La lista di paradisi fiscali e centri offshore presenti a livello internazionale è davvero sconfinata: se poi si pensa che in paesi famosi per i segreti bancari e le difficoltà della trasparenza tributaria vi sono delle zone che “brillano” per la fiscalità agevolata fa davvero riflettere. È il caso del cantone Uri, nella Svizzera Centrale, il più appetibile da questo punto di vista. Questa constatazione giunge direttamente da un’analisi piuttosto approfondita da parte di Credit Suisse: che cosa è emerso con esattezza? Il Waldstätte in questione, celebre soprattutto per le proprie attrattive turistiche, è il luogo più giusto per trasferire i risparmi ed essere al riparo dalle grinfie del fisco; l’istituto creditizio elvetico ha stilato un’apposita classifica, la quale riporta quelli che sono i posti in cui il reddito è disponibile in maniera libera, vale a dire a disposizione dopo la deduzione dei carichi fiscali e dei costi fissi e non è un caso se Uri è leader indiscusso di questo elenco.
Eppure nel 2008 si trattava di un cantone come altri, ma la svolta è avvenuta sin da subito, più precisamente da quando è stata introdotta un’imposta ad aliquota unica, la cosiddetta flat rate tax. Ma non sono solamente tributi e tasse a influire su questi risultati. Ad esempio, l’ambito immobiliare di Uri è uno dei più vantaggiosi in assoluto, specialmente se lo si confronta con quello delle città più grandi, come Zurigo e Ginevra.
Dunque, c’è molta gente che è disposta a recarsi nella capitale Altforf, finora rinomata per la leggenda di Guglielmo Tell, ma oggi più che mai la scelta più azzeccata per chi è alla ricerca di affitti a prezzi stracciati. La classifica di Credit Suisse ha riservato altre sorprese. In particolare, stupisce il diciannovesimo posto del canton Zugo, in cui la pressione fiscale è sostanzialmente ben contenuta, ma anche il diciottesimo del canton Ticino.
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