La Cassazione avvalora le dichiarazioni dei terzi all’Amministrazione finanziaria

 Secondo due recenti sentenze della Corte di Cassazione, le dichiarazioni prestate da soggetti terzi agli organi investigativi dell’Amministrazione Finanziaria e trascritte nel verbale possono costituire uno dei giudizi fondamentali per la dimostrazione di una evasione fiscale. Le sentenze sono, per la precisione, le numero 6536 e 6548 del 18 marzo 2009. La prima sentenza si riferisce a una rettifica dell’imponibile di una società in nome collettivo ai fini Ilor e Irpef. La corte ha ravvisato, in questo senso, che:

Le dichiarazioni dei  soggetti terzi nel processo tributario rappresentano un principio di prova che, corroborato e integrato da altre circostanze di fatto, può dare la possibilità di comprovare i fatti in contestazione.

La seconda sentenza si riferiva invece all’emissione da parte dell’ufficio di Roma 4 di due avvisi di accertamento ai fine Irpeg e Ilor e un avviso di rettifica della dichiarazione relativa all’Imposta sul Valore Aggiunto nei confronti di una srl.

 

5 per mille: il contribuente dona parte delle tasse riservate allo Stato

 Si sente spesso parlare del 5X mille. Di cosa si tratta? Come si aderisce a questa iniziativa? Il 5Xmille é la destinazione di una parte dell’imposta sul reddito, non comporta infatti nessun aggravio economico per il contribuente. Il 5 per mille è un decreto collegato alla legge Finanziaria e istituito nel 2006 dal ministro Giulio Tremonti. Nel suo primo anno vi furono ben 15 milioni di contribuenti che l’utilizzarono. Da allora ogni anno é confermata la possibilità per il contribuente di destinare una parte delle imposte dovute allo Stato, il 5 per mille del gettito IRPEF, a favore di:

– organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale e associazioni riconosciute;
– ricerca scientifica e università;
– ricerca sanitaria.

Intensificazione dei controlli per le agevolazioni agli enti associativi

 La circolare 12/E ha illustrato quelle che sono le novità del decreto legge “anticrisi” nell’ambito del regime fiscale agevolato per gli enti di tipo associativo: l’agevolazione potrà essere ottenuta a seguito della comunicazione all’Agenzia delle Entrate, attraverso l’invio di un apposito modello, di dati e notizie rilevanti da un punto di vista fiscale. Questa necessità di una maggiore comunicazione dipende soprattutto dal fatto che si vuole acquisire una informazione più ampia per quel che concerne i soggetti fiscalmente assimilati (tipici esempi in questo senso possono essere le società sportive dilettantistiche) e si avverte l’urgenza di contrastare in maniera efficace l’uso distorto dello strumento dell’associazione. La circolare ha messo in luce come il presupposto di carattere generale richiesto per l’applicazione di questa agevolazione è rappresentato dalla qualificazione dell’associazione come ente di natura non commerciale.

 

Ravvedimento operoso: sanzioni ridotte con il Decreto anticrisi

 Molto spesso capita di dover pagare le tasse in ritardo. Non perché non si vuole regolarizzare la propria posizione, ma perché magari i committenti non hanno pagato puntualmente le fatture; la crisi economica ha tra l’altro contribuito ad allargare i tempi tra l’emissione della fattura ed il relativo pagamento, al punto che con il recente “Decreto anticrisi” è stato introdotto il cosiddetto meccanismo dell’ IVA di cassa per mezzo del quale l’IVA può essere versata solamente in corrispondenza dell’effettivo pagamento. Ma con il “Decreto anticrisi” il Governo ha altresì alleggerito le sanzioni per chi paga le tasse in ritardo avvalendosi del cosiddetto “ravvedimento operoso“, che può essere breve, se le tasse vengono saldate con un ritardo non superiore ai trenta giorni, oppure lungo se il ritardo supera i trenta giorni. In entrambi i casi le sanzioni sono state alleggerite con la conseguenza che l’importo accessorio da pagare unitamente alle tasse in ritardo, nel modello F24, si riduce sensibilmente. In particolare, per il ravvedimento lungo le sanzioni sono state dimezzate da 1/5 del minimo previsto a 1/10; alle sanzioni ridotte andranno aggiunti gli interessi legali, come prescrive la Legge, in ragione del 3% annuo.

Prima casa: no benefici fiscali se venduta entro 5 anni dal rogito

 La crisi dei mutui subprime scoppiata più di un anno fa negli Stati Uniti è ormai uscita da un bel pò di tempo dai confini americani. Siamo in un buon periodo per comprare casa, o conviene aspettare qualche mese nella speranza che la crisi del settore determini un’apprezzabile diminuzione dei prezzi? In Italia, anche a causa della crisi economica, comprare casa o prenderla in affitto è sempre più difficile. I redditi sono sempre più bassi a causa di una persistente perdita del potere di acquisto per salari, stipendi e nel peggiore dei casi perdita di lavoro. A tutto ciò si aggiungono le difficoltà delle famiglie a stipulare i mutui in quanto i prezzi degli immobili sono rimasti in media stabili e per il momento non vi sono diminuzioni dei costi apprezzabili.

Ecco perchè sempre più coppie decidono di acquistare la propria dimora entrando a far parte di cooperative edilizie, a proprietà individuale, che hanno come scopo sociale proprio quello di costruire case, rientranti nella definizione di “non di lusso“, da assegnare successivamente ai soci.

Lotta del Fisco britannico contro il contrabbando di sigarette

 Il Fisco britannico lancia l’allarme contro le sigarette: non si tratta certo di un problema legato alla salute, ma una questione più strettamente economica. Infatti, il traffico illegale di tabacco starebbe sottraendo ogni anno ben 3 miliardi di sterline alle casse del Regno, una cifra altissima, la quale potrebbe invece esser utilizzata per il miglioramento dei servizi pubblici essenziali. L’iniziativa che attuerà il governo inglese al fine di fronteggiare questa piaga è presto spiegata; dopo la massiccia campagna pubblicitaria contro il contrabbando, si è mossa l’agenzia delle entrate britannica, la Hm Revenue & Customs, che ha incaricato numerosi ispettori specializzati di sorvegliare il fenomeno. I compiti di questi ispettori consistono sostanzialmente nell’intercettazione e smantellamento della catena di supporto e distribuzione di quelle merci che eludono il controllo statale.

 

Ryanair potrebbe introdurre una tassa toilette per combattere la crisi

 Il trasporto aereo mondiale non vive certo un periodo troppo roseo. Nel 2008 le compagnie aeree nel mondo hanno infatti registrato perdite per 5 miliardi di dollari. Anche il 2009 si annuncia in negativo: le perdite previste ammontano a 2,5 miliardi di dollari, secondo le nuove stime rese note oggi a Ginevra dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata).

L’orizzonte e’ cupo. In termini di ricavi, affrontiamo il peggiore contesto degli ultimi 50 anni – ha commentato così i dati Giovanni Bisignani, direttore generale e Ceo della Iata -. Operando in Italia e in Europa non serve una struttura confrontabile con la vecchia Alitalia ma con Easyjet e Ryanair. L’anno prossimo solo il Nord America dovrebbe registrare risultati positivi nel 2009. Per le compagnie europee si profilano invece perdite decuplicate a un miliardo di dollari.

Controlli fiscali: nuovi criteri per identificare i grandi contribuenti

 Con le imposte evase ogni anno in Italia da piccoli, medi e grandi contribuenti, si potrebbe finanziare sia la manovra di Bilancio annuale dello Stato, sia interventi a sostegno delle fasce più deboli della popolazione, a partire dai disabili, gli invalidi e tutti i cittadini non autosufficienti. Ne consegue che per il prossimo futuro, specie con la crisi che imperversa, sarà determinante per ragioni di equità e di ordine nei conti pubblici inasprire le attività di accertamento, controllo e riscossione.

Nell’ambito della riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, annunciata nei mesi scorsi, l’Amministrazione finanziaria ha reso nota la pubblicazione di un provvedimento grazie al quale, a seguito della messa a punto di alcuni criteri chiave, sarà possibile identificare, ai fini dei controlli, quelle che rientrano tra le grandi imprese, ovverosia quelle che “muovono” ogni anno più di 100 milioni di euro.

Tassiamo aranciata e coca cola: la proposta arriva dagli Usa

 Kelly Brownell e Thomas Frieden, uno docente a Yale, l’altro assessore alla salute a New YorkNew England Journal of Medicine annunciano al una proposta sulle tanto amate bibite zuccherate. Di certo le care bevande non riescono a difendersi bene: innanzitutto il loro consumo fa “gonfiare” lo stomaco e contribuiscono tra l’altro all’aumento di peso. negli ultimi anni si é avuto un vero e proprio boom di bevande zuccherate, negli ultimi 30 anni si è passati dalle 70 calorie al giorno a 190 (dato aggiornato al 2000).

Le bevande gassate sono quindi nemiche della linea ma anche della salute. Negli Usa in questi ultimi decenni l’incidenza dell’adenocarcinoma esofageo nei maschi bianchi, il gruppo etnico che consuma più bevande di questo tipo, è cresciuto circa sei volte. Mohandas Mallath, del Digestive diseases department presso il Tata Memorial Hospital, in India, ha inoltre riscontrato una correlazione tra il numero di casi con cancro esofageo e la consumazione di bevande gasate.

Deducibilità limitata per le ristrutturazioni senza quote di ammortamento

 La risoluzione 99/E dell’Agenzia delle Entrate ha sottolineato come, ai fini del reddito da lavoro autonomo, le spese sostenute per ristrutturare un immobile non acquisito a titolo oneroso sono soggette a deduzione nel limite del 5% del costo complessivo dei beni da ammortizzare, per quel che riguarda l’anno in cui sono state sostenute: inoltre, è possibile rinviare al quinquennio successivo nel caso l’immobile sia stato fatto pervenire al professionista a titolo gratuito. La precisazione dell’Agenzia è arrivata in risposta a un caso che vedeva coinvolto uno studio associato che intendeva portare a ristrutturazione un fabbricato proprietà di terzi; c’è comunque da dire che, nel caso in questione, la detrazione dell’Iva non può essere applicata se la costruzione è stata accatastata come unità abitativa. I principali chiarimenti sul caso per cui si è espressa l’Agenzia delle Entrate sono due: anzitutto, la possibilità di dedurre le spese di ristrutturazione secondo il regime dei beni strumentali, e poi, la detraibilità dell’Iva nel caso vi sia un cambiamento di destinazione d’uso.

 

Dopo il G20, l’Ocse punta a una maggiore collaborazione sul fisco

 La chiusura del summit del G20 di Londra dei giorni scorsi ha dimostrato come le parti che vi hanno partecipato siano concordi con quanto auspicato dall’Ocse in tema di lotta all’evasione fiscale: la consapevolezza che è stata messa in luce riguarda il fatto che un valido sistema contro l’evasione e l’elusione fiscale a questi livelli non può essere posto in essere da un unico Stato, ma è necessario un contributo che possa godere di una volontà di armonizzare, anche attraverso una minore rigidità del sistema bancario. Fondamentali sono state, in questo senso, le revisioni delle liste che individuano i cosiddetti paesi “collaboratori” (anche detta white list), le liste di quei paesi che si sono impegnati ad accettare gli standard internazionali sullo scambio di informazioni (grey list) e le liste dei paesi non collaborativi (black list). L’impegno richiesto dall’Ocse è quello di cancellare in maniera progressiva la black list con misure di depenalizzazione in favore del rientro di capitali.

 

Emergenza terremoto: stop alle tasse per le zone colpite

 Berlusconi in questi giorni in Abruzzo ha ripetuto che lo Stato non lascerà sola la gente: Sarò qui ogni giorno e mi metterò a disposizione per quello che serve. Stiamo studiando di ricomprendere negli ammortizzatori anche i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori che hanno perduto l’attività. Il Governo cerca quindi di andare il più possibile incontro ai cittadini colpiti dalla calamità che ha causato un vero disastro. Inoltre il premier ha cambiato idea: in serata ha aperto agli aiuti internazionali, contrariamente a quanto fatto al mattino, respingendo la richiesta del leader del Pd che chiedeva di accettarli.

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate ha annunciato che sono già stati sospesi i pagamenti di tasse locali e nazionali. Intanto oggi il presidente del Senato Schifani chiederà ai senatori di aderire al fondo per le vittime: quota minima 1.000 euro.

Bassi redditi e fisco pesante per i liberi professionisti

 Tra qualche settimana per i liberi professionisti e per i titolari di partita IVA arriverà il momento di “fare i conti” con la dichiarazione dei redditi. Tra saldo IRPEF 2008, acconto IRPEF 2009 e addizionali regionali molto spesso le somme da pagare sono elevate, ma mai come quest’anno, complice la crisi economica, rischiano di essere insostenibili anche optando per il pagamento rateale.

Ad accorgersi di tutto ciò è stata anche Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, la quale ha rilevato come siano parecchie le categorie di professionisti in palese difficoltà: dai veterinari ai medici passando per i dottori commercialisti, i giornalisti ma anche la categoria degli avvocati che di norma non se la dovrebbe passare male.

Imposta di bollo per i canoni depurazione acque

 L’Agenzia delle Entrate è intervenuta, attraverso la risoluzione 98/E del 7 aprile, al fine di dirimere una questione relativa ad un Comune circa le istanze di quei canoni versati e non dovuti per i servizi di depurazione delle acque: secondo la decisione dell’Agenzia, esse sono soggette all’imposta di bollo fin dalla loro origine (14,62 euro). Ciò perché tali istanze non hanno natura tributaria, ma di corrispettivo per lo svolgimento dell’attività commerciale del comune. Sono diverse le norme a cui il documento ha fatto riferimento, ma comunque inapplicabili; anzitutto il D.P.R. 642/72, il quale riguarda l’assoggettamento a bollo anche di quelle istanze che tendono a conseguire l’emanazione di un provvedimento amministrativo (sempre questo decreto, all’articolo 5, stabilisce l’esenzione dal tributo per quel che riguarda le istanze di rimborso di qualsiasi imposta).