L’Inps esclude alcuni pensionati dalla riduzione contributiva

 Il messaggio numero 20028 è stato pubblicato nel corso della giornata di ieri dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps): l’oggetto scelto in questo caso ha riguardato i pensionati che appartenevano a diverse gestioni, vale a dire quella dell’Ipost (Istituto Postelegrafonici), dell’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) e dell’Enpals (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico). Volendo essere ancora più precisi, l’ente previdenziale si è rivolto a quei soggetti che hanno un’età superiore ai sessantacinque anni e che sono iscritti presso le gestioni degli artigiani e degli esercenti attività commerciali.

Come perfezionare il ravvedimento del 770

 A maggio è stato introdotto il pacchetto informatico per la compilazione del 770: fra due settimane esatte, invece, bisognerà fare i conti con la scadenza fiscale relativa al ravvedimento di questo stesso modello. Questo vuol dire che i sostituti d’imposta, tra cui anche le amministrazioni statali, avranno tempo fino al prossimo 19 dicembre per regolarizzare la loro situazione: in effetti, il termine ultimo in questione si riferisce a quei soggetti che lo scorso anno hanno versato somme o valori che sono soggetti a ritenuta alla fonte, oppure che hanno corrisposto dei contributi previdenziali e assistenziali che si riferiscono all’Inps e all’Inpdap, ma che hanno mancato l’appuntamento del 20 settembre scorso, quello utile per il 770 semplificato e ordinario.

Gli aumenti fiscali della Svizzera sul tabacco

 Il Consiglio Federale della Svizzera ha appena deciso di aumentare l’imposta sul tabacco di dieci centesimi, un provvedimento che sarà valido a partire dal prossimo 1° aprile: le tariffe nuove di zecca sono presto dette, visto che si spazierà da un minimo di 5,90 fino a un massimo di otto franchi. Le Finanze elvetiche hanno spiegato il perché di una misura così drastica. Anzitutto, si tratta di un bisogno economico (le casse statali possono beneficiarne in modo evidente), senza dimenticare quello più prettamente sanitario e salutistico. In aggiunta, il terzo motivo consiste nell’adeguamento dei prezzi a quelli delle nazioni vicine, molto attive per quel che riguarda gli acquisti transfrontalieri (anche la benzina è coinvolta).