Bonus previdenziale per chi non licenzia

 Bisogna far fronte alla crisi e ognuno lancia la sua proposta. Una moratoria dei licenziamenti e il rinnovo dei contratti a termine é la proposta lanciata dalla Uil. In cosa consiste? Si potrebbe introdurre un premio per le imprese che non effettuano licenziamenti. Il premio sarà riconosciuto a quelle realtà imprenditoriali che per almeno un anno non licenzieranno o che si impegneranno a rinnovare i contratti a termine in scadenza.

Il premio – precisa il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti -andrebbe alle aziende sotto forma di un bonus previdenziale, che e’ molto piu’ efficace di un bonus fiscale perche’ da’ un vantaggio immediato alle imprese e puo’ essere modulato. Il bonus é una proposta non illimitata nel tempo, e avrebbe costi contenibili in 1 mld di euro. Bisogna fare di tutto per mantenere l’occupazione e le strutture produttive delle imprese. Inoltre occorre un uso della cassa integrazione guadagni molto più elastico, evitando che il ricorso anche ad una sola giornata di cassa integrazione incida per una intera settimana sulle 52 disponibili. Occorre infine velocizzare le procedure che attengono al pagamento effettivo della cig, evitando che, come avviene ora, il sussidio effettivo venga corrisposto solo dopo alcuni mesi dalla collocazione in cassa integrazione guadagni: il 60% del contributo deve essere corrisposto già dal primo mese.

Il progetto sui capitali offshore di Tremonti all’esame europeo

 Una direttiva pubblicata circa un mese fa dal Tesoro statunitense per dettare le regole relative allo scudo fiscale sembra ora mettere in imbarazzo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti: secondo questo documento, infatti, quei cittadini americani che intendono regolarizzare i patrimoni all’estero dovranno presentare una domanda indirizzata alla Offshore Identification Unit di Philadelphia. Verranno quindi calcolati gli arretrati del fisco e si potrà scegliere se regolarizzarsi attraverso il versamento del 20% del patrimonio (la percentuale scende al 15% nel caso il denaro sia frutto di un’eredità). Gli Usa dettavano quindi norme così severe in materia fiscale proprio quando stavano nascendo le prime voci circa il progetto del ministro per far tornare i capitali offshore: non sono ancora noti i dettagli del programma, ma il ministero ha già effettuato una simulazione su cui applicare un gettito con una trattenuta pari al 10% dei patrimoni regolarizzati, quindi ben inferiore rispetto alle proposte statunitensi. La decisione se mantenere un’aliquota così bassa o conformarsi alle linee dettate da Bruxelles non appare semplice.

 

Novità fiscali: i vantaggi dell’IVA pagata per cassa

 Vi è mai capitato si saldare in almeno un trimestre dell’anno fiscale l’IVA per fatture emesse ma non ancora incassate? La domanda, rivolta a liberi professionisti e titolari di partita IVA in genere, mette in evidenza una delle problematiche sui crediti verso clienti che, specie con la crisi, ha contribuito a far andare in apnea l’attività di migliaia di piccole e medie imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi specie se il credito vantato è nei confronti della Pubblica Amministrazione, i cui tempi di pagamento a volte sfiorano anche di dodici mesi! Ma con l’arrivo dell’IVA pagata per cassa dal punto di vista fiscale tutto cambia; con tale meccanismo, introdotto di recente dall’attuale Governo in carica anche per far fronte al forte aumento dei pagamenti in ritardo a causa della crisi del credito e della contrazione delle commesse, l’IVA potrà essere versata allo Stato solamente al momento dell’incasso; e se la fattura viene saldata in più tranche, con uno o più acconti, il beneficiario dei pagamenti sarà chiamato solamente a versare l’IVA sulla quota di importo fatturato realmente pagata.

Categorie IVA

Mentre Strasburgo conferma il canone Rai, in Spagna eliminano la pubblicità

 Dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato infondato il ricorso presentato da un privato cittadino contro le misure prese nei suoi confronti (tv sequestrata) per non aver pagato il canone di abbonamento al servizio pubblico, c’è qualcuno che invece non solo non vuol far pagare il canone ma anche desidera eliminare la pubblicità della tv di Stato.

I giudici di Strasburgo hanno infatti deciso che il signor Antonio Faccio debba pagare la tassa anche se non desidera guardare la Rai poiché l’imposta è dovuta per il solo fatto di possedere una televisione.

La tassa non viene pagata in cambio della ricezione di un canale particolare – si legge in una nota dei giudici – ma è un contributo a un servizio per la comunità.

Il 30 aprile è il termine ultimo per presentare il modello 730

 Mancano ormai pochi giorni alla scadenza per la presentazione del modello 730 al proprio sostituto d’imposta, datore di lavoro o ente pensionistico: il 30 aprile è infatti il termine ultimo entro cui tale documento va presentato da parte di lavoratori dipendenti e pensionati. Ma è bene fare chiarezza riguardo questo modello e i soggetti interessati, dato che molti sono i dubbi avanzati dai contribuenti al riguardo. Anzitutto, vi sono dei soggetti che sono esentati del tutto dalla presentazione del modello 730: tra di essi possiamo citare quei contribuenti che, nel 2008, hanno percepito redditi di solo lavoro dipendente o di pensione da un unico ente; chi ha come sola proprietà la casa di abitazione e relative pertinenze; chi percepisce solo redditi di tipo fondiario (terreni o fabbricati) per una cifra che non supera i 500 euro; chi ha solo un reddito da pensione, del valore non superiore ai 7.500 euro annui, e redditi di terreni non superiori a 185,92 euro; chi ha avuto un reddito complessivo fino a 8.000 euro, somma in cui è incluso un reddito da lavoro dipendente in cui non sono state effettuate le ritenute.

 

Versamento imposte: la crisi impone di pagarle a rate

 Si avvicina a grandi passi il momento in cui i lavoratori dipendenti, ma anche quelli autonomi, dovranno presentare il modello 730/2009 ed il modello Unico 2009. E’ tempo quindi di pagamento di imposte, dall’IRAP all’IRES passando per l’IVA e le addizionali; ma è anche il momento, per chi ne ha diritto, di sfruttare al massimo le deduzioni e le detrazioni consentite per abbattere l’IRPEF netta da andare a pagare. Ma se i lavoratori dipendenti hanno le trattenute in busta e quindi, a meno che non ci sia il cumulo con altri redditi, possono presentare il modello di dichiarazione senza patemi, lo stesso non si può dire per liberi professionisti, lavoratori autonomi e, in genere, titolari di partita IVA. In sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, infatti, per tali categorie di contribuenti scatta l’obbligo del versamento dell’IRPEF sulle fatture, con il relativo controvalore di imposta da saldare che può essere notevole nel caso in cui le fatture siano state emesse senza ritenute. Inoltre, per chi non ha pagato il saldo IVA del quarto trimestre del 2008, il contribuente può “sfruttare” l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi per saldarla o rateizzarla con delle piccole maggiorazioni.

Abruzzo: stop alle tasse, vi diamo i soldi ma la casa ve la ricostruite da soli!

 Per le popolazioni colpite dal terremoto sono sospesi i tributi, del pagamento degli affitti, se la casa in locazione è ormai inagibile, e di rate e mutui di qualsiasi genere. Contributi ed indennizzi saranno riconosciuti per le strutture adibite alle attività sociali, ricreative, sportive e religiose. Il decreto deve essere ancora approvato ma pare che si tratterà di un vero e proprio pacchetto famiglia.

Non solo tasse bloccate ma anche aiuti per la ricostruzione delle case: in arrivo 150mila euro a fondo perduto a chi ha visto crollare la propria casa. Per chi invece la casa é rrimasta danneggiata ci saranno 80 mila euro. I fondi saranno disponibili su un conto corrente a disposizione di ogni singolo terremotato. Cosa significa questo? Che ogni singolo terremotato dovrà provvedere a ricostruire la propria casa secondo i criteri antisismici. Ma siamo sicuri che i cittadini abbiano queste competenze? Conoscono i singoli le regole antisismiche e i criteri di costruzione di una casa secondo le normative? In questo modo ognuno sarà di fatto responsabile della ricostruzione. I soldi si incasseranno solo dietro presentazione di fatturazione. Si é giunti a questa soluzione, è stato spiegato, per evitare l’infiltrazione della mafia:

Massima semplificazione per i contribuenti minimi

 La risoluzione 108/E pubblicata ieri dall’Agenzia delle Entrate è tornata a parlare di “contribuenti minimi”: a norma di tale documento, i contribuenti che sono esonerati dall’obbligo di emettere lo scontrino fiscale (tipici esempi, tra i tanti, possono essere i tassisti e i tabaccai) possono continuare a usufruire di questo esonero nel caso facciano parte proprio del regime dei minimi, a patto però che essi provvedano a certificare i diversi corrispettivi attraverso un apposito registro cronologico. L’intento principale dell’Agenzia è dunque quello di ottenere la “massima semplificazione” per quel che riguarda gli adempimenti relativi ai contribuenti minimi. I dubbi principali che concernono questa categoria di contribuenti sorgono dal fatto che essi, nonostante godano di moltissime agevolazioni fiscali specifiche, come ad esempio l’esonero dagli obblighi di versamento dell’Iva, sono comunque tenuti a rilasciare lo scontrino o la ricevuta fiscale.

 

Pornotax o tassa etica: pronti i codici tributo per pagarla

 L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che è tutto pronto per pagare la cosiddetta “tassa etica”, ovverosia quell’addizionale, sia relativa all’IRES, sia all’IRPEF, sui redditi netti a carico di due categorie di contribuenti: quelli operanti a vario titolo nel settore pornografico, e quelli che fanno leva sulla “credulità popolare” attraverso trasmissioni in TV durante le quali si viene invitati a telefonare ad un numero a pagamento. Scatta quindi la tassazione addizionale sui redditi 2008, detta anche “Pornotax“, visto che va ad inasprire la tassazione a carico di chi vende, distribuisce e produce materiale pornografico, senza escludere anche chi il materiale pornografico lo rappresenta. L’Amministrazione finanziaria ha così provveduto a mettere a punto, con la circolare numero 107/E, i codici tributo per pagare acconti e saldi per le addizionali IRPEF e IRES attraverso il modello F24.

Obama ancora verso la salute: tasse sulle sigarette

 Obama nè ha fatta un’altra. Dopo la tassa sui ricchi per rendere la sanità pubblica accessibile a tutti, adesso ecco la tassa sulla sigaretta. Dal 1 aprile, infatti, è entrata in vigore la norma che prevede un vistoso aumento del prezzo delle sigarette. Inpratica si parla di un aumento di quasi il triplo rispetto a prima che entrasse in vigore la norma. La quota spettante all’erario, calcolata sul prezzo del singolo pacchetto di sigarette sarà di circa un dollaro, mentra prima erano circa 40 centesimi. Fumatori americani iniziate a tremare, il presidente Obama minaccia il vosto vizio. Il fine del neopresidente é infatti quello di mettere in fuga i fumatori più accaniti e di rendergli in questo modo omaggio alla loro salute e al loro portafogli, che, spaventato dal prezzo del pacchetto, eviterà di spendersi.

La “lista nera” dei paradisi fiscali perde ancora i pezzi

 Si svuota progressivamente la cosiddetta “black list”, la lista nera che elenca i paradisi fiscali nel mondo: altri quattro stati hanno abbandonato questa lista, per la precisione si tratta di Uruguay, Costa Rica, Malesia e Filippine. Questi paesi, infatti, hanno ottenuto una sorta di riabilitazione da parte del segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, e sono stati inseriti in un’altra lista, quella grigia, che contraddistingue le nazioni che sono disposte a prestare la loro collaborazione, allineandosi agli standard internazionali per quel che riguarda lo scambio di informazioni fiscali. L’annuncio di questa importante notizia è arrivato a margine di un incontro che si è tenuto a Parigi tra lo stesso Gurria e il commissario europeo per la tassazione e unione doganale dell’Unione Europea, Laszlo Kovacs.

 

Riscossione tributi: Equitalia attiva linee telefoniche per i terremotati

 Nella Regione Abruzzo, ed in particolare nei comuni colpiti dal terremoto, sono state “congelate” nei giorni scorsi le rate dei mutui, il pagamento delle bollette elettriche, ma anche il versamento dei contributi previdenziali all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, e tutti gli adempimenti fiscali. L’INPS, tra l’altro, ha provveduto a sospendere nei comuni colpiti anche le verifiche sulle pensioni di invalidità attualmente in corso, fino a fine anno, su tutto il territorio nazionale. Pur tuttavia, può capitare che per errore, o ritardi procedurali, possa comunque arrivare qualche avviso di pagamento anche ai cittadini colpiti dal sisma in Abruzzo; per questo, la società di riscossione Equitalia, controllata in via paritetica dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate, ha provveduto ad attivare due linee telefoniche dedicate per la popolazione dei comuni dell’Abruzzo colpiti dal terremoto cui dovessero essere recapitate delle cartelle di pagamento.

L’Agenzia delle Entrate chiarisce alcuni punti sul 730/2009

 Non c’è dubbio che il modello 730 per la dichiarazione dei redditi abbia destato numerosi dubbi e perplessità nei contribuenti: molte difficoltà sono nate nella comprensione delle detrazioni da effettuare e nelle deduzioni. È proprio per questo che l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con una circolare ad hoc (per la precisione si tratta della circolare 18/E del 21 aprile), la quale ha portato maggiore chiarezza per quel che riguarda gli aspetti principali del modello 730. Elenchiamo ora quelli che sono stati i punti più interessanti affrontati dalla circolare. Anzitutto, molti dubbi erano sorti riguardo i familiari a carico residenti all’estero: come ha spiegato la stessa Agenzia, il contribuente che risiede fiscalmente in Italia e che corrisponde degli assegni alimentari per il sostegno dei familiari a suo carico e che sono invece residenti all’estero, può godere delle detrazioni d’imposta previste nell’ambito degli “altri familiari a carico”. In tal caso, però, egli deve provare che ha inviato le somme tramite la presentazione di un’apposita autocertificazione.

 

A Imperia le tasse e le multe si pagheranno on line

 Gli italiani diventano sempre più sedentari o non amano le code d’attesa presso gli uffici? I servizi per la dichiarazione dei redditi sul Web, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, registrano una crescita del 3,7% e rilevano quindi come nel Belpaese si preferisca pagarele tasse con un click piuttosto che recandosi fisicamente sul posto. Sempre secondo l’Agenzia delle Entrate le dichiarazione dei redditi sul Web sono cresciute del 3,7% rispetto allo scorso anno. Circa 37 milioni di dichiarazioni, in aumento del 3,7% sono state effettuate comodamente seduti da casa propria.

E c’è chi decide di attrezzarsi ancora meglio. A Imperia da pochi giorni tutte le tasse e i tributi comunali si possono pagare on-line con carta di credito. Lo ha annunciato pochi giorni fa l’assessore alla Programmazione Finanziaria, Rodolfo Leone. L’assessore si era sin dalla sua elezione di completare l’iter di informatizzazione dell’Ufficio Tributi. Ma non solo tasse, anche le multe (i cittadini saranno meno contenti).