Tra le varie scadenze fiscali che la nostra amministrazione finanziaria ha fissato in questo mese di giugno, una delle più importanti è quella relativa alla cedolare secca. Come è noto, si tratta dell’imposta che è stata introdotta dall’Agenzia delle Entrate nel 2011 per sostituire la precedente tassazione delle locazioni immobiliari: in pratica, non è altro che un regime opzionale che ricomprende ben tre elementi, vale a dire l’Irpef e le relative addizionali, l’imposta di registro e quella di bollo. Il 18 giugno prossimo, quindi tra nove giorni esatti, sarà il termine ultimo e utile per i locatari, le persone fisiche, i proprietari e coloro che sono titolari di diritti reali di godimento per quel che concerne le unità immobiliari abitative e locate.
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Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che questi stessi soggetti devono aver esercitato l’opzione per il regime della cedolare e poi provvedere a tale pagamento. Tra l’altro, quest’ultimo può avvenire in un’unica soluzione o anche come prima soluzione rateale dell’imposta sostitutiva, in modo che possa rappresentare il saldo per lo scorso anno e il primo acconto per quello attualmente in corso. Gli importi precisi sono pari, rispettivamente, al 40% e al 95% di quanto è stato versato nel corso del 2011.
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Tale adempimento tributario va perfezionato attraverso il consueto modello F24 in formato elettronico, con la possibilità, per coloro che non sono titolari di partita Iva, di avvalersi degli istituti di credito, delle agenzie postali e dei concessionari. Quali codici tributo è necessario inserire? Si tratta di due riferimenti numerici: il codice 1840, anzitutto, identifica l’imposta sostitutiva di Irpef, addizionali, imposte di registro e di bollo sul canone di locazione, ma solo quando si ha a che fare con contratti immobiliari e con l’acconto della prima rata. Il codice 1842, invece, è quello che è stato predisposto per il saldo unico.