Isola d’Elba: le decisioni sulla tassa di sbarco

 Gli otto comuni dell’Isola d’Elba (Portoferraio, Campo nell’Elba, Capoliveri, Porto Azzurro, Marciana, Marciana Marina, Rio Marina e Rio nell’Elba) hanno parecchio da discutere sulla cosiddetta tassa di sbarco: si tratta di una imposta che è stata introdotta giusto un anno fa e che ha l’obiettivo di finanziare in maniera adeguata i progetti collegati al settore turistico, i servizi pubblici e i beni culturali e ambientali. Di fatto, essa ha rimpiazzato l’altrettanto discussa tassa di soggiorno e viene criticata per la sua applicazione, visto che viene coinvolto qualsiasi soggetto che giunge sull’isola (persino i pendolari), risparmiando soltanto i proprietari immobiliari (circa 22mila persone).

Saint Kitts and Nevis: nessuna tassa aggiuntiva nella Finanziaria

 Saint Kitts and Nevis, minuscolo arcipelago delle Antille, è celebre per il flusso di turisti, ma anche per il sistema fiscale piuttosto vantaggioso (basta pensare che non esiste alcuna imposta sul reddito delle persone fisiche). Con l’approvazione della Legge Finanziaria relativa all’anno appena cominciato, il governo di Basseterre non introdurrà imposte aggiuntive oltre a quelle già esistenti e previste dalla legge, come ha messo chiaramente in luce il Ministero delle Finanze. Per quale motivo si è arrivati a una situazione tributaria di questo tipo?

La concorrenza fiscale tra i cantoni svizzeri

 Una competizione agguerrita: non basta che la Svizzera sia un paradiso fiscale tra i più gettonati al mondo, ora ci si mettono anche i singoli cantoni a farsi concorrenza tra loro, proponendo le tariffe di imposizione tributaria più basse. Ma che conseguenze può avere una situazione di questo tipo? Le aliquote leggere e moderate dei cantoni in questione hanno attirato sia i redditi dei contribuenti che i guadagni incamerati dalle imprese. L’Unione Europea guarda con sospetto e sfiducia a tutto ciò, tanto è vero che le lamentele nei confronti del governo di Berna non si contano.

Il Fisco croato e la tassazione delle pensioni Inps

 Una delle scelte più controverse del Fisco croato ha a che fare anche con il nostro paese: Porezna Uprava, vale a dire l’amministrazione tributaria del paese balcanico, ha preso di mira 3.500 pensionati dell’Istria, vale a dire quei soggetti che sono titolari delle pensioni “italiane” erogate dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Come è noto, infatti, l’Istria non è altro che una penisola che è spartita dal punto di vista politico tra la Slovenia e la stessa Croazia, e in minima parte anche dal Belpaese. Si tratta nello specifico del nuovo testo di legge sulle retribuzioni, il quale è entrato in vigore a marzo del 2012, dunque sta per compiere un anno di vita.

L’Inail ridefinisce la copertura dei marinai contro la pirateria

 Per i marinai ci sarà una tutela previdenziale maggiore in caso di attacchi da parte dei pirati: come è stato reso noto dalla circolare numero 9 dell’Inail, infatti, nel caso di infortunio per questo specifico motivo, l’ente provvederà a liquidare le prestazioni ordinarie, una possibilità che ha cominciato a funzionare da tre giorni esatti. In pratica, si è deciso di adeguare la giurisprudenza al fenomeno crescente degli attacchi di pirateria nel mare. Ecco perché l’Istituto ha deciso di considerare nuovamente la copertura del rischio per quel che riguarda le navi che sono adibite al trasporto dei passeggeri, delle merci e delle attività ausiliarie.