Sul sito del Dipartimento delle Finanze è stato pubblicato il regolamento della Tares (l’imposta in introdotta dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214 in sostituzione della Tariffa di igiene ambientale), con le rispettive linee guida aggiornato. Il regolamento deve essere adottato dal Comune che può personalizzarlo sulla base proprio delle linee guida adottate dal Governo. La Tares è attiva dal 1° gennaio ma e poi slittata a luglio per problemi burocratici.
Inizialmente la Tares si baserà sulle superfici dichiarate per la Tarsu o la Tia, e la sua base imponibile sarà pari all’80 per cento della superficie catastale dell’immobile. Le prime tre rate si baseranno sugli importi pagati come Tarsu e Tia nell’anno passato a cui si sommano i 30 (o 40) centesimi al metro per i servizi indivisibili.
La Tares dovrà essere corrisposta in base a tariffa riferita all’anno solare e commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie. La tassa è composta da una parte fissa, in base alle componenti essenziali del costo del servizio, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione. Le nuove disposizioni legislative hanno disposto un concentramento dei pagamenti subito prima dell’estate, e quindi la prima rata della Tares si verserà insieme a Imu e Irpef.
Il regolamento è comunque un testo guida per i Comuni, e difatti il testo normativo è stato suddiviso in titoli e sono stati ridotti al minimo i rimandi esterni, per permettere poi una massima variabilità delle situazioni e delle esigenze locali
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