Il funzionamento classico degli studi di settore è ormai noto a tutti da diverso tempo, anche se anno dopo anno, si tenta di inserire qualche novità per quel che concerne l’adempimento: la scadenza scelta dalla nostra amministrazione finanziaria per tale invio fiscale è ormai scaduta da tempo, visto che risale allo scorso 30 settembre, ma questo non impedisce che si debba rinfrescare la memoria dei contribuenti interessati, soprattutto alla luce di quanto li aspetta nel corso del 2012. Anzitutto, bisogna ricordare che la trasmissione in ritardo di tali strumenti comporta un accertamento induttivo puro e la conseguente sanzione massima per la responsabilità di chi non ha rispettato il termine previsto.
Le ultime novità sono state introdotte dalla manovra finanziaria della scorsa estate, vale a dire il Decreto legge 98 del 2011, il quale ha appunto aumentato il rischio dell’accertamento induttivo in questione, ma ha anche dato concretezza a un vero e proprio giro di vite. Le sanzioni più care e severe sono state pensate proprio per rendere possibile che gli studi di settore vengano compilati prestando la massima attenzione e con il maggior impegno possibile. Che cosa accadrà, quindi, nel 2012, anno che si sta ormai avvicinando velocemente?
Gli studi di settore chiameranno a raccolta in questo caso, oltre alla consueta platea, anche gli ex contribuenti minimi, vale a dire quei soggetti che non possono più beneficiare del regime dei minimi a causa di quanto contenuto nella stessa manovra di luglio a cui si è fatto riferimento in precedenza. La mancata presentazione del modello comporta conseguenze ben precise: la multa più alta che è prevista è pari a 2.065 euro (prevista da un’altra legge, la 471 del 1997), una cifra di cui si deve tener conto per qualsiasi tipo di violazione, in particolare quelle che sono state compiute dal 6 luglio scorso, la data di entrata in vigore del decreto.