Spread Btp italiani bund tedeschi in caduta libera. Dagli oltre 580 punti di differenziale fatti registrare alcuni mesi fa adesso lo spread viene segnalato in netta discesa visto che l’asticella ieri si è fermata a quota 285 punti. Un ottimo segnale che potrebbe consentire alle stremate casse italiane di risparmiare circa 50 miliardi di euro di interessi in tre anni oltre a garantire una certa credibilità per lo Stato italiano.
Tuttavia la discesa dello spread non è costata poco ai contribuenti italiani: le numerose manovre varate dai governi hanno infatti portato la pressione fiscale ad un livello record (44,7 %) e garantito introiti per circa 82 miliardi di euro.
Per avere un’idea di quanto possa influire tal tipo di differenziale basti pensare che quando lo spread gravitava intorno a quota 501, parliamo di fine dicembre 2011, i btp italiani per poter essere collocati sono stati offerti con un rendimento del 3,25 %. Adesso invece con lo spread intorno a quota 300 gli interessi degli stessi btp sono calati intorno allo 0,94 %.
Soltanto tale operazione ha consentito alle casse italiane di risparmiare circa 200 milioni di euro. A conti fatti un calo di 100 punti da parte del differenziale si traduce, secondo i calcoli fatti dalla Banca d’Italia, in un risparmio di circa 3,1 miliardi di euro sul servizio del debito di primo anno, 6,2 il secondo e otto il terzo.
Tuttavia il calo dello spread ha più di una causa. Oltre al buon lavoro fatto dal governo Monti occorre anche considerare che i mercati hanno reagito bene all’iniezione di liquidità fatta dalla BCE (Mario Draghi ha immesso nel sistema qualcosa come 1000 miliardi di euro) ed alle novità in merito allo scudo anti spread a livello europeo.
Tuttavia occorre considerare che i benefici del calo dello spread per ora non hanno interessato le famiglie e le imprese. Basti pensare che le banche applicano uno spread del 4,1 % sui mutui praticati a fronte dell’1,5 % praticato in media tre anni fa.