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Scudo fiscale: con la nuova anagrafe tributaria si perde l’anonimato?

 Con l’entrata in vigore della nuova banca dati dell’Agenzia delle Entrate, i cittadini che hanno utilizzato lo scudo fiscale potrebbero perdere l’anonimato. Infatti a seguito del potenziamento del numero delle informazioni deciso con gli ultimi decreti legge , gli ispettori del fisco hanno ora a disposizione maggiori informazioni anche per quanto riguarda i dati finanziari e bancari. Allo scopo gli intermediari hanno già chiesto una espressa esenzione da parte dell’Agenzia in merito ai nominativi dei contribuenti che hanno utilizzato lo scudo fiscale negli anni precedenti.

Il dubbio è generato dal fatto che la norma in vigore impone di comunicare il nominativo dei titolari di conto corrente senza però specificare di quali conti correnti si tratti. Su alcuni di questi conti correnti potrebbero però esserci anche delle somme che provengono da capitali scudati. Attualmente, con la normativa in vigore, l’intermediario in caso di indagini finanziarie trasmette il rapporto finanziario ed il saldo del conto corrente. Qualora però il titolare del rapporto finanziario abbia sul conto anche dei capitali oggetto di scudo fiscale, l’intermediario finanziario provvede a non comunicare anche l’intestatario.

Inoltre la perdita dell’anonimato potrebbe anche compromettere il gettito derivante dalla nuova imposta varata da Monti con le manovre dell’anno scorso. Infatti molti titolari di conto corrente potrebbero chiudere i conti proprio perché l’anonimato non viene garantito.

Vi è anche da dire che la nuova imposta di bollo ha anche generato incassi inferiori del previsto. A fronte di una stima di 1,4 miliardi di euro sono stati infatti incassati circa 878 milioni di euro. Tuttavia il gettito dovrebbe essere in aumento visto che a partire dal 2013 l’aliquota sarà dell’1,25 %, ed a partire dal 2014 questa arriverà sino a quota 4 %. A questi importi vi è da aggiungere anche l’imposta “una tantum” per le attività scudate che alla data del 6 dicembre 2011 risultavano dismesse in tutto o in parte (aliquota dell’1%).