Sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione che è dedicata agli Osservatori regionali, sono disponibili e suddivisi Regione per Regione i report annuali sugli studi di settore che forniscono la fotografia sulle realtà locali. A darne notizia è stata nella giornata di ieri l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel mettere in evidenza come le relazioni annuali forniscano in maniera differenziata un’istantanea sulla crisi economica che, con diversi effetti sui settori produttivi, ha colpito tutte le Regioni del nostro Paese anche sulla base di problematiche locali che spaziano dalla crisi del mobile imbottito nella Regione Puglia agli effetti prolungati dell’alluvione del 2006 nella Regione Calabria, fino ad arrivare all’emergenza rifiuti nella Regione Campania. Sono in tutto 21 i report annuali disponibili che riguardano l’attività degli Osservatori regionali sugli studi di settore che è stata svolta lo scorso anno, e che mirano chiaramente a fornire sempre più con maggiore precisione la fotografia della realtà locale che, tra l’altro, risulta essere di fondamentale utilità ai fini dell’attività di controllo.
Al riguardo l’Agenzia delle Entrate con un comunicato ricorda come gli Osservatori regionali, istituiti all’inizio del 2008, siano composti non solo dai rappresentanti del Fisco, ma anche dai rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni di categoria con l’obiettivo di individuare a livello locale delle particolari condizioni economiche e produttive, ma anche situazioni di criticità e casi invece di espansione e sviluppo economico sul territorio.
In questo modo, per i distretti e per le zone in cui le imprese operano, diventa più facile andare ad individuare i comportamenti anomali dei contribuenti. Ed in merito ai contribuenti soggetti agli studi di settore si ricorda come sia scaduto giovedì scorso, 5 agosto 2010, il termine ultimo per versare le tasse di Unico 2010, con una maggiorazione dello 0,40%, senza incorrere in sanzioni. Chi non avesse versato le tasse potrà ora farlo ma con l’applicazione delle sanzioni relative al ravvedimento.