Un’Ottava Salvaguardia al fine di tutelare anche i 25 mila esodati, che secondo le stime del governo, sono rimasti esclusi dalla precedente manovra? Il pensiero c’è e sta prendendo corpo. Nello specifico, è questa la proposta di Cesare Damiano che riaccende le speranze di chi ha dovuto incassare la delusione per la copertura ridotta concessa nella Legge di Stabilità 2016.
Damiano descrive la Settima Salvaguardia come un intervento positivo e apprezzabile ma innegabilmente non risolutivo per la questione esodati. Le cifre dell’Inps infatti parlano di circa 50 mila esodati da tutelare. Con la Settima Salvaguardia troveranno flessibilità in uscita circa 26300 persone. Ne mancano quasi altrettante. Perché non tutelarle subito?
Il problema è, come sempre, di natura economica: nella Legge di Stabilità non ci sono le risorse per tutti. Ma se fino a qualche giorno fa gli esclusi non trovavano appiglio a cui aggrapparsi, visto che da più fronti era stato ribadito che questa sarebbe stata l’ultima salvaguardia, ora Damiano riaccende le speranze.
Non si esclude una Ottava Salvaguardia per i 25 mila esodati che non rientreranno nella Settima. Damiano ricorda che la Settima Salvaguardia, così come concepita e con questi limiti, non costa al governo un euro di più rispetto alle precedenti. Il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera fa notare inoltre che i fondi destinati all’opzione donna in realtà non erano necessari, trattandosi solo di una correzione di una circolare Inps. Peraltro la cifra, circa 2 miliardi, appare eccessiva per una platea di 36 mila donne. Da un monitoraggio sulla spesa potrebbero quindi emergere risparmi che potrebbero essere appunto destinati al finanziamento dell’Ottava Salvaguardia.