Il Ministro Tremonti di recente ha lanciato chiari segnali di apertura finalizzati alla messa a punto nel nostro Paese, finalmente si può tranquillamente dire, di una riforma del Fisco che, secondo Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl con delega per il fisco, deve dar vita ad un sistema attento sia allo sviluppo, sia all’innovazione. L’esponente del Sindacato, infatti, ritiene che i tempi siano quelli giusti per la riforma fiscale, visto che la crisi ha messo a dura prova il “patto fiscale” che vige nel nostro Paese. Maurizio Petriccioli, in accordo con dichiarazioni rilasciate all’Agenzia Adnkronos, ha in particolare messo in evidenza come sia necessario spostare il peso e la pressione fiscale dal lavoro dipendente e dalle pensioni verso altri fronti, a partire dalle rendite finanziarie, le quali vengono tassate solo al 12,5% a fronte, invece, di una pressione fiscale a carico delle imprese, ovverosia delle realtà che producono e che creano occupazione, che è dell’ordine del 40%.
Il segretario confederale della Cisl propone altresì la revisione delle aliquote sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), abbassando in particolare la prima aliquota dal 23% al 20% e la terza dal 38% al 36%. Per quanto riguarda invece le imprese, Maurizio Petriccioli non pensa comunque ad un nuovo sistema di tassazione, ma a sgravi ed incentivi a favore di quelle realtà imprenditoriali virtuose. E per le famiglie viene lanciata una proposta finalizzata a “creare alleanza”, e consistente sul superamento degli aiuti alle famiglie fatti di piccoli assegni.
Servirebbe, infatti, l’erogazione a favore delle famiglie di un cospicuo assegno “indicizzato” al numero di componenti della famiglia, al numero dei figli, al reddito del nucleo familiare ed al numero di lavoratori presenti. Per quanto riguarda infine la cosiddetta “no tax area”, secondo Maurizio Petriccioli questa andrebbe resa omogenea tra i lavoratori dipendenti ed i pensionati attraverso un allineamento/innalzamento dai 7.500 agli 8.000 euro.
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