La giornata odierna non rappresenta solamente la conclusione del mese di aprile, ma anche il termine ultimo scelto dalla nostra amministrazione finanziaria per diverse comunicazioni da indirizzare alla cosiddetta Anagrafe Tributaria. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta. Le comunicazioni in questione sono quelle relative allo scorso anno e che si rivelano utili per migliorare l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
anagrafe tributaria
L’anagrafe dei conti correnti partirà da fine ottobre
In dirittura di arrivo il provvedimento che prevede l’invio delle movimentazioni bancarie da parte degli
Cautela per la nuova anagrafe tributaria
Cautela per la nuova anagrafe dei conti correnti, prossimo strumento di accertamento dell’agenzia delle entrate.
Agenzia Entrate: pronti per la super anagrafe tributaria
L’anagrafe tributaria totale istituita dal Decreto Legge Salva Italia (Dl 201/2011) prende corpo, ed anche
A Perugia protocollo su affitti in nero e false dichiarazioni Isee
Gli affitti in nero sono una brutta piaga del nostro paese: la cedolare secca è stata introdotta proprio per stroncare questo fenomeno, ma intanto anche a livello territoriale si registrano delle iniziative piuttosto interessanti. Una di queste è senza dubbio Affitta Etico, una sorte di riconoscimento che è destinato a tutti quei proprietari immobiliari che sono soliti rispettare le regole in questione. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Perugia, con ampi riferimenti anche alla valorizzazione dei proprietari virtuosi e alla lotta alle false dichiarazioni Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Il protocollo è stato siglato dallo stesso comune umbro, ma anche dall’Agenzia delle Entrate, dalla Camera di Commercio locale e dall’Adisu (Agenzia Diritto allo Studio Universitario).
Emersione della base imponibile: le comunicazioni all’Anagrafe Tributaria
L’Agenzia delle Entrate si sta seriamente preoccupando di come far emergere la base imponibile a livello fiscale: uno dei metodi che potrebbe dare i migliori frutti è sicuramente quello delle comunicazioni in forma periodica all’anagrafe tributaria da parte degli operatori finanziari. In cosa consiste esattamente questa procedura? Gli operatori in questione hanno l’obbligo, a partire dal prossimo 1° gennaio, di dar vita a queste comunicazioni frequenti e periodiche all’anagrafe, senza dimenticare nessuna informazione, nemmeno i movimenti relativi ai rapporti finanziari che sono stati posti in essere con i contribuenti.
Leasing e noleggio: la comunicazione all’Anagrafe Tributaria
Il contratto di leasing viene disciplinato nel nostro paese dall’articolo 1571 del Codice Civile: si tratta, nello specifico, nella locazione finanziaria che prende spunto dal Common Law anglosassone e che prevede appunto un contratto tra due parti e il pagamento di un canone periodico. Tutti i dati relativi a questa fattispecie devono ora essere comunicati dai soggetti interessati all’Anagrafe Tributaria, includendo in tale novero persino gli operatori commerciali che sono soliti noleggiare delle autovetture, navi e aeromobili. La trasmissione fiscale a cui si sta facendo riferimento deve avvenire entro e non oltre il prossimo 31 gennaio, avendo cura di elencare tutte le informazioni relative al 2009 e al 2010.
Anagrafe tributaria: nuove specifiche per banche e assicurazioni
Istituti di credito, enti attivi nella previdenza sociale, Demanio marittimo e assicurazioni: sono queste, in estrema sintesi, le categoria maggiormente coinvolte dalle nuove modifiche relative alle comunicazioni di dati all’Anagrafe Tributaria, un’operazione che riguarda ovviamente anche l’anno in corso. Quali sono i cambiamenti principali in questo senso? Anzitutto, vi sono stati un aggiornamento e una razionalizzazione delle trasmissioni in questione, in modo da raccogliere in maniera più efficace le informazioni fiscali. Le novità introdotte ieri dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sono diverse: spicca tra tutte, sicuramente, l’obbligo di comunicazione negativa, un adempimento che non deve venire meno neanche nell’ipotesi di assenza di dati. Inoltre, le stime che sono state inviate possono essere annullate entro trenta giorni dalla data relativa alla ricevuta telematica, provvedendo poi a trasmettere un apposito file sostitutivo per tale periodo di riferimento.
La lotta all’evasione può ora contare sull'”autovelox fiscale”
L’autovelox stradale avrà ben presto un degno “collega” per quel che riguarda il Fisco: in effetti, verrà a breve attivato un vero e proprio dispositivo volto a combattere l’evasione fiscale internazionale. L’iniziativa proviene dalla Guardia di Finanza e il primo utilizzo di questo innovativo strumento riguarderà il percorso alpino svizzero e i confini italiani con la Repubblica di San Marino. Quali sono gli obiettivi che si intende perseguire con l’autovelox fiscale? Anzitutto, si potranno bloccare in maniera più agevole tutti quei soggetti che pongono in essere movimenti di denaro o di altri beni di valore all’estero (si tratta sostanzialmente di beni che possono essere trasportati con una certa facilità in una vettura). Per essere più precisi, comunque, bisogna dire che tale progetto è già stato sperimentato in alcune regioni del sud, ma con l’intento di contrastare il riciclaggio di denaro sporco. La Guardia di Finanza avrà ora a disposizione telecamere, termocamere e lettori a raggi infrarossi per portare avanti le indagini, ma la tecnologia non si limita solo a questo; infatti, questo nuovo occhio elettronico ha la capacità di rilevare gli spostamenti illeciti sia di giorno che di notte.
Lotta ai paradisi fiscali: nuovi dati a disposizione del Fisco
Riguardo alla lotta ai “paradisi fiscali“, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che gli archivi per le verifiche si arricchiranno di nuovi dati. Trattasi, nello specifico, dei dati di quegli intermediari ed istituti di credito italiani che hanno filiali all’estero; le banche e gli intermediari italiani, infatti, sono tenuti ad inoltrare, all’Archivio dei conti correnti dell’Amministrazione finanziaria, anche i dati e le operazioni effettuate dai cittadini italiani che intrattengono rapporti con filiali italiane all’estero. Anche i dati che arriveranno dalle filiali bancarie italiane all’estero e dagli intermediari potranno essere utilizzati dal Fisco per verificare se, come prevede il nostro sistema fiscale, i cittadini italiani che intrattengono dei rapporti abbiano regolarmente comunicato/dichiarato i soldi depositati all’estero nel quadro Rw della dichiarazione dei redditi; ed in merito, tra l’altro, l’Agenzia delle entrate ha reso noto d’aver diffuso in data odierna una circolare. Ma cosa contiene l’Archivio dei conti correnti dell’Amministrazione finanziaria?