L’Agenzia delle Entrate indaga su alcune operazioni di Dresdner Bank

 Dresdner Bank, una delle principali banche tedesche attive in Italia, non vive sicuramente uno dei suoi momenti più positivi per quel che riguarda i rapporti col fisco. L’Agenzia delle Entrate vuole infatti vederci chiaro su alcune operazioni intraprese dall’istituto teutonico sui titoli Eni e Enel: queste operazioni avrebbero avuto come fine principale quello di provvedere alla riduzione della cosiddetta “tax capability” della filiale italiana. Sono dunque due le operazioni che hanno maggiormente insospettito: la prima risale addirittura al 2004, anno in cui Dresdner Londra comprò 17 milioni di azioni Enel: dopo un mese di detenzione di tali azioni, queste passano alla filiale di Milano e ritornano poi nuovamente nel Regno Unito. Il risultato di questo scambio d’azioni è stato un risparmio del 15% di imposte inglesi sui dividendi. Secondo il Fisco italiano, queste operazioni si trovano proprio al margine della legalità: il confine viene varcato allorquando viene ravvisata l’utilità di elusione fiscale, dato che anche le operazioni finanziarie più complicate devono avere una giustificazione di profitto finanziario.

 

IVA per cassa: detraibile dopo dodici mesi anche senza pagamento

 Le fatture emesse o da pagare avvalendosi del meccanismo dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) ad esigibilità differita, ovverosia con l'”IVA per cassa” come viene comunemente in gergo definita, sono soggette comunque, anche in assenza del regolare pagamento e incasso, alla detraibilità ed al versamento dell’imposta dopo dodici mesi. A chiarirlo con una Circolare emessa in data odierna è stata l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come il sistema dell’IVA per cassa non implichi alcun cambiamento sulle modalità di registrazione e di annotazione delle fatture. Il sistema dell’IVA per cassa, lo ricordiamo, è entrato in vigore a seguito del Decreto anticrisi dello scorso mese di novembre messo a punto dall’attuale Governo in carica per venire incontro alle piccole e medie imprese con un fatturato non superiore ai 200 mila euro annui che, in questo modo, possono versare l’IVA, fatto salvo il limite dei dodici mesi, solo quando la fattura è stata effettivamente pagata.

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Meno tasse e giù i prezzi: la ricetta anticrisi per i ristoranti francesi

 A Parigi anche i ristoranti mostrano i segnali della crisi: hanno perso tra il 20 e il 50 per cento degli introiti da gennaio a marzo. La performance preoccupante nonostante in molti abbiano introdotto i «menù della crisi» per tentare di invitare i francesi a non abbandonare ka buona tavola e il piacere di un pasto servito e riverito al tavolo. Ma non v’è nulla da fare, in Francia, specie i piccoli ristoranti indipendenti, sono in grande difficoltà, e si trovano costretti o a chiudere oppure a ridurre drasticamente il personale.

Così dato che il menù della crisi non ha sortito i sperati effetti, il governo ha pensato di andare in soccorso di ristoranti e bistrot. Il presidente Sarkozy ha incaricato il governo di negoziare un’intesa con le categorie interessate e a partire dal primo luglio, un’altra iniziativa a favore dei ristoratori potrebbe portare nei loro locali una boccata di ossigeno, e qualche cliente in più. Di cosa si tratta? l’intesa porterà alla riduzione dell’Iva sulla ristorazione dal 19,6 al 5,5 per cento. In cambio di questa agevolazione il presidente chiede ai ristoratori certezza di un sensibile calo dei prezzi e adozione di una politica di assunzioni nel settore interessato.

Categorie IVA

Entra nelle scuole il progetto per l’educazione alla legalità fiscale

 Molti istituti scolastici stanno per ricevere il kit denominato “Insieme per la legalità fiscale”, un progetto volto ad educare i ragazzi su importanti valori, tra cui, la consapevolezza che una società equa e sicura necessita di servizi efficienti, oltre che di persone consce dell’importanza del loro contributo. L’iniziativa rientra nel piano di comunicazione intrapreso dall’Agenzia delle Entrate, il progetto “Fisco e scuola”, già attivo da alcuni anni, ha l’intenzione di incentivare i contatti tra i futuri contribuenti e l’amministrazione finanziaria. Le scuole rimangono dunque aperte per scambi di visite, giochi e dibattiti per quel che riguarda i bambini delle elementari, mentre in relazione ai ragazzi più grandi vengono attivate delle simulazioni pratiche di lavoro da affrontare insieme. Nel tempo è cresciuto l’interesse mostrato dagli alunni verso le tematiche fiscali più importanti: quindi, non si tratta solamente di un mero insegnamento su come calcolare le imposte dovute, ma una reale educazione al vivere civile, nel rispetto delle regole, anche quelle fiscali.

 

Bonus sicurezza 2009: credito di imposta per molti ma non per tutti

 In Italia i pubblici esercizi hanno un gran bisogno di sicurezza nell’esercizio della propria attività. Questo almeno da quanto emerge dal boom di richieste per il “bonus sicurezza 2009“, i cui stanziamenti per quest’anno, come comunicato dall’Agenzia delle Entrate, sono già andati “esauriti”; tutti coloro che hanno richiesto il “bonus sicurezza 2009“, e si sono visti accolta la domanda rimanendo comunque a bocca asciutta, dovranno infatti aspettare il prossimo anno potendo far leva sul fatto che le domande 2010 per accedere al credito di imposta saranno accolte e “liquidate” solamente dopo aver evaso le istanze di accesso al credito di imposta presentate ed accolte per l’anno 2009. Il bonus sicurezza può essere richiesto dalle piccole e medie imprese operanti nel comparto della somministrazione di alimenti e bevande, ma anche del commercio all’ingrosso ed al dettaglio che effettuano nell’ambito della propria attività investimenti in sicurezza come ad esempio quelli legati all’installazione di sistemi di video sorveglianza.

TARSU: a Palermo si pagherà il 30% in più

 La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, abbreviata in TARSU é applicata sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività. La tassa é dovuta al Comune che per la riscossione invia a domicilio del contribuente l’apposito avviso di pagamento con allegato il bollettino preposto per il versamento.

Chi di voi paga la tassa sui rifiuti? Sicuramente non molti o meglio, non tutti. I dati sono chiari: l´anno scorso la tassa sui rifiuti non è stata pagata dal quaranta per cento dei cittadini (a Palermo). Quindi per ogni cittadino che non paga ce n’è un altro che paga la sua parte ed anche quella di chi non ha pagato. Sindacati e opposizione si mobilitano infatti contro l´annunciato aumento della Tarsu. L’aumento sarà in media più 30 per cento e visti i dati sarà pagata infatti solo da metà della popolazione. I sindacati hanno invitato per le 19 in piazza Pretoria pensionati e cittadini. Lo slogan: “Basta vessare i contribuenti onesti“.

Sono 46.318 i beneficiari del 5 per mille 2009

 È arrivato a 46.318 il numero di soggetti che hanno diritto a beneficiare del cinque per mille 2009: gli elenchi di questa vasta platea di beneficiari è stata pubblicata dall’Agenzia delle Entrate nel suo sito internet ed ora si potrà provvedere alla correzione di eventuali errori di iscrizione fino al 5 maggio. Il numero poc’anzi citato si compone in tale maniera: sono 31.849, quindi una buona fetta del totale, gli enti che svolgono attività di volontariato (onlus, associazioni di promozione sociale…), 421 gli enti di ricerca scientifica e universitaria, 93 le associazioni che operano nell’ambito della salute e 5.855 le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute. Non bisogna poi dimenticare gli 8.100 Comuni, i quali potranno godere del beneficio nel caso le somme ricevute siano utilizzate per fini sociali. C’è però da sottolineare che questa platea, la quale può sembrare molto ampia, è comunque nettamente inferiore rispetto a un anno fa; nel 2008, infatti vi erano oltre 30.000 associazioni in più rispetto alla situazione attuale, quindi si assiste a un calo di quasi la metà dei contribuenti.

 

Foggia: tassa sul grano in deposito

L’accordo del 22 aprile alla presenza del prefetto Nunziante – afferma Coldiretti – il quale potrà testimoniarne il carattere volontaristico, riguarda una storica consuetudine di “conto deposito a parola” che regola i rapporti fra commercianti e produttori nel 90% dei casi. Ci chiediamo se non sia colpevole il comportamento di chi preferisce lasciare le cose così, oppure non sia opportuno stabilire delle regole chiare che evitino agli agricoltori di subire ricatti come accade ormai da mesi.

Forte l’asserzione di Coldiretti ma che molto probabilmente ottiene il plauso e l’appoggio di non pochi contadini. Ma l’associazione non si ferma e continua in una lettera aperta:

Ristrutturazioni agevolate: le detrazioni fiscali piacciono ai contribuenti piemontesi

 Nel 2008 in Italia c’è stato un vero e proprio boom per le richieste di avvio dei lavori di ristrutturazione, potendo usufruire della detrazione fiscale del 36% con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio edilizio del nostro Paese. A livello regionale, il boom ha interessato anche la Regione Piemonte, dove ben 34.500 contribuenti hanno provveduto ad inoltrare la comunicazione di avvio dei lavori per ristrutturazioni agevolate al fine di poter fruire dei forti benefici fiscali. In Piemonte, in linea con quanto messo in risalto dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, viene così battuto nel 2008 il record del 2007, quando le domande di comunicazione di avvio dei lavori per ristrutturazioni agevolate si erano fermate a quota 34.315; in totale, nella Regione gli interventi balzano sopra la quota dei 330.000 a partire dal 1998, quando nel nostro Paese sono state introdotte su scala nazionale le agevolazioni al 36% sulle ristrutturazioni.  Ma quali sono le province piemontesi più virtuose in materia di ristrutturazioni agevolate?

La Consulta dice la sua sulla tariffa di igiene ambientale

 È arrivato finalmente il turno della Corte Costituzionale nell’ambito della questione giuridica riguardante la Tia (Tariffa di igiene ambientale): la Consulta dovrà infatti pronunciarsi sul decreto 546/1992, il quale all’articolo 2 devolve alle commissioni tributarie la competenza per dirimere le controversie concernenti il canone per lo smaltimento dei rifiuti urbani. È proprio questa norma a rappresentare la vera chiave interpretativa di questa particolare tariffa, che, ad esempio, non viene richiamata in alcun modo da altre leggi come il famoso “decreto Ronchi” (22/1997): la Suprema corte ha basato le proprie convinzioni in materia facendo riferimento a questo specifico articolo. Ma nel 2008 la Corte Costituzionale è andata contro questa interpretazione, riconoscendo l’illegittimità ai principi della Costituzione da parte norma in due punti, nello specifico la devoluzione alle commissioni tributarie delle controversie sul canone e le sanzioni degli uffici finanziari anche nei casi in cui esse stesse siano una conseguenza di violazioni di disposizioni non tributarie.

 

Rimborsi fiscali: in Italia procedono a passo di lumaca

 Di norma quando si tratta di pagare le tasse è rigorosamente necessario pagare entro i termini, altrimenti iniziano immediatamente a maturare le sanzioni, anche quando si salda con il ravvedimento. Le sanzioni poi aumentano se sui debiti fiscali scatta l’accertamento, ed ancor di più se il debito viene iscritto a ruolo per l’avvio delle procedure di riscossione. Ma se quando le tasse si devono pagare non c’è remissione di peccati, lo stesso non dicasi quando deve essere il contribuente ad ottenere il rimborso da parte dell’Amministrazione finanziaria. Certo, la Legge prevede che i rimborsi avvengano con la maturazione degli interessi, ma questo non rende comunque felice il contribuente se poi in media ci vogliono anche dieci anni ed oltre per vedersi restituito quanto dovuto. La conseguenza è che in Italia, come messo in evidenza da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, lo Stato risulta essere e continua ad essere in materia di rimborsi fiscali un pessimo e cattivo pagatore, con tempi medi di rimborso pari a quasi quattordici anni, e con la conseguenza che spesso, in certi casi, il rimborso arrivi al contribuente quando oramai non è più in vita.

Meno imposte negli scambi commerciali tra Italia e Usa

 Se non esistesse il commercio estero non si potrebbero avere i cocchi a Roma, le auto Fiat in Usa, le borse cinesi in Italia. Lo svolgimento dei negoziati sulle quote e le tariffe doganali é una questione burocratica. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization) ha sede a Ginevra e fu istituita nel 1993 a seguito dei negoziati multilaterali nell’ambito dell’Accordo generale sulle tariffe e sul commercio (GATT), per promuovere e rafforzare il libero mercato mondiale. Sii tratta una delle più importanti istituzioni internazionali e si pone come organismo di governo del commercio mondiale. Il WTO si fonda su diversi accordi negoziati e firmati dai vari Stati aderenti; ha potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Quali sono quindi i compiti del WTO? Sorvegliare l’applicazione dei trattati riguardanti gli scambi internazionali di beni e servizi e la protezione della proprietà intellettuale, gestire il sistema di risoluzione delle controversie commerciali e promuovere la liberalizzazione in settori ancora protetti.

L’Erasmus Mundus non rileva ai fini Irpef e Irap

 Con la risoluzione 109/E l’Agenzia delle Entrate è voluta intervenire riguardo al trattamento fiscale da applicare alle borse di studio facenti parte del programma universitario Erasmus Mundus: l’Agenzia ha pubblicato il documento, in risposta ad una precisa richiesta di un’Università, precisando che questo programma di studio, il quale prevede la corresponsione da parte del governo italiano di borse di studio finanziate dalla Comunità Europea a cittadini stranieri, è escluso dall’imponibile Irpef e non rileva nemmeno ai fini della determinazione della base imponibile Irap. Quindi, per essere più precisi e dettagliati, possiamo dire che l’ateneo ritiene questi sussidi meritevoli di un regime fiscale agevolato, adducendo come motivazioni principali le finalità istituzionali insite nel programma stesso, che ha il preciso intento di incentivare la promozione della cooperazione e della mobilità internazionale.

 

CAAF: cosa offrono per gli adempimenti fiscali

 Ogni anno quando arriva il momento di presentare la dichiarazione dei redditi, ed in particolare il modello 730, molti contribuenti, sia per scelta, sia perché non si hanno profonde conoscenze in materia di adempimenti fiscali, sono alla ricerca di assistenza alla compilazione dei modelli di dichiarazione. Una delle vie più comode è quella di rivolgersi ad un CAAF, un Centro Autorizzato di Assistenza Fiscale che, per conto dei contribuenti, siano essi lavoratori dipendenti o pensionati, provvede ad assolvere a tutta una serie di obblighi fiscali fornendo consulenza, supporto ed aiuto nella compilazione della dichiarazione dei redditi. I servizi di assistenza e supporto alla compilazione da parte dei CAAF sono in genere a pagamento: ad esempio, i CAAF costituiti dai Sindacati offrono supporto ed assistenza alla compilazione gratuitamente o a tariffe agevolate per chi è tesserato, mentre per tutti gli altri lavoratori dipendenti e pensionati ci sono delle tariffe standard chiare e trasparenti anche perché sono affisse e ben visibili presso le sedi del Sindacato.