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Si intensificano i controlli fiscali sulle banche

 L’agenzia delle entrate accelera in materia di controlli sugli istituti di credito riuscendo a recuperare ingenti somme. Infatti sono circa 1,3 i miliardi di euro riscossi grazie all’attività degli ispettori del fisco ed a quella dei militari delle fiamme gialle.

In particolare i controlli si focalizzano su quella che viene chiamata “pianificazione fiscale aggressiva” e che nel passato è stata contestata a Unicredit (controllo che si è chiuso con una transazione amichevole di 455 milione di euro) e recentemente a Mediolanum (per un totale di 344 milioni di euro tra imposte e sanzioni). Per quanto riguarda Mediolanum tale tipo di maxi evasione è stata contestata a seguito di un’ispezione fatta dalla Guardia di Finanza condotta tra Settembre 2010 e febbraio 2011 sulla controllata irlandese Mediolanum International Funds. In questo caso l’agenzia delle entrate ha rilevato che “i livelli di retrocessione” delle commissioni a Mediolanum vita e Mediolanum Banca sono inferiori rispetto ai parametri di mercato. In questo caso quindi, secondo gli ispettori del fisco, è ipotizzabile che la banca detenga nel paese irlandese una notevole mole di ricavi, in modo tale da non assoggettarli a tassazione nel paese italiano.

Sul punto Banca Mediolanum ritiene errata l’analisi fatta dall’agenzia delle entrate e pertanto ha deciso di attivare la commissione europea per dirimere i casi in cui si hanno doppie imposizioni. La commissione arbitrale potrà quindi interpellare le autorità italiane ed irlandesi in modo tale da stabilire quale parte di ricavo sia da tassare in un paese e quale nell’altro.

Vista la vena d’oro che è riuscita a scovare, l’amministrazione finanziaria prosegue quindi nei controlli verso gli istituti di credito variando anche i tipi di interventi effettuati. Ad esempio ad Intesa San Paolo è stato contestato un “abuso di diritto” che successivamente l’istituto ha poi chiuso con un transazione pari a 270 milioni di euro. Stesso discorso per MPS che per gli anni contestati (dal 2002 al 2007) ha pagato imposte e sanzioni per un totale di 260 milioni di euro.