Chi vorrà vedere Roma dovrà pagare. E non si tratta delle spese di albergo o di vitto per la vacanza, ma di una vera e propria tassa ‘di soggiorno’. Relativamente bassa (10 euro appena) per i turisti che affollano la città eterna. Il Governo ha pensato a questa tassa come misura per aiutare il debito di Roma. Se sarà approvata, sarà imposta ai turisti che alloggiano negli alberghi romani. La tassa é favorita da chi nota il fatto che Roma ospiti milioni di visitatori l’anno comportando per la città costi vari per mantenere la pulizia e la manutenione delle strade.
La tassa di soggiorno sarà progressiva, massimo 10 euro per l’extralusso – sottolinea Gianni Alemanno, il sindaco – . Ci sarà una parte di interventi a nostra disponibilità per mettere in equilibrio il bilancio. Avremo una serie di facoltà del Comune per fare tagli e mettere delle tasse che gravi sui turismi ma non sui cittadini.
Si rivoltano le associazioni di esercenti, secondo i quali sarebbe la loro categoria ad essere maggiormente penalizzata e in difesa di questi il ministro Brambilla:
Apprendo – conclude il ministro al turismo Brambilla – che il sindaco Alemanno starebbe valutando positivamente l’introduzione di una tassa di soggiorno per i turisti che pernottano negli alberghi di Roma e desidero manifestare la mia assoluta contrarietà – ha detto -. Osservo, innanzitutto, che le imprese alberghiere già soffrono per la crisi e che nel 2009 sono riuscite a contenere le perdite in termini di camere vendute solo riducendo i prezzi mediamente dell’8,8 per cento. Confido che il sindaco Alemanno, che si trova a dover riparare ai gravi errori commessi da coloro che lo hanno preceduto, saprà trovare le risorse necessarie operando importanti razionalizzazioni interne e riduzioni degli sprechi, in linea con quanto realizzato dal ministro Tremonti, senza pensare di intervenire sul turismo
E i cittadini cosa dicono? Secondo un sondaggio reso noto dal Campidoglio il 54% dei romani sarebbe favorevole.
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