Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Antonio Mastrapasqua, numero uno dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps), si sono resi protagonisti di un comunicato congiunto con importanti novità dal punto di vista degli adempimenti fiscali: in effetti, in seguito all’approvazione del Governo di un emendamento che è stato apposto al decreto legge 78 del 2010 (si tratta, come è noto, delle “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”) e che si riferisce, nello specifico, alla data di decorrenza del recupero delle riscossioni arretrate nelle zone che sono state colpite dal terremoto di un anno fa in Abruzzo, il versamento fiscale in questione che non è stato ancora portato a compimento può beneficiare di un’ulteriore sospensione, visto che bisogna attendere la conversione vera e propria in legge dello stesso decreto. Che cosa dice di preciso il decreto?
Il testo che è ancora in vigore, prevede, all’articolo 39, che per quel che concerne le aree del cratere che sono state colpite e danneggiate dal terribile sisma del 6 aprile 2009 vi sia una speciale proroga della sospensione degli adempimenti e dei pagamenti di tipo tributario e contributivo (chiaro il riferimento all’Inps): la data che è stata scelta dai due enti in questo senso è quella del 15 dicembre di quest’anno e può essere sfruttata da tutti quei soggetti che sono titolari di redditi d’impresa o anche di lavoro autonomo, rispettando però il limite di un volume di affari che non sia superiore ai 200.000 euro percepiti ogni anno.
Le altre tipologie di contribuenti hanno invece l’obbligo di versare nuovamente imposte e contributi già dal 1° luglio, quindi tra pochissimi giorni. L’emendamento del Consiglio dei Ministri fissa la data del 1° gennaio del 2011 come termine ultimo per la sospensione fiscale, un termine che non prevede alcuna sanzione, interesse o onere di tipo accessorio, ma soltanto 60 rate mensili.