Nuovo look per Comunicazione Unica: Lavoro e Artigiani le new entry

 Il ministero dello Sviluppo economico ha recentemente approvato il nuovo modello di comunicazione unica per le imprese: si tratta di un provvedimento molto importante e che descrive le tecniche del formato elettronico per la presentazione del documento. Una delle novità principali di questa nuova versione riguarda l’introduzione di due nuovi enti destinatari di ComUnica; ci stiamo riferendo al ministero del Lavoro e all’albo delle imprese artigiane. Inoltre, la posta elettronica certificata (pec) potrà essere richiesta dall’imprenditore tramite il modulo e assegnata poi dalle singole Camere di commercio. C’è da precisare che la comunicazione unica offre la possibilità di assolvere tutti gli adempimenti amministrativi previsti proprio per iscriversi alla Camera di commercio, tra cui quelli assistenziali e fiscali; in tal modo, un unico canale telematico è in grado di portare a termine tutti gli obblighi che riguardano l’Inps, l’Inail, l’Agenzia delle Entrate e le Camere di commercio. Per entrare nel dettaglio, bisogna capire quali sono gli adempimenti possibili con questo modello: anzitutto, la procedura consente di effettuare la dichiarazione di inizio attività ai fini Iva, la domanda di iscrizione di nuove imprese, la domanda di iscrizione relativa all’Inail, la domanda di iscrizione e cessazione di impresa con dipendenti (Inps), la domanda di iscrizione d’impresa agricola ai fini Inps.

 

Ugl: meno tasse e più quoziente familiare

 Non ci sono solamente la Cgil, Cisl e Uil in gran fermento riguardo alle soluzioni da trovare per uscire dalla crisi ed alle risposte che in merito l’attuale Governo in carica sta mettendo in atto. E’ proprio di oggi la notizia che la FP Cigl ha rotto gli indugi riguardo al rinnovo del contratto di lavoro nel pubblico impiego, ed ha proclamato per il mese prossimo uno sciopero generale. Ma domenica prossima, 29 novembre 2009, a scendere nelle piazze è anche l’Ugl a sostegno dei pensionati e dei lavoratori, e per chiedere un fisco che sia a misura di famiglia. In merito, non a caso, la mobilitazione di domenica prossima ha come obiettivo principale quello di chiedere l’introduzione nel nostro Paese del quoziente familiare.

Paradisi fiscali: Lombardia, oltre 4.200 i residenti “sospetti”

 In Lombardia ci sono oltre 4.200 cittadini nati della regione che risultano essere iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, ma la loro iscrizione potrebbe essere del tutto fittizia in quanto questi contribuenti potrebbero aver continuato a mantenere nel nostro Paese il centro degli interessi familiari e degli affari. A renderlo noto è la Direzione Regionale Entrate della Lombardia che, di conseguenza, su questi soggetti residenti all’estero, che per la precisione sono 4.243, sono scattate le indagini del Fisco al fine di rilevare se la residenza sia o meno fittizia, e nel caso procedere per il “rimpatrio” e per il recupero delle imposte che sono state evase. La Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, ha anche rivelato la distribuzione sul territorio lombardo di questi 4.200 i residenti “sospetti”: quasi duemila, 1.993 per l’esattezza, sono della Provincia di Milano, la prima in assoluto in questa speciale classifica.

Si avvicina la scadenza per i vecchi tagli delle cambiali

 Mancano pochi giorni al termine ultimo per l’utilizzo delle vecchie marche da bollo e dei foglietti di carta bollata per le cambiali: il 5 dicembre sarà infatti l’ultimo giorno in cui potranno essere utilizzati i vecchi tagli, mentre già dal giorno successivo rimarranno validi solamente i contrassegni in formato telematico. Questo importante passaggio normativo è stato sancito da un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze che ormai risale allo scorso 26 maggio e che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a giugno. Si può parlare, a ragione, di una vera e propria svolta epocale per la cambiale: come molti sanno, infatti, si tratta di una particolare tipologia di pagamento, molto frequente anche ai giorni nostri e che ha anzi visto rinnovare l’interesse nei suoi confronti proprio a seguito della crisi economica, la quale ha fatto decidere a molti di mettere da parte i finanziamenti più moderni.

 

Incentivi studenti: zero tasse per quelli meritevoli

 L’Agenzia delle Entrate, perfettamente in linea con le attese, ha reso noto in data odierna d’aver pubblicato on line una risoluzione, la numero 280/E, disponibile sul sito Internet dell’Amministrazione Finanziaria, con la quale, in via ufficiale, il Fisco ha premiato l’eccellenza con tasse zero sugli incentivi destinati ai giovani studenti meritevoli. La risoluzione, infatti, va a correggere ed a rivedere una precedente interpretazione data al riguardo con la risoluzione numero 156 dello scorso 12 giugno 2009; questo è avvenuto, nello specifico, in scia ai rilievi posti da Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze; infatti, Il Fisco, a seguito di una approfondita analisi in materia ha rivisto la propria intepretazione definendo a “tassa” zero gli incentivi che vengono erogati agli studenti di età tra i 14 ed i 18 anni, meritevoli.

Acconto Irpef 2009: deve essere versato in unica soluzione

 Scade lunedì prossimo, 30 novembre 2009, il termine ultimo ed inderogabile, per non incorrere nelle sanzioni, per il pagamento dell’acconto sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Come ampiamente messo in risalto negli ultimi giorni dai media, quest’anno in materia di acconti Irpef c’è la novità relativa allo “sconto” così come previsto da un Decreto che “taglia” l’acconto di ben venti punti percentuali dal 99% al 79%. Quello in scadenza fra qualche giorno, per l’esattezza, è il secondo acconto Irpef; il primo, infatti, è scattato contestualmente con la liquidazione delle imposte di Unico 2009; e se il primo acconto poteva essere rateizzato, con rate in scadenza fino ed entro lo scorso 16 novembre, lo stesso non dicasi per il secondo acconto.

Finanziaria 2010: il Governo studia modifiche sull’Irap

 La commissione Bilancio della Camera si appresta a valutare una serie di emendamenti del Pdl per quel che riguarda la Finanziaria 2010, soprattutto in relazione a delle modifiche in ambito fiscale. I principali ragionamenti in questo senso si riferiscono alla cedolare secca sugli affitti, all’intervento da adottare per l’Irap e alle maggiori detrazioni dell’Irpef. Alcune indiscrezioni provenienti dal ministero dell’Economia fanno già sapere di un possibile segnale da lanciare sul fronte Irap, in particolare nei confronti delle società che si trovano maggiormente in perdita e dei dipendenti delle piccole imprese. Il ministro Giulio Tremonti è intervenuto proprio su questo argomento nel corso dell’assemblea dell’Unione Industriali di Roma:

Siamo pronti a lanciare i crediti d’imposta sulla ricerca. La somma verrà affidata a Confindustria, che poi sarà incaricata di amministrala, in modo da evitare il meccanismo scriteriato del click day.

 

Agenzia delle Entrate: nuovo “assetto” nella Regione Veneto

 Dalla giornata di ieri, martedì 23 novembre 2009, è entrata in operatività nella Regione Veneto una nuova direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, a Rovigo, al numero 19 di Via Cavour; trattasi, dopo quella di Belluno, della seconda direzione provinciale dell’Amministrazione Finanziaria con l’obiettivo da un lato di rafforzare in termini quantitativi e qualitativi i servizi offerti ai contribuenti, e dall’altro di rendere ancor più efficienti le misure e le azioni per il contrasto dell’evasione fiscale. Il nuovo “assetto” dell’Agenzia delle Entrate nella Regione Veneto è così costituito: la direzione provinciale è composta di quattro uffici: tre sono uffici territoriali, ed uno è l’ufficio controlli; quest’ultimo, a sua volta, è suddiviso in due aree: l’area legale, che si occupa di seguire tutte le fasi del contenzioso, e l’area accertamento che pianifica i controlli su tutto il territorio provinciale.

Umbria, Trentino e Sardegna: prosegue l’operazione “rimborsi Irap”

 Proseguono in maniera spedita gli appuntamenti fiscali relativi ai rimborsi dell’Irap per quel che riguarda i contribuenti delle varie regioni italiane. Dopo che la scorsa settimana tale operazione aveva coinvolto Marche e Abruzzo, ieri è stato invece il turno di Trentino Alto Adige, Umbria e Sardegna. Ma procediamo con ordine. L’allargamento della procedura si è reso possibile dopo aver riscontrato l’esperienza positiva dei primi due giorni di applicazione; in questo caso, i rimborsi Irap avevano riguardato Molise, Basilicata, Calabria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria, per poi procedere con i già citati casi della settimana scorsa. Per essere più precisi, si è provveduto a inviare le istanze volte a restituire le maggiori imposte dell’Irpef e dell’Ires che erano state versate a causa della mancata deducibilità dell’imposta regionale sulle attività produttive: all’appuntamento sono stati chiamati tutti quei contribuenti che hanno indicato come domicilio fiscale, nella propria dichiarazione dei redditi, una delle regioni coinvolte.

Scudo fiscale: Circolare con risposte ai quesiti più frequenti

 In Italia siamo nel clou riguardo alla presentazione delle domande per il rimpatrio e/o la regolarizzazione dei capitali illecitamente esportati e detenuti all’estero. Ebbene, al riguardo, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto d’aver emesso una Circolare, la numero 49/E, che contiene le risposte ai quesiti più frequenti formulati sia dalla stampa, sia dalle Associazioni di categoria. Nella Circolare, prelevabile sul sito Internet dell’Amministrazione finanziaria, si forniscono le risposte a ben trenta quesiti sugli aspetti, anche procedurali, dello scudo fiscale. Tre le risposte c’è quella relativa alla modalità con cui l’intermediario deve restituire la dichiarazione riservata; ebbene, questo deve avvenire solamente quando è stata effettivamente saldata l’imposta straordinaria, e quando effettivamente, in caso di regolarizzazione e rimpatrio, le attività emerse siano state ricevute in deposito.

Ungheria: cambia la documentazione sul transfer pricing

 È ormai un mese che il ministero delle Finanze ungherese ha provveduto ad emanare un nuovo decreto relativo agli obblighi di documentazione per il cosiddetto “transfer pricing: la normativa in questione sostituisce alcune disposizioni che vigevano nel paese magiaro da diciassette anni, visto che la disciplina sul transfer pricing era stata introdotta nel 1992. Il vecchio decreto stabilisce che il contribuente deve presentare una specifica documentazione in questo senso: per essere più precisi si tratta delle informazioni principali relative alla società (ad esempio, la denominazione sociale e la sede legale), i contratti stipulati con altre società del gruppo (l’oggetto del contratto stesso ed eventuali modifiche), come si caratterizzano i beni e i servizi, le funzioni svolte e agli assets usati, la conformazione del mercato di riferimento (posizioni competitive, concorrenza), il metodo che è stato selezionato per determinare il transfer pricing e le ragioni della scelta, l’indicazione del prezzo, margine e utile e, infine, il prezzo di libera concorrenza che viene adottato.

 

Evasione fiscale: uno “sport” praticato più del calcio

 Quale soluzione adottare per combattere, contrastare e sradicare nel nostro Paese l’evasione fiscale? Ebbene, al riguardo Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, ritiene che, al fine di evitare che fino a nove scontrini fiscali su dieci non vengano “battuti”, l’introduzione dello scontrino “gratta e vinci” potrebbe essere una buona idea. Anzi, Vittorio Carlomagno, Presidente dell’Associazione Contribuenti.it, ritiene che lo scontrino “antievasione” non dovrebbe essere solo “gratta e vinci”, ma  “gratta, vinci e parcheggia“, in modo tale da includere, quindi, anche un’ora gratuita di parcheggio per fare gli acquisti. In questo modo, chiaramente, l’esercente sarebbe in sostanza quasi “obbligato” ad emettere lo scontrino, anche quando questo vorrebbe fare il furbo, visto che il consumatore perderebbe l’opportunità, doppia, di non pagare il parcheggio e di partecipare al gioco “gratta e vinci”.

Le tasse? In Germania gli ereditieri le vogliono più alte

 La Germania si sta caratterizzando per una vicenda fiscale alquanto singolare e insolita. In effetti, ben 45 ereditieri della nazione teutonica stanno chiedendo di pagare imposte più alte, in nome, come spiegano questi stessi soggetti, della giustizia sociale. Esaminiamo i loro casi con attenzione. I nomi in questione sono quelli di Peter Vollmer, con una brillante carriera alle spalle alla Ig-Metall, ma anche di Dieter Lehmkuhl, noto psicanalista di Berlino, e del filosofo Bruno Hass: questi e molti altri personaggi sembrano non sopportare più la loro situazione reddituale, la quale sarebbe stata ottenuta senza merito ed evitando di pagare le dovute tasse alla società. Ma i loro intenti non si sono limitati a dichiarazioni di questo tipo: è stato infatti fondato il club “Iniziativa per una maggiore aliquota patrimoniale”, il quale si è appunto posto l’obiettivo di pagare più tributi. Come è stato spiegato dallo stesso Vollmer, la Germania presenta una situazione in cui sono i contribuenti più piccoli a sborsare i maggiori introiti per le tasse, aprendo in tal modo una forbice tra ricchi e meno abbienti.