La Commissione di esperti per gli studi di settore (organo che vede raggruppati l’amministrazione finanziaria, la Società per gli studi di settore e le varie associazioni di categoria) ha dato il via libera per alcuni benefici di cui godranno circa 2.150.000 contribuenti sui 3.700.000 che usufruiscono di tale parametro: i benefici in questione riguarderanno alcuni correttivi in relazione ai periodi di imposta 2008 e 2009, i quali sono stati interessati da modifiche nel mercato a causa della persistente crisi economica. Per quanto riguarda i due periodi d’imposta sopracitati, il risultato degli studi di settore sarà accompagnato, in sede di accertamento, da alcuni elementi che saranno in grado di rafforzare la pretesa tributraria.
L’Agenzia delle Entrate ha comunque auspicato che vi sia una maggiore e particolare prudenza in quelle situazioni in cui gli scostamenti sono di lieve entità. La novità è stata introdotta in quanto sulla base delle dichiarazioni Iva semplificate presentate a febbraio 2009 risultava per i diversi settori un calo delle attività e un conseguente aumento complessivo dei soggetti (soprattutto per quel che concerne i professionisti). Il nuovo documento approvato mette in luce anche che, nonostante i correttivi varati vengano ritenuti affidabili, i contribuenti potranno annotare tutte quelle situazioni in cui non fossero rappresentati dai risultati del programma applicativo degli studi.
Giampietro Brunello, amministratore delegato di Sose (Società per gli Studi di Settore) ha espresso la sua soddisfazione per tale innovazione:
Sicuramente è la prima volta che il fisco prende atto di una situazione di crisi prima della tornata delle dichiarazioni. È stato realizzata una rappresentazione attendibile della crisi e si sono inseriti i correttivi necessari.
Anche Confcommercio ha avuto parole di apprezzamento per la novità degli studi di settore, ritenuti idonei a cogliere in maniera adeguata la realtà in atto, anche perché essi si sono sempre fondati su dati vecchi di qualche anno.
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