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Scontrino fiscale e fattura, le emissioni possono non coincidere

 La differenza che sussiste tra scontrino fiscale e fattura fa spesso sorgere dei dubbi in ambito tributario, può essere molto semplice cadere in errore e scambiare una fattispecie per l’altra: anzitutto, cerchiamo di comprendere le due distinte nozioni. Lo scontrino fiscale rappresenta la certificazione che un determinato pagamento è stato posto in essere, un evento che viene correlato solitamente a un ricavo; la fattura, invece, mette in luce questo stesso ricavo, ma il versamento di denaro non sempre avviene a fronte di una sua emissione. La differenza principale, dunque, risiede nel fatto che lo scontrino estingue la posizione debitoria di un cliente, mentre la fattura la fa sorgere per la prima volta. Pertanto, appare scontato asserire che l’emissione di una ricevuta o di uno scontrino non diventa più essenziale e fondamentale nell’ipotesi in cui, quando viene consegnato il bene o effettuata una prestazione, la fattura immediata vede la luce.


I due elementi non sussistono in maniera congiunta. Inoltre, c’è anche da dire che l’emissione dello scontrino diventa invece obbligatoria nel momento in cui si verificano alcuni specifici presupposti relativi al bene ceduto o all’effettuazione della prestazione. Queste certezze derivano essenzialmente da alcuni obblighi tributari, visto che la necessità di una certificazione nei confronti del fisco di questi corrispettivi proprio mediante l’utilizzo dello scontrino o della ricevuta, va a costituire un’alternativa all’emissione della fattura stessa, in particolare se si tratta di attività che nascono con un rapporto più che diretto nei confronti del consumatore inteso come soggetto privato.

Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi, quindi, non provocano l’emissione della fattura fiscale. Infine, spostando l’attenzione sul profilo più prettamente normativo, c’è da dire che il DPR 696 del 1996 (“Regolamento recante norme per la semplificazione degli obblighi di certificazione dei corrispettivi”) ha equiparato di fatto lo scontrino e la ricevuta, lasciando un’ampia libertà di scelta in questo senso.