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Srl: nessun contributo nell’ipotesi di partecipazione minima

 La sentenza 25137 della Corte di Cassazione risale ormai a due settimane fa (è stata resa nota lo scorso 13 dicembre), ma rappresenta senza dubbio un tassello importante per quel che riguarda l’inquadramento fiscale delle società di capitali: in effetti, in base a questo pronunciamento, i soci che lavorano all’interno di una società a responsabilità limitata non hanno alcun obbligo di pagamento in relazione ai contributi sui compensi nella gestione dei commercianti. Si tratta di una delle principali iscrizioni pensionistiche, la quale può beneficiare di questo obbligo nel momento in cui la partecipazione alla società stessa viene considerata come “minima” e, contemporaneamente, non viene posta in essere una reale attività di impresa. Dunque, vi sono queste due restrizioni da rispettare e considerare con una certa attenzione.


La gestione assicurativa degli esercenti attività commerciali, questo il nome completo, richiede infatti dei requisiti specifici per poterne far parte: in questo caso, nei riguardi di colui che detiene una quota minima di una srl non può essere attribuito alcun ruolo determinante ai fini della previdenza, nell’ipotesi in cui essa contraddistingua l’unica circostanza. L’iscrizione non è pertanto un obbligo per il socio-contribuente che mette a disposizione il proprio lavoro in modo abituale e prevalente, ma non deve possedere nessuna responsabilità all’interno dell’impresa, non deve rivestire la carica di amministratore e, aspetto rilevante, la sua quota di partecipazione deve essere modesta.

La sentenza della Suprema Corte si era resa necessaria alla luce di alcune interpretazioni fin troppo ampie della legge, dal momento che spesso i requisiti venivano intesi in maniera allargata, come semplici partecipazioni alla compagine dell’azienda. A dire la verità, l’iscrizione viene considerata necessaria quando risulta che il soggetto che vi è coinvolto ha un ruolo di tipo gestorio e gode di una determinata facoltà di iniziativa e di autonomia, ma la Cassazione ha voluto fissare dei paletti in questo senso, rendendo più comprensibile la contribuzione delle srl.