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Lo Stato tarda nel rimborsare le tasse

 In Italia non esiste solo l’evasione, ma ci sono tanti onesti cittadini che pagano le tasse e a volte pagano anche più del dovuto e attendono, con ansia, il rimborso da parte dello Stato. Ma molti attendono invano, o comunque, tempi biblici. Nuovo record europeo negativo per il fisco italiano che a febbraio ha raggiunto la cifra di 30,4 miliardi di euro da rimborsare agli oltre 12,6 milioni di contribuenti – secondo i dati da Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani -.

Un’Italia debitrice nei confronti dei cittadini quindi ma che aspetta per rimborsare quanto dovuto. Pare infatti che per ottenere un rimborso Irpef i contribuenti italiani debbano aspettare dai 13 ai 27 anni. E siamo veramente messi male, direbbe qualcuno.  In Turchia l’attesa è di soli 4 anni, negli Stati Uniti sono sufficienti appena 2 mesi per un rimborso totale.

In poco più di cinque anni, infatti, il debito dell’Erario nei confronti dei contribuenti è praticamente raddoppiato passando dai 15,3 miliardi di euro del 2003 ai 30,4 miliardi di euro. I tempi biblici portano anche a evadere: il malfunzionamento delle procedure di riscossione non garantiscono certezza nell’indurre l’evasore, con tutti gli strumenti preposti, a pagare il dovuto.

Chi sono i cittadini che ottengono con più lentezza i rimborsi? La Campania, con un aumento di mancati rimborsi del 159,8%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente al Veneto con + 122,5% ed in Lombardia con +118,2%. Ancora il Lazio con +101,2%, Liguria con +98,2%, Emilia Romagna con +97,5%, Toscana con +95,3%, Piemonte con +95,2%, Marche con +94,4%, Puglia con +94,2%, Abruzzo con +92,6%, Sicilia con +91,1%, Trentino Alto Adige con +90,9%.

I soldi veri dei contribuenti italiani devono andare anzitutto a chi ha versato maggiori imposte del dovuto – afferma fiducioso Vittorio Carlomagno, presidente Contribuenti.it – sottolineando l’esigenza del rispetto dei diritti dei contribuenti da parte degli enti impositori per non incentivare l’evasione fiscale. Urge un’armonizzazione del fisco a livello europeo in modo che, quanto prima, i rimborsi fiscali possano essere erogati in tutta Europa con gli stessi tempi e modalità. E’ assurdo che i contribuenti italiani debbano essere vessati dal fisco 10 volte piu’ degli inglesi o tedeschi.