In Emilia-Romagna sono ben ottomila i cittadini italiani che sono nel mirino del fisco in scia alla residenza presso Paesi che godono di una fiscalità privilegiata. A darne notizia è la Direzione Regionale Entrate Emilia-Romagna nel precisare come gli ottomila nominativi siano sotto il fuoco dei controlli del Fisco in virtù del fatto che ci sono indizi reali tali da considerare l’Italia come centro degli interessi e degli affari sia economici, sia familiari. Insomma, a conti fatti per questi contribuenti la residenza presso i paradisi fiscali è solo un modo per aggirare il Fisco italiano visto che poi indisturbati, ma probabilmente solo per poco tempo, stanno continuando a fare affari in Italia come se nulla fosse. Ma quali sono i Paesi esteri più gettonati dai contribuenti emiliano-romagnoli nel mirino dell’Amministrazione finanziaria?
Ebbene, la Direzione Regionale Entrate dell’Emilia-Romagna fa presente come la “meta” più ambita sia San Marino, scelta da oltre 6.500 contribuenti emiliano-romagnoli sul totale di ottomila nelle rete dei potenziali comportamenti elusivi ed evasivi; a seguire ci sono poi, nettamente staccate nella graduatoria delle preferenze, Monaco, Uruguay, Costa Rica, Emirati Arabi Uniti, Singapore, Ecuador e Isole Bermuda. Sugli ottomila nominativi, anche grazie alla collaborazione dei comuni della Regione, si provvederà ora a verificare se l’espatrio è fittizio, con la conseguenza che l’Amministrazione finanziaria procederà con il recupero delle imposte che sono state evase in maniera illecita.
Al fine di rilevare situazioni e comportamenti fiscali sia elusivi, sia evasivi, sono già 131 i comuni della Regione Emilia-Romagna che hanno sottoscritto l’accordo ANCI-Entrate nell’ambito delle azioni di contrasto all’evasione al fine di aprire la strada ad un vero e proprio “federalismo fiscale“; in questo modo, infatti, grazie anche ad uno scambio di dati e di informazioni, in materia di contrasto all’evasione la governance diventa efficace, mirata e locale al fine di accertare se il reddito e lo stile di vita dei contribuenti risulti essere in linea sia con quanto dichiarato, sia con il possesso di beni mobili ed immobili, ovverosia case, barche di lusso, ma anche, ad esempio, con spese sostenute presso porti turistici, alberghi e rinomate strutture turistico-ricettive.
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