Sanzioni dichiarazione infedele

 Secondo una ordinanza della Corte di Cassazione del 2011, la sanzione per la dichiarazione infedele è dovuta sempre, a prescindere dal fatto che l’imposta non dichiarata venga riscossa oppure abbia bisogno della compensazione (vedi anche Dichiarazione Imu, ecco le eventuali sanzioni). Il reato di dichiarazione infedele, il quale è previsto dal Decreto legislativo 74 del 2000 (“Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”), viene commesso da chi si pone il fine di evadere le imposte sui redditi e l’Imposta sul Valore Aggiunto.

Un unico sito web per Entrate e Territorio

 Non più due siti internet separati, ma uno solo: il web ha profondamente modificato l’Inps e i suoi servizi, ora tocca anche all’Agenzia delle Entrate e all’Agenzia del Territorio (vedi anche Riforma del catasto e tempi per effettuarla). I due enti hanno perfezionato questa sorta di fusione, la quale prevede che tutti i servizi messi a disposizione online siano fruibili direttamente dal portale della nostra amministrazione finanziaria. L’intera operazione a cui si sta facendo riferimento non è altro che una conseguenza dell’integrazione tra i vari siti istituzionali che è stata richiesta dai provvedimenti di revisione di spesa (la cosiddetta spending review per la precisione).

Differenza tra imposte reali e personali

 Il Fisco ha bisogno di molte differenziazioni per essere compreso in maniera completa (vedi anche Differenza tra tasse e tributi). Una di queste riguarda le imposte personali e quelle reali. Le prime sono quelle che vanno a colpire la ricchezza di un contribuente in base alle sue condizioni familiari, sia dal punto di vista sociale che da quello economico. Il tipico esempio che si fa è l’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), visto che essa viene determinata a seconda dei familiari che sono a carico e anche dell’attività lavorativa che viene svolta.

Differenza tra tasse e tributi

 C’è un’altra differenza fondamentale che occorre tracciare in ambito fiscale, quella tra tasse e tributi (vedi anche La differenza tra tasse e accise). La definizione più dettagliata che si può dare dei tributi è quella di prestazioni patrimoniali di tipo coattivo e di regola in denaro. Essi sono stabiliti direttamente dallo Stato, il quale fa valere la propria sovranità, attraverso delle apposite leggi o altri atti, come ad esempio i decreti. Tra l’altro, i tributi presentano molte differenze anche tra loro stessi, visto che bisogna fare riferimento al presupposto, vale a dire la situazione, il fatto o l’evento che si sono verificati e che possono essere ricollegati al loro sorgere.

Codici tributo Irap

 La data del 17 giugno 2013 dista appena due giorni: tra le varie scadenze fiscali che si riferiscono a questa giornata, c’è anche il versamento dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), più precisamente il saldo dello scorso anno e il primo acconto di quello attualmente in corso (vedi anche La circolare n. 8/E e i chiarimenti in materia di IRAP). Per realizzare l’operazione bisogna utilizzare il consueto modello F24, sfruttando la modalità telematica nel caso si stia parlando di soggetti titolari di partita Iva. In alternativa, il documento fiscale in questione si trova presso gli istituti di credito, le agenzie postali o gli agenti della riscossione, nel caso di non titolarità della partita Iva.

Cos’è il domicilio fiscale

 In ambito tributario si sente molto parlare del cosiddetto domicilio fiscale, ma di cosa si tratta nello specifico? Di solito, esso tende a coincidere con la residenza anagrafica che risulta dai registri demografici se si sta parlando di persone fisiche (vedi anche Partita Iva: nessun rimborso per il soggetto non residente). Il discorso cambia invece per le persone giuridiche. In effetti, queste ultime hanno il loro domicilio fiscale nel comune in cui è ubicata la sede legale oppure quella amministrativa.