Scudo fiscale Germania-Svizzera rinviato. Possibili ripercussioni sull’Italia?

E’ saltato a causa dell’opposizione socialdemocratica, l’accordo fiscale tra Germania e Svizzera, sottoscritto, dal Governo di Angela Merkel. Al Bundesrat la proposta di far emergere i capitali nascosti nelle banche elvetiche ma tenendo anonimi i titolari dei conti, è stata respinta con forza.

È un premio ingiusto agli evasori, e un’offesa ai cittadini onesti che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, hanno dichiarato con forza i Bundeslander in mano alle opposizioni.

Il Governo tedesco e quello svizzero sperano che il 14 dicembre, in sede di commissione di conciliazione, i due rami del parlamento tedesco superino le divergenze, arrivando all’accordo fiscale, ma le previsioni non sono per nulla rosee.

L’accordo prevede il  pagamento con un’aliquota che oscilla tra il 21 e il 41 per cento dei valori patrimoniali con cui le pretese fiscali pendenti sono considerate estinte e il pagamento di un’imposta alla fonte liberatoria per il futuro che ammonta al 26,375 per cento e corrisponde all’aliquota dell’imposta liberatoria in vigore in Germania.

E questa novità può avere delle ripercussioni anche sullo scudo fiscale Italia-Svizzera, vicino all’accordo. Proprio il capo della segreteria di Stato del governo svizzero, Oscar Knapp, aveva annunciato le enormi probabilità di un accordo tra la Svizzera e il nostro paese sulla tassazione dei capitali esportati illegalmente.

Tuor, portavoce della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali è sicuro però che la bocciatura dell’accordo con la Germania non avrà ripercussioni sui negoziati in corso con l’Italia. Ad agosto invece era stato firmato l’accordo fiscale tra  Grecia e Svizzera.

Non è dello stesso avviso il deputato del Pd, Franco Narducci, secondo cui “un effetto il no tedesco l’avrà, però bisogna tener presente che, mentre per la Germania si trattava del primo scudo, l’Italia è in qualche modo vaccinata su questo versante. Senza dimenticare che noi abbiamo molto più bisogno di soldi”.