Maggiorate inglesi: niente tassa XL

 Dopo la tassa sulle sigarette in Cina, non per diminuirne il consumo ma per incentivare i dipendenti pubblici ad accenderne più possibile; dopo la tassa sui grassi di Ryanair, il cui pericolo é ormai scongiurato, eccoci di fronte ad un’altra stranezza. Sembra che in tempi di crisi le aziende ne stiano inventando di tutti i colori allo scopo di reperire un pò di denaro in più. L’ultima stranezza arriva dall’Inghilterra, dove la catena Marks&Spencer aveva deciso di tassare – aumentando il prezzo – i reggiseni dopo la IV misura. In pratica giudicata una vera e propria ingiustizia dalle donne che ne sono dotate naturalmente e da coloro che hanno visto aumentare le loro forme dopo la gravidanza.

Come si può ben immaginare non poche sono state le proteste delle inglesi anche sul fronte della salute: indossare reggiseni di taglia più piccola potrebbe essere dannoso per la postura.

Lo scontrino fiscale delle farmacie diventerà “muto” per motivi di privacy

 Le farmacie vedranno finalmente tutelata in misura maggiore la privacy dei clienti: a partire dal prossimo anno, infatti, lo scontrino “parlante”, il quale permette di dedurre e detrarre le spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi, perderà questo suo aggettivo, dato che non riporterà più nel dettaglio il nome del farmaco acquistato, ma solamente l’indicazione del codice alfanumerico che si trova sulla confezione di ogni medicinale. L’attuale scontrino delle farmacie presenta invece tra le sue caratteristiche l’indicazione del codice fiscale della persona, ma anche e soprattutto la denominazione del farmaco che si va ad acquistare: molti cittadini si sono rivolti al Garante della privacy per denunciare questa violazione della tutela, visto che con l’indicazione del farmaco si possono rivelare informazioni sulla salute e le malattie del soggetto. Garante e Agenzia delle Entrate si sono quindi subito mossi, grazie anche alla collaborazione di Federfarma, per stabilire che il controllo sul farmaco venduto potesse avvenire tramite il numero Aic che si trova sulla confezione del farmaco stesso.

 

Stati Uniti: l’Oklahoma insorge contro la pressione fiscale

 Negli Stati Uniti Barack Obama ha acquisito in breve tempo una popolarità ed un consenso di gran lunga superiore al predecessore repubblicano George W. Bush, ma anche di quello democratico Bill Clinton. Pur tuttavia, dopo quattro mesi dall’insediamento alla Casa Bianca del primo Presidente afro americano della storia degli Stati Uniti, per Barack Obama potrebbero arrivare le prime grane nel rapporto tra l’Amministrazione e gli Stati federati. C’è gran fermento infatti in Oklahoma dove, nonostante il veto imposto da Brad Henry, Governatore dello Stato federato, sponda democratica, la Camera ha approvato una Legge che, se arriverà anche il via libera da parte del Senato, potrebbe arrivare dritta sulla scrivania di Barack Obama. La Legge in questione, in particolare, punta a ribadire il diritto di sovranità dello Stato dell’Oklahoma, ma è strettamente collegata al fatto che la decisione di Barack Obama di puntare, in materia di sviluppo energetico, sulle fonti rinnovabili, penalizza proprio l’Oklahoma a causa di un inasprimento della tassazione sulle materie prime energetiche non rinnovabili che rischia di mandare a gambe all’area l’economia di un paese che vive di gas e di petrolio.

Ryanair annuncia: niente tasse per i grassi

 Continueranno quindi a volare in tutta tranquillità gli amanti della buona forchetta. Nelle ultime ore la decisione, Ryanair ha confermato in una nota:

Non si applicherà la tassa sui ‘grassi’ perche’ non c’e’ modo di incassarla senza sconvolgere il turnaround degli aerei di 25 minuti ed il check-in online.

Eppure ben più di 16.000 passeggeri hanno votato l’ultimo sondaggio online per spiegare come la compagnia aerea avrebbe dovuto far pagare ai passeggeri più grassi. A favore della tassa sono stati non pochi: il 46% dei votanti proponeva di far pagare a kg. per gli uomini che superano i 130 kg e per le donne che superano i 100 kg.

“Robin Tax”: un primo bilancio a quasi un anno dall’introduzione

 È ormai passato quasi un anno dal lancio, da parte del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, della cosiddetta Robin Tax: il 3 giugno 2008, infatti, veniva ideato questo particolare tipo di imposta, con l’intento di tassare petrolieri, banche, assicurazioni e cooperative per poi alleggerire conseguentemente il gettito fiscale dei soggetti con redditi più bassi. Si può dunque stimare un primo, sommario, bilancio di questa interessante iniziativa? È il bilancio annuale dell’Eni a illuminarci in tal senso: nel 2008, le aziende dell’ente hanno contabilizzato imposte correnti sul reddito per 1,91 miliardi di euro, mezzo miliardo in meno rispetto a un anno prima. Il bilancio mette in luce come, senza la Robin Tax, esse avrebbero pagato ancor meno imposte: ma sono due i motivi che possono scontentare il ministro. Anzitutto, Tremonti contava molto sull’apporto della tassa per far respirare i conti pubblici; le previsioni parlavano infatti di un gettito che sarebbe salito fino a 4,6 miliardi di euro, quindi una misura imponente, ma non tutti i petrolieri sono stati colpiti allo stesso modo.

 

Bonus riqualificazione energetica: obbligo comunicazione fine lavori all’ENEA

 Sugli interventi di riqualificazione energetica esiste in Italia una fiscalità a dir poco agevolata, visto che si può godere delle detrazioni al 55%; accade però spesso che i lavori magari iniziano verso la fine dell’anno, e poi continuano nell’anno successivo. Ebbene, per tali casi, in ottemperanza al Decreto Legge anticrisi messo a punto nello scorso mese di novembre da parte dell’attuale Governo in carica, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a predisporre un modello di dichiarazione delle spese sostenute in corrispondenza di più periodi di imposta, fatta salva la comunicazione obbligatoria all’ENEA riguardante la conclusione dei lavori di riqualificazione energetica. Questo significa, ad esempio, che se i lavori iniziano nel giugno del 2009 e si protraggono nel 2010, allora entro il 31 marzo del 2010 dovrà essere inviato all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente in via telematica, il modello di comunicazione con i dati relativi alle spese sostenute al 31 dicembre del 2009.

Cina obbliga dipendenti pubblici a fumare: tasse sulle sigarette fanno bene al fisco

 Mentre in Usa dal 1 aprile è entrata in vigore la norma che prevede un aumento del prezzo delle sigarette, dall’altra parte del mondo si incentivano i fumatori non solo a continuare nella loro abitudine, ma anche ad aumentarne le dosi. Arriva dalla Cina una notizia alla quale molti stenteranno a crederci: nella contea di Gong’an nella provincia di Hubei, l’amministrazione è pronta ad adottare un provvedimento per stimolare l’economia locale.

Si tratta di sigarette: “obbligare” i lavoratori della regione a fumare. Obbligatorio quindi consumare almeno 230mila pacchetti di sigarette locali ogni anno. Non si hanno ancora notizie precise se sia stata fissata una quota-pacchetti pro capite, tuttavia per ora il provvedimento riguarda solo i dipendenti pubblici. Dovremmo chiederci: insegnanti a fumare davanti agli alunni? Medici che accendono una sigaretta davanti a un paziente? Asili che vedono le maestre impegnate più che altro a scambiarsi sigarette e non a cantare una filastrocca con i bimbi? La notizia ha quasi del ridicolo ma non si può fare a meno di rilevarne la triste realtà.

Il Fisco estromette borsisti e lavoratori interinali dal bonus ricerca

 La risoluzione 125/E dell’Agenzia delle Entrate ha provveduto a portare alcune restrizioni per quel che riguarda le agevolazioni del bonus ricerca: si è trattato di un vero e proprio giro di vite da parte dell’Erario, il quale ha dovuto decidere su alcune importanti voci di costo da applicare al beneficio. La presa di posizione riguarda dunque un chiarimento sulle richieste inoltrate tramite i formulari Frs e si riferisce, in particolare, ai costi del personale che svolge una borsa di studio e che viene impiegato in progetti di ricerca e sviluppo, oltre che di quel personale interinale che viene utilizzato nell’esecuzione di ricerca. Il novero comunque è più ampio e riguarda anche il deposito del brevetto e il noleggio di strumenti da usare sempre per le attività di ricerca. Tutti questi soggetti non sono ammissibili alla disciplina, dato che la locuzione utilizzata dall’Agenzia delle Entrate, “personale dipendente”, fa ritenere che il costo su cui calcolare l’agevolazione fiscale sia solamente quello con cui viene instaurato un rapporto di lavoro subordinato, compreso anche quello che è stato assunto con un contratto a progetto.

 

Versamento imposte: pochi i soldi in cassa. Persone fisiche e imprese “preferiscono” le sanzioni

 Tira brutta aria quest’anno per lo Stato in materia di entrate fiscali. La crisi finanziaria ed economica ha avuto già il suo impatto sui primi due mesi del 2009, con entrate fiscali per l’erario in calo di quasi il 7% su base annua, ma per i prossimi mesi è difficile che la tendenza al ribasso possa essere spezzata. Sia le persone fisiche, ovverosia liberi professionisti, ditte individuali e titolari di partita IVA in genere, sia un vero e proprio esercito di piccole e medie imprese strozzate dal calo delle commesse, dalle difficoltà di accesso al credito, e da conseguenti livelli, molto scarsi, di liquidità, si apprestano infatti, molto probabilmente, a pagare le tasse a rate con le relative sanzioni. A conti fatti, quindi, molti contribuenti con partita IVA provvederanno a predisporre il modello Unico 2009, ma si terranno ben lontani dal versare le tasse nel mese di giugno in un’unica soluzione; anzi, molti probabilmente a giugno “salteranno” il giro iniziando a pagare a rate, da luglio a novembre, in cinque mensilità e con l’applicazione delle relative sanzioni legate al pagamento in ritardo rispetto ai termini previsti.

Maxi evasione imprese edili: 500 milioni di Iva non versata

 Evadere le tasse é situazione in cui spesso ognuno di noi si trova a dover fare i conti: si va dal bar che non rilascia lo scontrino, al pescivendolo, al carrozziere, al dentista al quale per farci rilasciare la fattura dobbiamo dire che ci serve per la dichiarazione dei redditi, ecc.. L’ultima notizia in fatto di evasione rivela cifre allarmanti: sono oltre cinquemila, le imprese edili che negli ultimi tre anni hanno eseguito lavori di ristrutturazione senza dichiarare il reddito. La notizia trapela dall’esecuzione da parte della guardia di Finanza del Piano Pandora, che ha scoperto in tutta Italia 5246 evasori totali. L’operazione era stata avviata già nel 2006 per vigilare sulle ristrutturazioni per cui erano stati richiesti sgravi fiscali. I redditi non dichiarati ammontano a circa 3 miliardi di euro, si ipotizza che le ditte emettessero fatture per consentire ai proprietari delle case di avere gli sgravi previsti dalla legge, ma in sede di dichiarazione nascondevano il reddito e non da poco: si tratta di circa 500 milioni di euro di Iva non versata all’erario.

È pronta la nuova comunicazione unitaria sui dati Inps per le aziende

 I ministri della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, e quello del Lavoro, Maurizio Sacconi, hanno annunciato una nuova serie di interventi per quel che riguarda i datori di lavoro: l’annuncio rientra nel programma di aggiornamento del cosiddetto piano “taglia oneri”, un progetto di semplificazione lanciato lo scorso anno, il quale ha portato a una riduzione dei costi della burocrazia per circa 2 milioni di imprese. La conferenza stampa congiunta dei due ministri ha messo in luce i modi con cui potrebbero essere ottenuti ulteriori risparmi: i maggiori interventi riguarderanno le materie fiscali, con una semplificazione delle procedure di comunicazione con l’Inps da parte dei datori di lavoro. Verrà pertanto eliminato l’obbligo di presentazione, per gli appalti, del documento che comprova la regolarità della contribuzione, il cosiddetto Durc e si snelliranno gli adempimenti in materia di prevenzione degli incendi. Ma la novità più interessante riguarderà l’unificazione delle comunicazioni mensili dei flussi di retribuzione (il modello di denuncia Emens) con i flussi di contribuzione (DM 10): si tratta dunque dei dati delle aziende relative all’Inps, un’operazione che andrà a coinvolgere circa 18 milioni di lavoratori.

 

Bonus ricerca e numero verde dedicato per i contribuenti dell’Abruzzo

 Dopo un rinvio in extremis, è partito ufficialmente oggi il “click day” per l’inoltro, in via esclusivamente telematica, del bonus per le attività di ricerca e sviluppo; si potrà così inviare il formulario per la prenotazione del credito di imposta. Tutte le domande accettate saranno evase in ordine di arrivo, ragion per cui, al fine di non rimanere a bocca asciutta per l’esaurimento dei fondi stanziati per il 2009, è opportuno che gli interessati, anche per mezzo degli intermediari autorizzati, provvedano all’inoltro del formulario all’Amministrazione finanziaria nel più breve tempo possibile. Particolari “agevolazioni” riguardo al bonus ricerca sono previste per i contribuenti che inoltrano il formulario e che risiedono nei comuni dell’Abruzzo colpiti dal terremoto; in tal caso, infatti, il contribuente, fermo restando che fa fede la data di invio del formulario, può comunque entro la scadenza provvedere ad effettuare sul formulario stesso delle modifiche e/o delle integrazioni.

Turismo: cancellazione tassa di soggiorno in Sardegna

Riteniamo che la tassa di soggiorno sia stata un grande successo là dove è stata applicata. Nel comune di Villasimius sono stati raccolti 500mila euro che sono andati per la gran parte a piccole cooperative locali che si occupano di pulizia delle spiagge, servizi ambientali o intrattenimento dei turisti. Insomma, è un’imposta che crea reddito.

Così difendeva la tassa di soggiorno Chicco Porcu, consigliere regionale del Partito democratico.

Roberto Capelli dell’Udc sin da subito a sfavore:

Niente Rol per gli interessi relativi all’acquisto di autovetture

 Gli adempimenti fiscali relativi al 2009 hanno visto tra le loro principali novità gli interessi passivi: ed è proprio in relazione agli interessi sulle autovetture che i contribuenti dovranno affrontare le regole che hanno subito le maggiori innovazioni. L’Agenzia delle Entrate è intervenuta in proposito con la circolare 19/E, ma persistono ancora dei dubbi per quel che concerne la deducibilità. Tra i punti più incerti c’è senza dubbio l’applicazione del meccanismo del Rol, il quale non viene affrontato dalla circolare sopra menzionata, ma da un’altra risalente allo scorso anno (si tratta della 47/E del 2008). L’Agenzia delle Entrate ha infatti già specificato che l’articolo 96 del Tuir pone dei limiti alla deduzione degli interessi passivi da parte dei soggetti Ires, mentre l’articolo 164 evidenzia la limitazione della deducibilità relativa alle spese e agli altri componenti negativi che si riferiscono alle autovetture. Secondo la circolare, quindi, l’articolo 164 rappresenta una disciplina speciale che è stata dettata in relazione a tutti i costi sostenuti, per quel che riguarda i cespiti in esso contemplati, inclusi gli interessi passivi.