Dunque, l’impegno elvetico è reale e costante: la Svizzera ha concluso il suo dodicesimo accordo di assistenza amministrativa con la Finlandia, uno degli obiettivi che erano stati stabiliti dall’Ocse per l’uscita definitiva dalla cosiddetta “lista grigia” stilata dall’organizzazione per le nazioni facenti parti del G-20. Le dodici convenzioni contengono tutti gli standard richiesti; il dipartimento federale svizzero delle Finanze ha già provveduto ad annunciare il raggiungimento dell’ambito traguardo, tramite la pubblicazione di una nota separata. L’accordo posto in essere tra la Svizzera e la nazione scandinava, paese membro dell’Unione Europea, ha contemplato argomenti sull’estensione dell’assistenza amministrativa in materia fiscale, a norma di quanto previsto dalla Convenzione Ocse. Tra l’altro, queste trattative si sono riferite anche alla revisione della convenzione in materia di doppia imposizione, i cui parametri di negoziazione sono stati decisi dal Consiglio federale. C’è da ricordare che, prima della Finlandia, la Svizzera aveva posto in essere altri undici accordi, per la precisione con Lussemburgo, Danimarca, Francia, Norvegia, Messico, Stati Uniti, Olanda, Giappone, Polonia, Gran Bretagna e Austria.
Il processo di progressivo “allontanamento” dalla lista grigia è cominciato lo scorso marzo: per l’appunto, era stato deciso da parte dell’Ocse che la condizione principale fosse proprio quella di stilare dodici convenzioni in materia di assistenza amministrativa. Come detto in precedenza, sono circa quattro mesi che il governo elvetico ha preso la storica decisione di rivedere la propria collaborazione internazionale in merito alle principali questioni fiscali e tributarie, aderendo in particolare all’articolo 26 del modello di Convenzione dell’Ocse (assistenza amministrativa in ambito tributario).
Tutte queste operazioni sono ovviamente fondamentali, in quanto in tal modo viene consentito un più rapido ed efficace scambio di informazioni fiscali, sempre però su domanda concreta e con motivazione. A breve i Cantoni svizzeri potranno prendere posizione al riguardo: solo successivamente a questa fase, il consiglio federale potrà decidere per quel che riguarda l’autorizzazione a firmare, consentendo quindi la pubblicazione effettiva della Convenzione.
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