Nel 2005 in Italia il gettito da riscossione coattiva si era attestato a 3.800 milioni di euro, mentre nel 2010, andando a segnare un rialzo del 133,5%, si è attestato a quasi 8,9 miliardi di euro. A rilevarlo è stata la Cgia di Mestre nel mettere in evidenza come questi risultati, chiaramente buoni per l’Erario, non siano stati conseguiti solo attraverso un miglioramento dell’efficienza da parte della macchina della riscossione, ma anche attraverso recenti modifiche normative che hanno introdotto un inasprimento delle misure cautelari accompagnate anche da misure che sono risultate essere particolarmente invasive. Per questo, secondo la Cgia di Mestre, sorge la necessità per cui le misure cautelari, applicate nell’ambito delle procedure per la riscossione di tasse e di tributi, debbano essere proporzionali a quelle che sono le somme non versate da parte del contribuente.
acquiescenza
Equitalia: modulo compensazione debiti erariali pronto
Per il pagamento dei debiti erariali mediante compensazione, il modulo di dichiarazione che deve essere presentato ad Equitalia è pronto. A darne notizia in data odierna, venerdì 11 marzo 2011, è stata proprio Equitalia nel precisare come questo sia scaricabile direttamente online, dai siti Internet delle società agenti della riscossione, oppure si può andare a ritirare in formato cartaceo presso tutti gli sportelli della rete Equitalia. La compensazione debiti erariali, in accordo con quanto ha ricordato Equitalia con una nota, fa seguito sia al decreto del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, riportante la data dell’11 febbraio 2011, sia alle indicazioni che sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate, includendo anche una Circolare, la numero 13/E, che è stata emanata oggi dall’Amministrazione finanziaria dello Stato in attuazione al Decreto Legge numero 78 del 2010. In particolare, a sua volta con una nota l’Agenzia delle Entrate ha spiegato come non ci sia alcuna preclusione all’autocompensazione in caso di ruoli per i quali viene concessa la sospensione oppure la rateazione.
Compensazione fiscale: firmato il Decreto sui ruoli
Il cosiddetto Decreto “compensa ruoli” è stato firmato dal Direttore Generale delle Finanze. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stato proprio il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), ragion per cui presto, in linea con le attese e l’orientamento dell’attuale Governo in carica, si potranno portare in compensazione nell’F24 anche le imposte erariali che sono iscritte a ruolo. In particolare, la partenza della nuova misura è subordinata sia alla pubblicazione del Decreto stesso sulla Gazzetta ufficiale, sia all’istituzione, da parte dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, ovverosia l’Agenzia delle Entrate, dei codici tributo che dovranno essere utilizzati per effettuare i pagamenti tramite il modello F24. Il Decreto, in particolare, è stato firmato in attuazione del Decreto Legge numero 78 del 2010, ed nello specifico del comma 1 dell’articolo 31.
Evasione fiscale: troppi gli accertamenti senza riscossione
Nel nostro Paese è anche e soprattutto l’inefficienza della macchina della riscossione ad incentivare l’evasione fiscale. Questo è quanto, in particolare, sostiene l’Associazione Contribuenti.it in virtù del fatto che in Italia il Fisco riesce ad incassare in media solamente il 10,4% degli importi accertati, mentre in Paesi come l’Inghilterra e gli Stati Uniti le percentuali vanno a superare il 90%. In base ad un rapporto annuale che, attraverso lo Sportello del Contribuente, Contribuenti.it ha presentato nei giorni scorsi a Bari, l’Italia in materia di riscossione tributi è di conseguenza maglia nera nel Vecchio Continente a causa, come accennato, dell’inefficienza degli esattori ma anche della bassa qualità dei servizi che vengono erogati dalla pubblica amministrazione. Nel dettaglio, le ultimissime stime parlano di un’evasione che annualmente oscilla tra i 125 ed i 163 miliardi di euro tra imposta sul valore aggiunto (Iva), imposte dirette ed imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
Liti tributarie: agevolazioni per quelle ultradecennali
L’Agenzia delle Entrate nella giornata di ieri, lunedì 21 giugno 2010, ha emanato una importante Circolare, la numero 37/E, che introduce grosse novità per quel che riguarda le liti con il Fisco, e che in particolare definisce nuove regole e nuove agevolazioni affinché il Fisco ed il contribuente possano far pace. La Circolare, nel dettaglio, permette di chiudere le controversie in sospeso vecchie di oltre dieci anni che risultano essere ancora pendenti presso i giudici tributari di ultimo grado; si tratta, nello specifico, di una vera e propria “rottamazione” a patto che il contribuente sia risultato vittorioso in primo ed in secondo grado. La rottamazione avviene su richiesta del contribuente ed a fronte del versamento di un importo pari al 5% del valore della lite da saldare con il codice tributo “8109” che a sua volta è stato istituito dall’Agenzia delle Entrate, sempre nella giornata di ieri, con la risoluzione numero 53/E.
Liti tributarie: quando avvalersi dell’acquiescenza
Quando tra un contribuente e l’Amministrazione finanziaria scatta una lite tributaria non è sempre vantaggioso per il cittadino o per l’impresa intraprendere la via del contenzioso che può portare allo spreco di tempo e di denaro. Questo, in particolare, è da evitare quando al contribuente arrivano avvisi di accertamento in virtù dei quali le valutazioni dell’Amministrazione finanziaria appaiono difficilmente impugnabili e contrastabili. Può capitare, ad esempio, di saltare letteralmente il pagamento di una rata delle tasse di Unico magari solo perché a livello amministrativo è stata fatta confusione tra la carpetta delle tasse pagate, e quelle ancora da saldare. Ebbene, per questi casi in corrispondenza dei quali il Fisco ha praticamente ragione a prescindere, è bene avvalersi della cosiddetta acquiescenza, ovverosia la rinuncia a presentare ricorso potendo tra l’altro sfruttare alcuni vantaggi.