Con il pacchetto di misure fiscali della ‘legge di stabilità’ che riceve di nuovo alcune critiche in Parlamento, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha risposto che il 99 per cento dei contribuenti otterrà dei benefici fiscali dal pacchetto.
Progettato per cercare l’equilibrio di bilancio entro la fine del prossimo anno, il nuovo decreto contiene, in sostanza, un aumento dell’IVA (dal 21% al 22% e dal 10% all’11%), il passaggio dal 23% al 22% sull’aliquota Irpef sui redditi fino a 15.000 euro e dal 27% al 26% quella sui redditi tra 15.000 e 28.000 euro.
L’aumento dell’aliquota IVA è stata molto discussa, soprattutto perché coloro con redditi più bassi si aspettano di guadagnare poco dalla riduzione dei tassi di Irpef, mentre l’aumento dell’IVA potrebbe avere un effetto significativo sulle famiglie, soprattutto quelle con più figli.
Tuttavia, Grilli prevede che il 99% dei contribuenti italiani vedrà un beneficio fiscale netto tra la riduzione delle aliquote Irpef e la riduzione dei crediti di imposta e deduzioni.
Nel complesso, i guadagni netti matureranno per il 54% a favore dei dipendenti, il 34% ai pensionati, e il 10% per i lavoratori autonomi. Il beneficio medio per ogni contribuente grazie alle diminuzioni delle imposte dirette sarà di 160 euro ogni anno, mentre il taglio fiscale di 220-230 euro l’anno maturerà per chi ha un reddito tra i 25mila e i 45 mila euro l’anno.
La combinazione di un taglio delle imposte dirette e delle imposte indirette, avrà un impatto positivo sulla ridistribuzione e l’equità all’interno del fisco italiano.
Infine, Grilli ha anche sottolineato che l’effetto complessivo dello spostamento degli oneri fiscali dovrebbe avere un effetto positivo per l’economia italiana – aumentando il suo tasso di crescita, o meglio riducendo la recessione del prodotto interno lordo dello 0,1%.
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