Ci saremmo potuti aspettare diversamente? In una società dove ognuno pensa ai propri interessi anche i tabaccai rivendicano il diritto di pensare alla drastica riduzione dei loro guadagni. In Liguria, la posizione della Federazione italiana tabaccai (Fit) è di preoccupazione rispetto alla proposta di aumentare le tasse sulle sigarette, balzello che sarebbe introdotto per evitare i ticket sanitari. Da una parte qualcuno preferirebbe non aumentare i costi del pronto soccorso, colmando la lacuna del gettito con una più sana tassa sul fumo, dall’altra chi sostiene che l’aumento della tassa sui tabacchi per evitare l’introduzione dei ticket sanitari da parte delle Regioni porterà i tabacchi al fallimento.
Non è facile capire quale sarebbe l’impatto del rincaro: un aumento delle imposte ha un effetto moltiplicatore sul prezzo finale del pacchetto – ha sottolineato Giorgio Pastorino, presidente della Fit per la provincia di Genova – Già ora il costo dei prodotti da fumo è costituito al 60% da imposte, una percentuale molto elevata. Sono perplesso da quella che mi era sembrata una boutade estiva di Umberto Bossi, che è stata cavalcata dalle Regioni che ovviamente non vogliono il ticket. E non mi sorprende il gelo con il quale è stata accolta dal ministero del Tesoro. Il prezzo delle sigarette è già molto elevato, ci sono stati due aumenti in un anno, ed è in linea con gli altri paesi europei. Fanno eccezione solo la Spagna, dove il pacchetto costa circa 3 euro e 30, e la Slovenia, dove siamo sotto i tre euro. Se le tabaccherie chiudono, lo Stato dovrebbe di nuovo accollarsi la gestione di questi servizi con un ulteriore aumento dei costi: non ci guadagnerebbe nessuno.
C’è da chiedersi: occorre continuare a proteggere questo circolo vizioso del fumo in virtù del guadagno economico? O meglio, i tabaccai italiani, che oggi vendono di tutto e che offrono numerosi servizi al cittadino, dipendono veramente così tanto dalla vendita di sigarette? Sembrerebbe proprio di sì.
se i tabacchai si lamentano un motivo lo avranno. Forse avranno il timore che se il pacchetto aumenta loro vendono meno. Ora la domanda: siete sicuri che l’aumento coprirà anche il calo delle vendite??? non è che ci si trova a mettere un ticket doppio per recuperare quanto perso nella sezione tabacchi???. Faccio inoltre notare che allo stato italiano della salute (o meglio dei danni del fumo) non gli è mai fregato nulla.. Gli aumenti son sempre stati piccoli e frequenti. Che cosa crea un aumento piccolo e frequente… che i fumatori restavano fumatori.. oggi con questa crisi sara difficile che questo aumento non diminuisca il numero di fumatori.. Voi direte meglio:) Gia solo che insieme ai tumori ai polmoni le tasse sulle sigarette finanziano molte altre cose. 11 milioni di fumatori a 500 euro annui son 5 milardi di euro che entrano nelle tasche dello stato:) vedete un po’ voi se conviene perder questo introito:))))))))