Irap banche: Abi perplessa su aumento tassazione

 Il Presidente dell’ABI, Giuseppe Mussari, al termine della riunione del comitato esecutivo, nel corso del quale si è discusso in merito alla manovra triennale di correzione dei conti pubblici, ha sottolineato come, in questa fase molto delicata per il nostro Paese, la tenuta dei conti dello Stato rappresenti la massima priorità per tutti. Pur tuttavia, ha aggiunto il Presidente Mussari, non convince molto l’aumento dell’aliquota IRAP per le banche; questo perché si tratterrebbe di un ennesimo aumento della pressione fiscale sulle imprese bancarie, che già sono state penalizzate dal regime di tassazione più alto d’Europa, il 15% in più rispetto alla media. Ed in merito all’inasprimento dell’imposta di bollo sul deposito titoli, secondo il Presidente Mussari andrebbero studiate ed introdotte forme di esenzione a favore di quei depositi aventi un controvalore basso.

Tassa sul contante? Boicottiamo le banche!

 Il consumatore accorto, che vuole risparmiare, e che premia le buone prassi altrui, di norma premia chi vende beni e servizi che, a parità di qualità, vengono offerti al prezzo più basso. Questo deve chiaramente valere anche e soprattutto quando si parla di banche; se l’Istituto di credito dove abbiamo aperto il conto corrente inizia ad introdurre costi, oneri, spese e balzelli di ogni tipo, allora è il caso che si inizi a pensare non solo di cambiare conto corrente, ma anche di cambiare banca. Nelle ultime settimane ha destato scalpore la scelta di molte banche, per alcune tipologie di conti correnti, di applicare una commissione, da 1 a 3 euro, su ogni singola operazione di prelievo effettuata presso lo sportello con operatore. Unanime è stata la “condanna” delle Associazioni dei Consumatori, le quali sono insorte bollando una scelta del genere sia come una pratica commerciale scorretta, sia discriminatoria nei confronti di fasce di correntisti più “deboli” come gli anziani.

Bini Smaghi: non è il momento di tassare le banche

 Non c’e’ unanimita’ tra i 27 ministri finanziari dell’Unione europea sul prelievo sulle banche che dovrebbe finanziare il fondo anticrisi, c’è chi dice sì alla tassa, ma diverse sono le posizioni sulle modalita’ applicative. La Banca centrale europea ha voluto ieri lanciare un messaggio, subito dopo un vertice governativo a Bruxelles: le prime proposte per rafforzare il Patto di Stabilità non sono sufficienti e vanno rese più stringenti, inoltre é fuori luogo la possibilità di introdurre nuove tasse sulle banche in un momento in cui le istituzioni finanziarie sono chiamate a nuove e urgenti ricapitalizzazioni.

Polonia: nuove tasse sul sistema bancario frenano Unicredit

 Secondo alcune indiscrezioni, il Governo polacco potrebbe introdurre per la fine dell’anno nuove tasse per 350/400 milioni di euro a carico del sistema bancario. Unicredit controlla la Bank Pekao, detenendone una quota importante. Potrebbe essere stata “contagiata” dall’Ungheria? Quest’ultima infatti, contravvenendo alle indicazioni del Fondo monetario internazionale e dell’Unione europea, tramite il parlamento di Budapest, a larga maggioranza (301 voti a favore e 12 contrari), ha approvato un pacchetto di misure economiche che prevede una tassa salata per gli istituti di credito e le compagnie di assicurazione. Tenendo conto che la quota di Unicredit in Bank Pekao è del 60%, una prima stima indicativa della maggior tassazione si aggira attorno ai 40/50 milioni di euro, un colpo non troppo duro per l’istituto finanziario contando che sarà un impatto pari al 2/3% dell’utile netto, ma non sono pochi a immaginare che la banca poi decida di aumentare dei costi, in altri Paesi, per colmare la lacuna in Polonia.

Intesa Sanpaolo accetterebbe una Tobin tax su rendite finanziarie

 La pressione fiscale in Italia è aumentata in un solo anno (i dati si riferiscono al 2009) passando dal 42,9 al 43,2 (in rapporto fra pressione delle tasse e dei contributi e prodotto interno lordo) e secondo gli ultimi dati Istat hanno portato il Belpaese dal 7° al 5° posto nella classifica delle nazioni con le peggiori statistiche nei conti pubblici e della pressione fiscale. Pressione fiscale alle stelle e conti pubblici poco allineati per lo stato italiano, tuttavia, secondo Corrado Passera di Intesa Sanpaolo, c’è ancora lo spazio per ritoccare le tasse sulle rendite finanziarie, una sorta di Tobin tax (dal nome del premio Nobel per l’economia James Tobin, che la propose nel 1972, è una tassa che prevede di colpire, in maniera modica, tutte le transazioni sui mercati valutari per renderli più stabili) per rimediare agli eccessi della speculazione. Corrado Passera chiede però che il balzello sia minimo e quindi non crei disagi, non distorca il mercato e sia applicato a tutte le transazioni ed erga omnes.

G8: accordo su tassa banche ancora inconcluso

 Se n’è discusso tanto in questi giorni e ancora se ne parlerà, ma finora sembra che i Grandi 8 non siano ancora giunti a una conclusione. Tra i membri non c’è ancora alcun accordo a proposito di una tassa comune sulle banche, lo rivela la delegazione del Canada, che ha la presidenza di turno del G8, tuttavia sembra che almeno un punto sia chiaro: ogni Paese è libero di imporre in autonomia eventuali nuove tasse sul suo sistema creditizio. La proposta di una tassa mirava a far contribuire le banche stesse ai costi derivanti dai rischi creati sull’economia globale ed era appoggiata soprattutto da Francia, Germania e Gran Bretagna.

Marcegaglia: tassa banche la pagherebbero i clienti

 Emma Marcegaglia non ha fatto attendere la sua opinione e alla tassa sugli intermediari finanziari risponde con un secco no. Barnier, il commissario dell’Unione Europea per il mercato interno e i servizi finanziari, ha illustrato l’idea del «fondo pagato dalle banche per le banche» per evitare che gli oneri delle crisi bancarie in futuro ricadano solo sui contribuenti. E mentre il ministro Tremonti si augura una maggiore flessibilita’ da Paese a Paese, a proposito della tassa Ue sulle banche, la presidente di Confindustria, ha ribadito oggi a Bruxelles la sua contrarietà alla raccomandazione del Consiglio europeo, di attivare, in tutti gli Stati membri una tassa sulle banche per farle contribuire ai costi della crisi. Rimane quindi ferma l’opposizione di Confindustria a una tassa sulle banche per creare un fondo anti-crisi Ue.

Tassa sulle banche all’insegna della flessibilità

 I leader Ue hanno raggiunto l’intesa sull’introduzione di una tassa sulle banche, ma sarà ogni singolo Paese a decidere i criteri. Le banche subiranno un prelievo affinchè contribuiscano al costo della crisi. Bisogna tassare chi ha messo a rischio il mercato, come sostiene la cancelliera tedesca Angela Merkel, mostrando il suo favore all’idea sia di una tassa sulle banche sia di una tassa sulle transazioni finanziarie. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha chiarito nei giorni scorsi la posizione italiana all’indomani del consiglio europeo dei capi di stato e di governo e ha mostrato di non essere contrario al “principio” di tassare il sistema bancario per accantonare risorse in un fondo.

Banche italiane tra tasse, fiscalità e regolamentazione

 La pressione fiscale in Italia non è opprimente solo per i lavoratori dipendenti, i liberi professionisti, i lavoratori autonomi, i commercianti e gli artigiani, ma anche per gli Istituti di credito. Non a caso, nel corso di un Workshop dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, è emerso come in base agli ultimi dati disponibili sulle dichiarazioni dei redditi, relative all’anno 2008, le banche italiane rispetto ai competitor europei siano in una posizione di svantaggio competitivo proprio per effetto di una pressione fiscale più elevata, con quella effettiva che, tra l’altro, nell’anno di riferimento è salita al 44%; in più, secondo l’Associazione Bancaria Italiana questo svantaggio competitivo potrebbe ulteriormente aggravarsi a seguito delle ultime proposte finalizzate a rivedere gli accordi di Basilea sul tema del patrimonio di vigilanza.

Ecofin: tassa europea sulle banche

 Una tassa “ex ante” sulle transazioni finanziarie delle banche. E’ in questo momento allo studio dell’Ecofin informale che si apre oggi a Madrid. Anche se non si conoscono i dettagli della predisposizione di una tassa ex ante sulle transazioni finanziarie, sembra l’Ecofin stia pensando a un prelievo più forte sulle banche finanziarie ed uno ridotto su quelle commerciali. Il vertice dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali dell’Eurozona sarà il punto di svolta dopo mesi di discussione sull’exit strategy.

L’Ecofin si pone come principale obiettivo il rafforzamento della sorveglianza delle divergenze tra Stati membri e la tassa bancaria è al centro delle discussioni degli stati membri. Venti Stati membri hanno in corso una procedura di infrazione legata ai deficit di bilancio ed è necessario fermare questa tendenza.