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Dove la religione diventa abuso e sopruso: tasse in Asia per i cristiani

 Purtroppo a volte si fa della religione un fanatismo. Mentre qui in Italia possiamo liberamente professare la nostra religione, in altre parti del mondo questo é impedito, o addirittura vietato. La persecuzione dei cristiani non é solo storia, ma anche dura, attuale realtà. In quasi tutti gli stati dell’Asia dove il buddismo è maggioranza, infierisce la repressione religiosa che colpisce tutte le religioni che non siano il buddismo. Dal dipartimento di stato americano emerge che il Myanmar è classificato tra i sei peggiori oppressori al mondo della libertà religiosa. In un’altra classifica sulle persecuzioni dei cristiani stilata da Open Doors il Laos, altro stato buddhista é al terzo posto.

Ecco un ultimo avvenimento. La giunta militare ha costretto i cristiani di etnia kachin – nell’omonimo Stato, nel nord del Myanmar in Asia Sudorientale – a versare contributi per la festa buddista di Thingyan. Si tratta di una festa buddista che apre il nuovo anno birmano e si celebra nel segno dell’acqua e cade a metà aprile.

Fonti cristiane riferiscono che funzionari degli uffici amministrativi locali della giunta si sono presentati casa per casa per raccogliere la tassa. I fondi saranno utilizzati per la costruzione di palchi dai quali la gente si rovescia addosso ondate di acqua, secondo i tradizionali riti della festa.

Si tratta di una vera e propria tassa obbligatoria da versare al fondo predisposto per le festività dalle amministrazioni locali. La quota della tassa ammonta oscilla tra i 500 e i 1000 kyat (circa 60/112 euro). Si tratta, per una popolazione che lotta ancora contro la povertà, di una cifra enorme. Fonti locali aggiungono che le autorità sono entrate in tutte le case delle famiglie cristiane. Soo le parrocchie e le abitazioni dei pastori sono state risparmiate.

In Myanmar i leader della giunta militare al potere si definiscono devoti buddisti. Chi appartiene ad altre religioni é spesso vittima di discriminazioni e soprusi.

Cosa ne pensate? Non era certamente in torto Gesù, quando, rivolgendosi ai “religiosi” dell’epoca, li accusò di osservare “comandamenti di uomini” a discapito della legge di Dio (da Marco Capitolo 7 dal versetto 1 al 9):

1 Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate – 3 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame – 5 quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?”. 6 Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:

Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. 8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. 9 E aggiungeva: Siete veramente abili nell`eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione.

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