Entro l’1 dicembre i contribuenti (persone fisiche e non) dovranno adempiere al pagamento degli acconti Irpef, Irap, Ires (per le società che hanno il periodo di imposta che coincide con l’anno solare) e cedolare secca.
In base all’imposta e alla tipologia di contribuente ci sono diverse percentuali da applicare. Al versamento non provvederanno coloro i quali hanno presentato con il 730/2014 la dichiarazione dei redditi. Per costoro penserà al versamento il sostituto d’imposta, il quale tratterrà le eventuali somme dovute direttamente dallo stipendio o dalla pensione.
Versa gli acconti chi ha presentato il modello Unico 2014 in base a ciò che risulta sulla dichiarazione. Nello specifico, se il dato presente sul rigo RN33 sul modello Unico Persone Fisiche è pari o superiore a 52 euro è dovuto l’acconto. Per le società di capitali l’importo è dovuto se il dato sul rigo RN17 di Unico SC è pari o superiore a 21 euro. Come si calcola l’acconto da versare? L’Agenzia delle Entrate lo spiega:
Per quantificare l’acconto da versare, il contribuente può scegliere il sistema di calcolo a lui più conveniente. Uno si basa sul risultato della dichiarazione dell’anno precedente (storico), l’altro sull’imposta che si presume dovuta per l’anno in corso (previsionale). Pertanto, se si ipotizza di dovere un’imposta, al netto di detrazioni, crediti e ritenute, inferiore a quella dell’annualità precedente (in virtù di minori redditi conseguiti o maggiori oneri deducibili/detraibili sostenuti), è possibile determinare e versare l’acconto per il 2014 sulla base dei dati presuntivi. Tenendo però presente che, se la previsione sul reddito dovesse risultare sbagliata per difetto (con conseguente versamento carente dell’acconto), sulla differenza saranno dovuti gli interessi e la sanzione del 30%. È anche possibile utilizzare un criterio per le imposte sui redditi (Irpef o Ires) e un altro per l’Irap.