

I segnali di ripresa vanno irrobustiti puntando su Pmi, servizi e turismo, oltre che sul ruolo che deve giocare il Sud: è il Mezzogiorno che deve segnare il goal della crescita.

Evasione fiscale: Toscana, forte aumento somme riscosse nel 2009

 In linea con la tendenza su scala nazionale, anche nella Regione Toscana lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha conseguito, in materia di lotta e contrasto all’evasione fiscale, risultati in netta crescita per quel che riguarda il recupero delle imposte. In particolare, i controlli e gli accertamenti hanno portato all’emersione di imposte evase per un controvalore pari a ben 1,5 miliardi di euro a fronte di somme riscosse per complessivi 730 milioni di euro. E così, l’incremento per le somme riscosse nel 2009 ha sfiorato il livello del 30% rispetto all’anno precedente, quando erano state recuperate somme per complessivi 563 milioni di euro. Nel dettaglio, oltre il 50% dei 730 milioni di somme recuperate, pari per la precisione a 496 milioni di euro, sono stati recuperati dall’Agenzia delle Entrate della Regione Toscana a seguito di attività basate sia sul controllo formale, sia sull’accertamento, mentre la quota restante è stata riscossa dall’attività di controllo sulle dichiarazioni dei redditi.

Studi e società: scaduto il termine per il pagamento delle ritenute

 È scaduto proprio nel corso della giornata di ieri l’ultimo termine relativo al versamento dei debiti contributivi e al fisco per quel che concerne il mese di febbraio: nello specifico, si tratta dei pagamenti che devono essere effettuati dagli studi associati, ma anche dalle società semplici e da quelle personali, le quali avranno la possibilità di spendere in compensazione le eccedenze delle ritenute d’acconto che sono state loro restituite dai soggetti partecipanti. Le precisazioni circa questa disciplina fiscale possono, tra l’altro, essere rinvenute nella circolare 12/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare cinque giorni fa. Vi è questa compensazione in ragione del fatto che esiste un assenso da parte del partecipante; in tal caso, la data certa è anteriore o in concomitanza con la presentazione del relativo modello di pagamento, oltre all’utilizzo di un apposito codice tributo e all’esposizione dell’eccedenza in relazione alla dichiarazione dei redditi.

 

Bonus assunzioni: trasmissione telematica modello C/IAL

 Si avvicina a grandi passi la scadenza del termine per la fruizione, da parte dei datori di lavoro aventi i requisiti, del cosiddetto “bonus assunzioni“; entro e non oltre il 31 marzo 2010, pena la decadenza del diritto al credito di imposta, occorre infatti presentare, utilizzando il modello C/IAL, la relativa comunicazione telematica che attesta il mantenimento dei livelli occupazionali che, per le aree svantaggiate del nostro Paese, fanno scattare il bonus assunzioni.  Le aree svantaggiate, lo ricordiamo, sono quelle relative alle Regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Calabria e Campania. Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate ricorda come quello in prossimità di scadere rappresenti una scadenza improrogabile che, in caso di mancato adempimento, comporta l’automatica decadenza dal poter fruire del credito di imposta.

Entrate: chiariti gli obblighi fiscali sui tabacchi

 È davvero molto interessante la precisazione delineata dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 21/E pubblicata proprio nel corso della giornata di ieri: in risposta, infatti, a una società attiva nella produzione e nella vendita del fumo, è stato chiarito che, quando si parla di cessione di tabacchi lavorati, allora occorre necessariamente applicare il regime monofasico ai fini dell’Iva, mentre le cessioni successive alla prima non hanno alcuna rilevanza in questo senso. Il riferimento specifico va alla cessione di sigarette, sigari e agli altri generi di monopolio. Alla conferma del versamento in un’unica soluzione si contrappone invece il diniego al Decreto legge 331 del 1993 (“Armonizzazione delle disposizioni in materia di imposte su oli minerali, bevande alcoliche e tabacchi”), il quale prevede di sospendere l’imposta, nell’ipotesi del trasferimento della merce da una deposito all’altro.

 

Evasione fiscale: Lombardia, nel 2009 recuperati oltre 2,5 miliardi

 In Lombardia l’attività di recupero delle imposte da evasione fiscale frutta oltre un quarto del totale recuperato a livello nazionale; questo in base ai dati 2009 comunicati dalla direzione regionale delle Entrate Lombardia, da cui è emerso un recupero di somme evase ed incassate pari ad oltre il livello dei 2,5 miliardi di euro, corrispondente al 28% del totale recuperato a livello nazionale. La crescita è stata ampia rispetto al 2008, e pari a +70%, visto che nell’anno precedente le somme recuperate dalle azioni di contrasto all’evasione fiscale si erano attestate a 1,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, l’anno scorso in Lombardia gli incassi da ruoli sono cresciuti del 25% per un ammontare superiore agli 825 milioni di euro, mentre gli incassi da versamenti diretti sono raddoppiati attestandosi a 1,7 miliardi di euro.

Maltempo Toscana 2009: sospesi i versamenti fiscali

 Come è noto, la fine dello scorso anno e gli inizi del 2010 sono stati caratterizzati da una forte ondata di maltempo che ha duramente colpito la Toscana, la Liguria e l’Emilia Romagna: è proprio per questo motivo che l’Agenzia delle Entrate ha deciso di correre in soccorso dei contribuenti toscani, danneggiati proprio da questo specifico evento climatico, interrompendo momentaneamente gli adempimenti e i versamenti al fisco che prevedono una scadenza compresa tra il 20 dicembre 2009 e il prossimo 30 aprile 2010. A tal proposito, non bisogna dimenticare che, tramite un decreto del presidente del Consiglio dei ministri che risale ormai allo scorso 13 gennaio, è stato dichiarato lo stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2010 a seguito della situazione meteorologica sopracitata. La Gazzetta Ufficiale di riferimento in cui è stata pubblicata questa notizia è quella del 12 marzo; per essere più precisi, è stato il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze a scrivere nuovamente le scadenze tributarie per quel che concerne i soggetti che hanno vista danneggiata la loro attività commerciale dal maltempo.

 

Evasione fiscale: Campania, aumenta recupero imposte

 Sono aumentate lo scorso anno in Campania le tasse recuperate dall’attività di controllo e di contrasto all’evasione fiscale, passando dai 496 milioni di euro del 2008 ai 562 milioni di euro del 2009. A darne notizia è la Direzione regionale delle Entrate nel precisare come lo scorso anno 315 milioni di euro siano stati incassati a seguito di versamenti diretti, ed i restanti 247 milioni da iscrizioni a ruolo. A fronte di oltre mezzo miliardo di euro riscosso, ci sono stati nel 2009 in Campania ben 58 mila controlli sostanziali che hanno portato all’emersione di ben due miliardi di euro di somme evase ed accertate; i controlli sostanziali, in particolare, hanno riguardato sia le persone fisiche ed i professionisti, sia le piccole e medie imprese ed i grandi contribuenti. Dal versante degli studi di settore, a fronte di una contrazione dei controlli, questi sono stati però sia più mirati, sia più efficaci con la conseguenza che per ogni singolo controllo la maggiore imposta accertata è stata pari in media a poco più di 21 mila euro, ovverosia quattro volte più alta rispetto al 2007 e quasi il triplo rispetto all’anno 2008.