Si allungano i tempi per ravvedersi con lo sconto sulle sanzioni. E’ questa una delle news contenute nel nuovo impianto fiscale che risponde al nome di ravvedimento operoso.
Adesso, infatti, è possibile la regolarizzazione di errori e omissioni, anche oltre il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione. In pratica con questo sistema chi dovesse commettere errori nella prossima dichiarazione dei redditi potrebbe sanarli non solo fino al 30 settembre del prossimo anno, ma anche più in là. Il ravvedimento, infatti, è possibile fino al termine massimo previsto per gli accertamenti, ossia fino al quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione. Gli sconti sulle sanzioni, come detto, variano in base alla tempestività: chi si mette in regola entro un anno paga solo un settimo della sanzione dovuta, che in questo caso varia dal 100% al 200% della maggiore imposta o della differenza di credito. Se invece la correzione avviene più in là la sanzione è ridotta ma in misura minore, in quanto si paga un sesto del dovuto.
E per chi decide di regolarizzarsi entro tre mesi?
Una diversa tempistica è prevista, invece, quando ci si accorge solo a cose fatte di un errore nella dichiarazione dei redditi che ha comportato un calcolo dell’Irpef più basso del dovuto. In questo caso c’è la possibilità di vedersi ridotte le sanzione a un nono del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, avviene entro il novantesimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione. Praticamente se si dovesse scoprire di aver versato meno imposte del dovuto con il modello Unico, ad esempio a causa di detrazioni alle quali non si aveva diritto, è possibile correggere l’errore entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione, ossia fino al 29 dicembre in quanto il termine ordinario è quello del 30 settembre, pagando le sanzioni ridotte.