In Italia, ed in particolare in città come Latina, Napoli e Salerno, la pressione fiscale risulta essere tra le più elevate, mentre è meno oppressivo il fisco nei confronti di città con forte autonomia come Aosta, Trento e Bolzano. E’ questo, in estrema sintesi, uno dei dati emersi dall’edizione 2009 dell’Indice di Confartigianato sulla qualità della vita dell’impresa; il Rapporto, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione delle imprese artigiane, e disponibile nella sua versione integrale sul sito Internet della Confartigianato, mette in evidenza dove a livello territoriale sia più o meno facile fare impresa proprio in funzione di un indice di qualità frutto dell’analisi di ben trentanove indicatori “compattati” in undici ambiti, tra questi, oltre alla pressione fiscale, c’è anche la burocrazia, la concorrenza sleale del sommerso, i tempi della giustizia civile, i servizi pubblici locali, il mercato del lavoro e la densità imprenditoriale.
Ebbene, il Rapporto rivela come la provincia dove, in funzione di tutti e 39 gli indicatori, è più favorevole fare impresa è proprio Bolzano, con a ruota Trento e Ravenna; fuori dal podio, ma in posizioni comunque di eccellenza in rapporto alle altre città d’Italia, ci sono poi Rimini, Reggio Emilia, Prato, Sondrio, Forlì-Cesena, Varese e Modena. Le città meno favorevoli dove fare impresa, e c’era da aspettarselo, sono quelle del Sud: in coda alla classifica c’è Crotone, e poi a scalare dal penultimo posto Catanzaro, Cosenza, Siracusa, Napoli, Vibo Valentia, Taranto, Reggio Calabria, Enna e Caserta.
L’imprenditore che vuole fare impresa, senza subire forti pressioni da parte dell’economia sommersa, può “scegliere” Reggio Emilia, al primo posto in merito, seguita da Ravenna e Firenze; i fanalini di coda, invece, sono Vibo Valentia, Brindisi e Crotone. Interessante è il dato provinciale relativo a dove a livello imprenditoriale si è costretti a subire un forte peso da parte della burocrazia: le province ad elevato “peso burocratico”, in base al Rapporto della Confartigianato, sono infatti Roma, Campobasso e Catanzaro, mentre primeggiano per burocrazia efficiente Prato, Ravenna e Reggio Emilia.