Nella gestione dell’intero ciclo legato alla riscossione, Equitalia punta a rendere sempre più estesi i servizi Web, gratuiti, su tutto il territorio nazionale di competenza. Ad affermarlo nelle scorse settimane è stato Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia, sottolineando come questo garantisca più efficienza e più economicità non solo a favore dei cittadino, ma anche per gli Enti locali. Non a caso, con l’operazione “zero carta” nell’intero ciclo della riscossione, Equitalia ha provveduto a mettere in rete lo scorso anno ben 5.600 comuni, facendo così risparmiare sia tempo, sia denaro in merito alla gestione cartacea delle comunicazioni che di norma sussisteva nel rapporto tra l’agente della riscossione e l’ente creditore. Il cosiddetto progetto “Informatizzazione enti”, infatti, ha permesso a livello locale una sensibile razionalizzazione della riscossione nel processo di recupero delle entrate da parte dei Comuni. Rispetto ai 1.000 Comuni del 2008, nel 2009 i Comuni italiani che hanno abbandonato la carta sono diventati, come accennato, ben 5.600.
Modello Eas: nel 2009 successo di numeri e adesioni
Si può parlare, a ragione, di successo più che positivo per quel che riguarda i numeri e l’adesione all’iniziativa relativa al modello Eas: 222.151 enti hanno infatti contribuito a questo felice esito, consentendo di ridisegnare in maniera accurata la carta della solidarietà e dell’impegno che contraddistinguono l’associazionismo italiano. La collaborazione tra il Terzo settore e l’Agenzia delle Entrate è stata notevolmente intensificata nel 2009, grazie soprattutto a una serie periodica di incontri e di tavole rotonde, volte ad aprire dialoghi e confronti sui temi più importanti collegati alla definizione del modello. Il termine ultimo per la presentazione di questo documento fiscale era stato fissato al 31 dicembre 2009: come già spiegato, oltre 200.000 associazioni hanno comunicato i propri dati rilevanti ai fini tributari, un risultato che testimonia come la risposta degli interessati sia stata uniforme ed omogenea.
Aliquote Irpef: andrebbero ridotte di almeno cinque punti
Qual è il modo più efficiente per combattere in Italia l’evasione fiscale? Di sicuro, una grossa mano la può dare l’abbattimento delle pressione fiscale, visto che le aliquote sono fin troppo elevate e rischiano di rimanere tali ancora per qualche anno visto che il Governo di recente ha fatto presente come per il momento nulla si possa fare a causa della congiuntura sfavorevole e della bassa crescita economica. Ma di quanto occorre tagliare le aliquote per far in modo che le tasse a pagarle siano tutti in modo tale da pagare di meno? Ebbene, al riguardo, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ritiene che una delle cose da fare sia quella di tagliare le aliquote fiscali di almeno cinque punti. Il nostro Paese, infatti, in base ad un’indagine che, per conto dell’Associazione, ha realizzato KRLS Network of Business Ethics, detiene e mantiene il triste primato di primo Paese in Europa per evasione fiscale.
Le Entrate toscane cambiano volto: nuove direzioni provinciali
A partire dal prossimo lunedì cominceranno a essere attive le nuove direzioni provinciali che l’Agenzia delle Entrate ha istituito per Livorno e Massa-Carrara: l’operazione rientra, come di consueto, nel progetto nazionale volto a riorganizzare gli uffici locali su base provinciale, attraverso la predisposizione di nuove strutture, costituite da un ufficio provinciale adibito alle attività di controllo e da vari uffici territoriali. Proprio in riferimento agli uffici territoriali, bisogna aggiungere che essi sono destinati all’erogazione dei servizi e saranno precisamente tre per la Direzione provinciale di Livorno e due per quella di Massa-Carrara. Questo nuovo assetto organizzativo consente di suddividere l’ufficio dei controlli in un’area per l’accertamento fiscale e in un’area legale, la quale avrà soprattutto compiti relativi alle attività di contenzioso.
Riforma fiscale: Cisl, i tempi sono maturi
Al fine sia di mettere in atto una più equa distribuzione della ricchezza, sia di dare stimolo alla ripresa dell’economia, la Cisl ritiene che nel nostro Paese siano maturi i tempi per avviare la discussione sulla riforma fiscale. Secondo il Sindacato, infatti, la politica dovrebbe aprire il dibattito con le parti sociali e quelle economiche affrontando la questione Fisco in un’ottica nuova e senza cadere nella deriva dei tecnicismi. In merito, tra l’altro, la Cisl non è d’accordo con la recente posizione, assunta dalla Bce, la Banca Centrale Europea, di operare gli sgravi fiscali in stretto vincolo con la riduzione del deficit; questo perché spetta in autonomia ai Governi nazionali decidere come stimolare la ripresa dell’economia, ad esempio, adottando un mix tra misure di contenimento della spesa pubblica e quelle di rilancio come possono essere quelle legate alla riduzione della pressione fiscale che, a favore delle famiglie monoreddito ed a basso reddito, si trasformano in consumi.
Agenzia delle Entrate: aiuti diluiti nel tempo per gli agriturismi
La risoluzione 2/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare oggi è entrata nel merito del trattamento fiscale da riservare alle associazioni di categoria del settore agricolo; in particolare, è stato specificato in che modo i finanziamenti regionali per gli agriturismi devono essere considerati contributi in conto impianti. Nello specifico, i finanziamenti volti alla ristrutturazione degli immobili e all’acquisto dei macchinari sono contributi in questo senso: il destino di tali somme si ricollega agli ammortamenti o alle vicende che determinano la rilevanza fiscale del costo del cespite. Si tratta di un chiarimento non irrilevante, se si pensa che i contributi in conto capitale possono essere tassati nel momento in cui entrano nella disponibilità del soggetto che ne beneficia. Invece, gli aiuti in conto impianti hanno come diretta conseguenza una diminuzione del costo che viene riconosciuto dal punto di vista fiscale al bene: per le Entrate, dunque, essi non hanno alcuna rilevanza autonoma ma devono essere suddivisi a seconda della vita utile del bene stesso.
Fisco Emilia-Romagna: aggiornamento risultati Patto anti-evasione
In Emilia-Romagna il Patto anti-evasione funziona. La Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, infatti, ha reso noto che grazie all’alleanza tra i Comuni della Regione e l’Amministrazione finanziaria sono stati recuperati nell’arco di sei mesi somme pari a ben 10 milioni di euro, corrispondenti ad imponibile recuperato a tassazione dagli “007” del Fisco. Per conseguire questo risultato, in linea con quanto sta avvenendo anche nelle altre Regioni d’Italia, è stata messa in campo sia una task force, sia una guida operativa finalizzata a identificare elementi “sensibili” di evasione.. Nei sei mesi di avvio del Patto, in particolare, le Amministrazioni locali hanno complessivamente segnalato ben 1.866 casi di sospetta evasione, con in testa Bologna come Comune capofila (435 segnalazioni), ed a seguire Mirandola e Carpi.
Otto per mille e fondi statali 2010: c’è tempo fino al 15 marzo
C’è una prima data da tenere a mente per quel che riguarda l’otto per mille 2010: il prossimo 15 marzo, infatti, sarà il primo termine utile di presentazione dell’apposita domanda per le pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati senza fini di lucro che intendono accedere alla ripartizione di tale quota dell’Irpef da destinare allo Stato. Come è noto, è stata la legge 222 del 1985 a introdurre, a partire dall’anno finanziario 1990, la destinazione dell’otto per mille della propria Irpef allo Stato oppure alla Chiesa cattolica (tra l’altro, col passare degli anni sono poi state introdotte anche altre confessioni religiose). Chi intende utilizzare i fondi provenienti da questo gettito tributario, devono quindi provvedere all’invio della domanda e della necessaria documentazione che testimoni il possesso dei requisiti; infatti, tali fondi possono essere richiesti per interventi straordinari e nell’ambito di settori specifici, come, ad esempio, la lotta alla fame e la realizzazione di nuove opere ed edifici in paesi in difficoltà.
Evasione fiscale: Lombardia, cooperative prestanome a Varese
L’Agenzia delle Entrate ha scoperto nella città di Varese un caso di evasione totale da parte di un soggetto che, operante nel settore dei trasporti e della logistica, agli occhi del Fisco non esisteva, ma invece operava sfruttando una sfilza di cooperative prestanome organizzate in “rete“. Come diretta conseguenza, in accordo con quanto rivela la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Regione Lombardia, a carico dell’evasore totale è scattata la notifica di una raffica di avvisi di accertamento a valere sulle attività dal 2003 al 2006 per un importo pari ad oltre 144 milioni di euro. La fase d’indagine, complessa ma anche lunga, è stata portata avanti con il coinvolgimento sia della Guardia di Finanza, sia della Procura della Repubblica di Varese, ed ha portato a stimare ben 290 milioni di euro di imponibile Irap ed oltre 270 milioni di euro di imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).
Cinque per mille 2007: 234 milioni destinati al non profit
Lo scorso mese di dicembre sono stati avviati i pagamenti, da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per quel che riguarda le quote del cinque per mille dell’Irpef destinate dai contribuenti agli enti del terzo settore in relazione alle dichiarazioni dei redditi del 2007: l’intero importo in questione ammonta a circa 250 milioni di euro, da ripartire tra le varie organizzazioni coinvolti, a cui vanno però sottratti altri 15 milioni che non sono erogabili, visto che devono essere destinati a 7.870 enti esclusi dal beneficio a seguito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate. La cifra esatta, dunque, è pari a 234.552.577,55 euro: si tratta dei mandati di pagamento effettivamente sbloccati e riservati a circa 24.000 organizzazioni non profit. Per essere più precisi, bisogna anche precisare che i mandati superiori ai 500.000 euro sono stati destinati a 40 organizzazioni e sono stati inoltre eseguiti direttamente dallo stesso ministero. Come sono stati ripartiti i versamenti effettuati dai contribuenti?
Pd: tassiamo birra e alcolici
Il partito propone un aumento dell’imposta di fabbricazione su birra, alcolici intermedi, e alcol etilico per garantire la continuita’ contributiva dei Co.co.co. Lo prevede un emendamento presentato da un gruppo di deputati del Pd, tra i quali Damiano, Boccuzzi, Bobba, Santagata e Madia, e che è attualmente all’esame della commissione lavoro di Montecitorio. Con la norma si intendono aumentare le aliquote a partireal fine di assicurare un maggior gettito complessivo pari a 110 milioni di euro annui.
Obiettivo della misura é quindi quello di garantire le prestazioni previdenziali dei Co.co.co. e dei lavoratori a progetto anche quando il datore di lavoro o committente non ha versato regolarmente i contributi. Infatti se il datore di lavoro non adempie agli obblighi legali e non paga i contributi, non risulta nessun pregiudizio per il salariato, poichè i redditi da lavoro conseguiti da un dipendente dai quali il datore di lavoro ha dedotto i contributi legali vengono iscritti sul conto individuale anche se il datore di lavoro non ha versato i contributi alla cassa di compensazione.
Dichiarazione Iva 2010: modello semplificato per quattro milioni di contribuenti
I modelli fiscali Cud 2010, 730/2010, 770/2010 e Iva 2010 sono già pronti online da scaricare, assieme alle istruzioni, sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. A darne notizia è proprio l’Amministrazione finanziaria nel rimarcare in particolare come quest’anno, in accordo con quanto reso noto nelle scorse settimane, debutti il nuovo modello Iva 2010 “mini“, ovverosia quello semplificato che a livello fiscale garantirà vita facile e semplificata a ben quattro milioni di contribuenti. I modelli sopra citati, pronti nella loro versione definitiva, dopo che nelle scorse settimane erano state pubblicate le corrispondenti bozze, potranno così essere utilizzati entro le scadenze previste per le dichiarazioni dei datori di lavoro, dei pensionati, professionisti e lavoratori dipendenti e assimilati.
Ssn: in Gazzetta le regole per i fondi sanitari integrativi
Tre giorni fa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali relativo all’attuazione dei fondi sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale: in particolare, questo fondamentale provvedimento va a spiegare quali sono le prestazioni vincolate che i fondi stessi e gli enti, oltre alle casse e alle società di mutuo soccorso a fine assistenziale, devono erogare oltre il 20% del totale per beneficiare delle agevolazioni fiscali che sono state introdotte dal Tuir. Un’altra importante disposizione del decreto è, inoltre, quella che concerne il funzionamento dell’Anagrafe dei fondi sanitari. Tali fondi sono stati specificamente istituiti dal Decreto legislativo 502 del 1992, ma col passare degli anni vi sono stati vari interventi volti a delimitarne l’ambito di intervento. Secondo il decreto ministeriale citato in precedenza, le prestazioni chiamate in causa ai fini tributarie sono quelle socio-sanitarie rivolte a persone non autosufficienti (ad esempio, l’aiuto domestico), quelle orientate al recupero sanitario di soggetti temporaneamente inabili per infortunio o malattia (cure termali e percorsi riabilitativi) e le prestazioni odontoiatriche.
Robin Hood Tax: controlli Autorità Energia
In merito alla Robin Hood Tax, ed al relativo divieto di traslazione, sui prezzi praticati all’utente finale, di quella che altro non è che una maggiorazione sull’addizionale Ires, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha effettuato ben 500 controlli di primo livello a carico di altrettante imprese del settore energetico. In particolare, avvalendosi della collaborazione del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza, l’Autorità ha messo in atto la prima fase della vigilanza nei confronti di 282 operatori del comparto petrolifero, e 221 imprese del settore del gas e dell’elettricità. Su questo tipo di attività l’Autorità per l’Energia elettrica ed il gas ha trasmesso alla fine dello scorso anno una Relazione al Parlamento che adesso è altresì disponibile sul sito Internet dell’Authority.