Di norma quando si tratta di pagare le tasse è rigorosamente necessario pagare entro i termini, altrimenti iniziano immediatamente a maturare le sanzioni, anche quando si salda con il ravvedimento. Le sanzioni poi aumentano se sui debiti fiscali scatta l’accertamento, ed ancor di più se il debito viene iscritto a ruolo per l’avvio delle procedure di riscossione. Ma se quando le tasse si devono pagare non c’è remissione di peccati, lo stesso non dicasi quando deve essere il contribuente ad ottenere il rimborso da parte dell’Amministrazione finanziaria. Certo, la Legge prevede che i rimborsi avvengano con la maturazione degli interessi, ma questo non rende comunque felice il contribuente se poi in media ci vogliono anche dieci anni ed oltre per vedersi restituito quanto dovuto. La conseguenza è che in Italia, come messo in evidenza da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, lo Stato risulta essere e continua ad essere in materia di rimborsi fiscali un pessimo e cattivo pagatore, con tempi medi di rimborso pari a quasi quattordici anni, e con la conseguenza che spesso, in certi casi, il rimborso arrivi al contribuente quando oramai non è più in vita.
In tal senso, lo Sportello del Contribuente ha rilevato come un contribuente che risiede nella provincia di Bologna stia aspettando da parecchi decenni un piccolo rimborso dell’ILOR, la “vecchia” Imposta locale sui redditi abolita nel lontano 1992. La conseguenza di tutto ciò è che lo Stato, a causa della lentezza dei rimborsi, considerando solamente quelli IRPEF, ha in mano oltre 30 miliardi di euro di crediti che, se rapidamente restituiti ai contribuenti, rappresenterebbero un toccasana per il rilancio dei consumi in un periodo in cui l’Italia non brilla di certo riguardo alla propria situazione congiunturale.
E invece, come rileva Contribuenti.it, l’Italia rimane saldamente in testa nel mondo in materia di rimborsi a passo di lumaca; il Paese più efficiente e virtuoso nei rimborsi è il Giappone dove mediamente per i rimborsi passano appena trenta giorni! Uno dei peggiori è la Turchia con un tempo medio di rimborso pari a quattro anni, ma appare velocissimo se confrontato con i 13,9 anni medi dell’Italia.