Evasione fiscale: night club camuffato da associazione culturale

 Sulla carta, agli occhi del Fisco, era un’associazione culturale, mentre in realtà l’attività reale era in tutto e per tutto quella di un night club e, quindi, con tanto di spettacoli a luci rosse con ballerine. A rivelarlo è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna dopo che a Ravenna sono stati recuperati, nell’ambito delle operazioni antievasione, oltre un milione di euro. L’associazione culturale sulla carta, con sala biliardo, doveva essere un classico luogo di ritrovo ed invece il giro d’affari quantificato dall’Amministrazione finanziaria dello Stato ammonta alla bellezza di complessivi 1,6 milioni di euro. Tutto è partito da un’attività investigativa a cura della Guardia di Finanza che poi ha fatto scattare l’accertamento da parte dell’Ufficio delle Entrate di Ravenna; l’accertamento ha portato alla scoperta, a valere sugli anni dal 2000 al 2002, di un’evasione pari a quasi 1,2 milioni di euro; tutti i rilievi mossi dal fisco al night club camuffato da associazione culturale sono stati tra l’altro già convalidati in via definitiva dalla Commissione Tributaria Regionale.

Evasione fiscale: Veneto, nuovo recupero milionario

 Commercializzazione di pellame con frode ai danni del Fisco attraverso l’utilizzo delle cosiddette “cartiere”. E’ questo l’ultimissimo risultato anti-evasione annunciato nel Veneto dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate a carico di due imprese della concia che ora dovranno versare nelle casse dell’Erario una somma complessiva pari a ben 13 milioni di euro. L’indagine, e la scoperta di un sistema di evasione collaudato per tali aziende, è partita nella Regione Veneto dalla Direzione provinciale delle Entrate di Vicenza, con i giudici della locale Commissione tributaria che, inoltre, hanno confermato i rilievi mossi dall’Amministrazione finanziaria dello Stato; le due aziende della concia, tra Irap, Iva e Ires non pagata, unitamente alla sanzioni nel frattempo maturate, dovranno ora versare al Fisco, come sopra accennato, ben 13 milioni di euro. La frode ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), in accordo con quanto rivelato dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Veneto, avveniva attraverso un vero e proprio sistema di economia illegale.

Evasione fiscale: operazione Osiride a Benevento

 A fronte di un decesso non può che corrispondere, ovviamente, un servizio funebre. Su questo dato di fatto, a Benevento, nell’ambito dell’operazione denominata Osiride, l’Agenzia delle Entrate ha recuperato 400 mila euro contro il cosiddetto “cartello del caro estinto“. Con l’operazione Osiride, in particolare, sono entrate nel mirino del Fisco alcune tra le maggiori imprese della Provincia di Benevento che operano nel settore dei servizi funebri le quali, riconoscendo i rilievi mossi dall’Agenzia delle Entrate, hanno optato per il regime dell’adesione provvedendo così a versare le somme contestate sopra indicate. Nell’ambito dell’operazione Osiride, in accordo con quanto rivela con un comunicato ufficiale la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania, è fondamentale la collaborazione dei Comuni che permettono di acquisire un quadro sia dettagliato, sia incontestabile, per quel che riguarda le liste dei defunti ed i relativi decreti per la loro tumulazione.

Fatture false: Entrate Lazio scova maxi-evasione

 Ben 25 società coinvolte in un giro di fatture false per un controvalore fittizio, e quindi fraudolento, pari a diverse centinaia di milioni di euro. Questo è quanto ha scoperto e reso noto nei giorni scorsi la Direzione regionale delle Entrate del Lazio nell’ambito di quella che è stata denominata come l’operazione “Brasil Paper”; questo perché il meccanismo truffaldino è stato quello delle cosiddette “cartiere“, e perché queste società di comodo, ben sei, risultavano essere intestate a dei cittadini brasiliani. L’evasione scoperta dal Fisco, quindi, non solo ha generato dei danni nelle casse dell’Erario, ma ha altresì portato a distorsioni della concorrenza proprio per effetto di queste fatture false per centinaia di milioni di euro. Nel dettaglio, l’indagine messa a segno dal Fisco ha portato all’emersione di un’evasione sulla sola imposta sul valore aggiunto (IVA) pari ad oltre 200 milioni di euro a fronte di costi indeducibili, a valere sugli anni dal 2006 al 2009, pari ad oltre 500 milioni di euro.

Fisco e Comuni: Emilia-Romagna, nuove alleanze

 Nella Regione Emilia-Romagna oltre sei Comuni su dieci sono “caccia-evasori” in virtù della sottoscrizione dell’alleanza anti-evasione con l’Agenzia delle Entrate che a sua volta nei mesi scorsi ha siglato al riguardo un protocollo d’intesa con l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Nel dettaglio, la percentuale, per un totale di 219 Comuni emiliano-romagnoli, è salita al 63% per effetto delle new entry rappresentate, in ordine di tempo, dai Comuni di Castiglione dei Pepoli, in Provincia di Bologna, Rolo in Provincia di Reggio Emilia, ed in quella di Modena i Comuni di Ravarino, Fiorano Modenese e Bomporto. In termini di popolazione, gli accordi con i Comuni emiliano-romagnoli “coprono” attualmente oltre 3,7 milioni di cittadini residenti, ovverosia l’85% del totale regionale. Ricordiamo che la collaborazione tra Fisco e Comuni porta questi ultimi a poter incassare, in base ai controlli scattati con le cosiddette segnalazioni qualificate, il 33% delle maggiori somme riscosse dal Fisco a titolo definitivo.

Entrate – Comuni Emilia Romagna: alleanza antievasione decolla

 L’alleanza antievasione tra l’Agenzia delle Entrate ed i Comuni “caccia evasori” dell’Emilia-Romagna ha letteralmente spiccato il volo. A darne notizia è stata proprio la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna nel far presente come, in base all’ultima rilevazione, i Comuni aderenti al protocollo Entrate-Anci abbiano inviato oltre settemila segnalazioni qualificate rispetto ad appena 1.866 segnalazioni inviate alla fine dell’anno 2009. Le segnalazioni qualificate, lo ricordiamo, sono quelle che, nell’ambito della sospetta evasione, gli Enti locali inviano al Fisco che poi, una volta analizzate, avvia degli accertamenti che possono riguardare, tra l’altro, le residenze fittizie all’estero, le libere professioni, il commercio, l’edilizia, la proprietà immobiliare ed anche casi di elevata capacità contributiva rispetto a quanto invece dichiarato al Fisco.

Evasione: la fantasia non basta per sfuggire al Fisco

 Nella Regione Veneto il Fisco, ed in particolare l’Agenzia delle Entrate di Rovigo, ha recuperato da due aziende polesane ben 1,3 milioni di euro dopo che queste due imprese, con molta fantasia, avevano presentato al fisco dichiarazioni inventate a fronte sia di false compravendite, sia di costi inesistenti. Il recupero da evasione messo a segno dal Fisco riguarda complessivamente sia le maggiori imposte dovute tra Iva, Irap ed Ires, sia le sanzioni e gli interessi che nel frattempo sono maturati. Una di queste due aziende dribblava il Fisco truccando la contabilità, mentre l’altra andava a spostare i capitali un po’ dove le conveniva. Al fine di far crollare l’imponibile ai fini fiscali, una di queste due aziende ha fatto di tutto per truccare i conti anche con passività verso le banche del tutto inesistenti; ma anche prestazioni per servizi mai resi, nonché mezzi ed autovetture mai acquistate. I soci di questa società dopo aver accettato tutti i rilievi mossi e contestati dagli “007” dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, verseranno all’Erario 820 mila euro.

Comuni caccia-evasori: in Emilia-Romagna salgono a 214

 Continuano ad aumentare nella Regione Emilia-Romagna i Comuni “caccia-evasori”, ovverosia quelli che, a seguito della stipula di un apposito accordo con il Fisco, scendono direttamente in campo, congiuntamente con l’Agenzia delle Entrate, nella lotta e contrasto all’evasione fiscale. In accordo con quanto reso noto nella giornata di ieri dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, si registrano tre new entry che fanno salire i Comuni caccia-evasori a quota 214, corrispondenti ad oltre il 60% dei Comuni presenti sul territorio regionale. Trattasi, nello specifico, dei comuni di Castel Maggiore, Ozzano e Argelato a seguito dell’adesione ad un apposito protocollo di intesa che nei mesi scorsi l’Agenzia delle Entrate ha siglato con l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. Questo dopo la recente adesione di Bagno di Romagna, in Provincia di Forlì-Cesena, Montefiore Conca in Provincia di Rimini, San Giorgio Piacentino in Provincia di Piacenza e San Lazzaro di Savena in Provincia di Bologna.

Fisco: Sicilia, scoperta evasione a Canicattì

 Il Fisco in Sicilia, a Canicattì, ha scovato ricavi non dichiarati per un controvalore pari ad oltre 500mila euro. Questo dopo che le indagini finanziarie hanno alzato il velo su dati contabili che solo in apparenza sembravano ineccepibili. Nel dettaglio, le analisi e gli approfondimenti degli “007” del Fisco sono partite da bilanci dichiarati sempre in perdita e redditi irrisori dei soci. La società nel mirino del Fisco, in particolare, è stata una società di capitali operante nel settore del commercio all’ingrosso di pellicce e di tappeti. I funzionari dell’Agenzia delle Entrate su tale società hanno avuto più di un sospetto visto che presentava un forte indebitamento nei confronti di due soci; questi ultimi, a loro volta, da un lato dichiaravano redditi troppo esigui, e dall’altro manifestavano un tenore di vita elevato.

Fisco Emilia-Romagna: alleanza Comuni-Entrate si rafforza

 Continuano ad aumentare nella Regione Emilia-Romagna i cosiddetti “Comuni caccia-evasori“, ovverosia quelli che con l’Agenzia delle Entrate hanno siglato l’apposito protocollo d’intesa che attiva una collaborazione finalizzata a contrastare sul territorio l’evasione fiscale. Al riguardo, infatti, la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna ha reso noto che si sono aggiunti altri quattro Comuni caccia-evasori: Bagno di Romagna, in Provincia di Forlì-Cesena, Montefiore Conca in Provincia di Rimini, San Giorgio Piacentino in Provincia di Piacenza e San Lazzaro di Savena in Provincia di Bologna. L’adesione dei Comuni all’alleanza anti-evasione segue quella che la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna ha stipulato con l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Evasione fiscale: ristorazione, menu completo di violazioni a Siracusa

 Il conto del Fisco è diventato salato, nella Regione Sicilia, a carico di un ristoratore del siracusano, con gli “007” dell’Agenzia delle Entrate che hanno scoperto un’evasione fiscale pari a ben 780 mila euro. Il ristoratore, in particolare, presentava ogni anno una dichiarazione dei redditi non superiore ai 7 mila euro, ovverosia meno di un lavoratore precario con contratto di lavoro di collaborazione coordinata e continuativa a progetto, il cosiddetto co.co.pro per intenderci. Questo “grazie” a false ricevute fiscali consistenti in semplici fogli di carta. Trattasi, in accordo con quanto rivela con un comunicato ufficiale la Direzione regionale Sicilia dell’Agenzia delle Entrate, di un caso strano che ha attirato il Fisco dopo un’attenta attività di indagini e di verifica, a partire da una segnalazione da parte dei Vigili Urbani, che poi ha portato all’emissione di un avviso di accertamento pari, come accennato, a 780 mila euro circa. 

Fisco Emilia-Romagna: Comuni caccia-evasori a quota 207

 Continua ad aumentare nella Regione Emilia-Romagna il numero di Comuni cosiddetti caccia-evasori. Le ultime new entry, in accordo con quanto riportato in data odierna da FiscoOggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, sono rappresentate dai Comuni di Sarsina, in Provincia di Forlì-Cesena, il Comune di San Clemente, in Provincia di Rimini, San Giorgio di Piano, in Provincia di Bologna, ed il Comune di Monte San Pietro sempre in Provincia di Bologna. Con questi altri quattro nuovi ingressi il numero di Comuni caccia-evasori sul territorio regionale sale a quota 207 nell’ambito di un’intesa siglata tra il Fisco e le Amministrazioni Comunali così come previsto da un accordo a carattere nazionale siglato nei mesi scorsi dall’Agenzia delle Entrate con l’ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per contrastare congiuntamente l’evasione fiscale. In termini percentuali, sul totale, la quota di Comuni caccia-evasori sfiora attualmente il 60% e, probabilmente, nuovi ingressi si registreranno nelle prossime settimane.

Contrasto evasione Entrate-Comuni: Monza tra gli alleati

 Nell’ambito della lotta e del contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale e tributaria delle Entrate con la collaborazione dei Comuni, anche Monza si aggiunge ai Comuni lombardi alleati con il Fisco e contro chi non paga o elude le tasse. Nello scorso mese di ottobre, infatti, il Comune di Monza da un lato, e la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia dall’altro, hanno stipulato l’apposita convenzione grazie alla quale in materia di accertamento tributario si viene ad attivare un canale di scambio di dati e di informazioni finalizzato all’individuazione di situazioni anomale e potenzialmente evasive. A fronte di tali situazioni il Comune di Monza potrà inviare al Fisco delle segnalazioni qualificate che, nel caso in cui portano alla riscossione di somme a titolo definitivo, fanno scattare a favore del Comune di Monza il riconoscimento di una percentuale pari a ben il 33%. Così come avviene nell’ambito dell’alleanza con gli altri Comuni della Lombardia e del resto d’Italia, l’Agenzia delle Entrate ai fini dell’individuazione delle situazioni anomale e potenzialmente evasive mette a disposizione le registrazioni di atti, le dichiarazioni dei redditi e le utenze.

Fisco Lombardia: patto antievasione con il Comune di Como

 In Lombardia nei giorni scorsi un altro Comune è diventato “caccia-evasore”. Trattasi, nello specifico, del Comune di Como che giovedì scorso, 21 ottobre 2010, ha siglato il “patto antievasione” con la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate che attiva, in materia di accertamento tributario, la partecipazione tra i due Enti. A seguito della stipula di una apposita convenzione, quindi, anche il Comune di Como potrà andare ad incassare, in funzione delle segnalazioni qualificate pervenute al Fisco, il 33% delle maggiori imposte che saranno recuperate dall’Agenzia delle Entrate a titolo definitivo. Le segnalazioni qualificate, lo ricordiamo, sono delle situazioni anomale inviate dai Comuni al Fisco, a seguito di un’attività di controllo e scambio di informazioni e di dati con le Entrate, con i dipendenti comunali che si occupano di tale attività che, tra l’altro, può far leva sul know-how dell’Amministrazione finanziaria dello Stato nell’attività di controllo.