Badanti evadono per 310 mila euro

 Tra i più grandi evasori fiscali italiani si colloca una categoria di lavoratori molto particolare che riesce con facilità ad eludere il fisco a tutti i livelli. Le badanti sono solitamente persone che vengono retribuite per eseguire mansioni legate quasi sempre ad una persona in difficoltà, della quale si prendono cura in tutto e per tutto per molte ore al giorno. Di conseguenza la retribuzione oraria è adeguata e moltiplicata per le ore di lavoro riesce a produrre un ottimo introito per le badanti, che però sono quasi sempre “in nero”.

Regolarizzazione badanti: oggi scadenza presentazione domande

 Chi intende regolarizzare i lavoratori domestici clandestini deve affrettarsi e farlo oggi, non saranno infatti previste proroghe.

Quel che è fatto è fatto – afferma deciso il ministro dell’Interno, Roberto Maroni – non c’è alcuna possibilità di fare proroghe. Per quanto riguarda le stime, si tratta di stime fatte a casaccio, sbagliato basarsi su di esse per giudicare.

Continua riferendosi al flop annunciato dal centrosinistra, affermando che dal momento che erano attese 700mila richieste, pare ne siano arrivate 266mila.ù

Regolarizzazione badanti e colf: a disposizione anche F24 cartaceo

 Tra pochi giorni si aprono i termini di presentazione delle domande per la regolarizzazione delle colf e delle badanti; dall’1 al 30 settembre, infatti, i datori di lavoro potranno avvalersi della sanatoria sui rapporti di collaborazione in ambito domestico e di assistenza alla persona così come deciso dal Governo nelle scorse settimane. Nel frattempo, i datori di lavoro possono però già provvedere a versare il contributo per la regolarizzazione, pari a 500 euro per ogni posizione “sanata”, avvalendosi del modello F24; ebbene, il modulo può essere scaricato direttamente on line sia dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, sia da quelli dell’INPS, del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, e del Ministero dell’Interno. Inoltre, per chi non ha dimestichezza con Internet, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che presso gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria, presso le sedi fisiche del gruppo Equitalia, presso le Poste Italiane, le banche e gli uffici dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, è possibile acquisire su richiesta il modello F24 cartaceo per il versamento del contributo di regolarizzazione.

Come regolarizzare colf e badanti

 Arriva finalmente la possibilità di regolarizzare il badante con una sanatoria. Ogni famiglia che vorrà regolarizzare il rapporto di lavoro dovrà pagare 500 euro che sanano il lavoro clandestino dal 1° aprile al 30 giugno così come chiesto dalla legge 102. A partire da oggi fino al 30 settembrepotrete recarvi alla posta, alla banca oppure online, attraverso l’agenzia delle Entrate, con il modello F24 potrete procedere alla regolarizzazione.

La presentazione del modello F24 é quindi disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate dove troverete tutte le specifiche istruzioni ed esempi di compilazione. I codici da indicare per il pagamento sono RINT per la regolarizzazione di lavoratori italiani e comunitari e REXT per i lavoratori extracomunitari. Nel nuovo campo ”elementi identificativi” dovrete indicare il codice fiscale del lavoratore o almeno i primi 17 caratteri del numero di un valido documento di identita’.

Regolarizzazione contributiva per le badanti

 A breve sarà presentato al Parlamento un emendamento al decreto anticrisi per la ‘regolarizzazione selettiva’ di colf e badanti, allo scopo di far emergere il lavoro nero.

Per regolarizzare i propri badanti occorrerà denunciare la ‘sussistenza del rapporto di lavoro‘, versando un contributo forfettario che per ora e’ stato fissato in 500 euro. L’autodenuncia esclude le ‘sanzioni penali, civili e amministrative connesse al rapporto di lavoro irregolare’: viene quindi sanato il pregresso. Ogni famiglia potrà regolarizzare al massimo una colf e due badanti. Regolarizzare significa che occorrerà pagare, a favore del dipendente, i contributi previdenziali, ferie e Tfr e tutte le altre voci previste dai contratti di categoria, disponibili presso l’Inps.