È ormai un mese esatto che in Vietnam è stato un nuovo piano di intervento relativo ai prezzi di trasferimento (Transfer Pricing) per il triennio compreso tra l’anno attualmente in corso e il 2015: si tratta di una parte molto importante della riforma fiscale che la nazione asiatica intende implementare da qui al 2020, con il General Department of Taxation che dovrà necessariamente svolgere un ruolo essenziale in questo senso. Di cosa si tratta esattamente? Oltre ai normali controlli e alle verifiche tributarie, vi sarà anche ampio spazio per i cosiddetti Apa, vale a dire gli Advance Pricing Agreements, strumenti di politica fiscale che di solito hanno il merito di unire i destini di contribuenti e Fisco.
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La trasparenza sarà un altro elemento essenziale e non è un caso che il governo di Hanoi le abbia assegnato moltissima importanza. Questo piano in salsa vietnamita si basa essenzialmente su cinque punti: anzitutto, si deve far riferimento ai controlli sui prezzi di trasferimento, i quali non potranno essere inferiori a un quinto delle verifiche complessive del paese asiatico. Inoltre, occorrerà migliorare e potenziare le competenze in tal senso, con una apposita task force che sarà specializzata solo ed esclusivamente sul transfer pricing. Non bisogna nemmeno dimenticare la creazione di un database, in cui inserire le società indipendenti e le tariffe dei prodotti primari.
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Non è meno importante il coordinamento tra i vari ministeri interessati, oltre alla cooperazione a livello internazionale con le autorità tributarie di altri paesi, al fine di perfezionare lo scambio di informazioni e l’assistenza tecnica. Molti saranno gli accordi preventivi del piano, anche se questi Apa non sono stati ancora introdotti in maniera ufficiale nell’ordinamento; vi sarà pertanto un emendamento alla Tax Administration Law, con l’approvazione definitiva che è prevista per ottobre, vale a dire tra quattro mesi esatti.