Soggetti residenti e compagnie estere di assicurazione

 Come è stato opportunamente precisato dalla circolare 41/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a emettere nel corso della giornata di ieri, le imposte sui redditi di capitale di tipo assicurativo e sulle riserve dei rami vita beneficiano di un trattamento tutto particolare: nel dettaglio, esse vanno applicate anche da quei soggetti che sono soliti riscuotere i redditi che derivano da contratti stipulati da contribuenti residenti nel nostro paese con compagnie di assicurative di nazionalità straniera. In pratica, si potrà sfruttare questo documento in relazione alla scadenza del versamento dell’imposta sulle assicurazioni.

La nuova possibilità per scegliere il regime Irap

 Non è rimasto molto tempo per decidere quale opzione Irap può essere considerata la più favorevole in assoluto: c’è infatti tempo fino a dopodomani per tutti i soggetti coinvolti, vale a dire le imprese di tipo individuale e le società di persone, nel pieno rispetto del regime di contabilità ordinaria. In pratica, tali enti hanno l’opportunità di selezionare il calcolo del valore della produzione netta per determinare poi l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Una volta che sarà stata compresa una convenienza piuttosto che un’altra, allora si dovrà comunicare il tutto alla nostra amministrazione finanziaria, visto che esiste un apposito canale elettronico che è stato messo a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate.

Scontrino fiscale: un optional per gli evasori

 Nel nostro Paese il rilascio dello scontrino fiscale è un optional per gli evasori a fronte di un reddito imponibile complessivamente non dichiarato in Italia che è pari a ben il 54,5%. E’ questa la percentuale ricavata da un ultimissimo Rapporto commissionato da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, a KRLS Network of Business Ethics. Sul territorio italiano ci sono poi Regioni come la Campania dove, in base alle rilevazioni effettuate, ci sarebbero addirittura due commercianti su tre che non rilasciano lo scontrino. L’indagine che KRLS Network of Business Ethics ha effettuato prendendo a riferimento i dati che, riguardo ai singoli Paesi dell’Unione Europea, sono stati comunicati dalle polizie tributarie, rivela inoltre come l’Italia mantenga saldo il record percentuale di imponibile evaso, con il 54,5% come sopra accennato, visto che al secondo posto c’è la Romania, sensibilmente staccata, con il 42,4% di imponibile evaso.

Evasione fiscale: ecco la mappa aggiornata

 Ci sono tante strade e tante soluzioni per abbassare nel nostro Paese la pressione fiscale. C’è quella che prevede la riduzione delle aliquote, ma i tempi non sono maturi visto che la congiuntura internazionale e la bassa crescita economica non permettono in merito grandi manovre. Ma c’è anche la strada che, con provvedimenti e Leggi ad hoc, a costo zero o quasi, permette di far pagare le tasse a tutti gli italiani (o quasi), con la conseguenza che pagano tutti per pagare meno. Quest’ultima soluzione nel nostro Paese, visto quanto accaduto negli ultimi decenni, appare per il momento utopica e non praticabile anche per ragioni meramente politiche, di lobby e di poteri forti che, nella sostanza, a conti fatti vanno a premiare chi le tasse non le paga o le paga solo in parte. Di conseguenza, non stupisce il fatto che, come riporta Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, nel nostro Paese l’evasione fiscale è aumentata del 6,7% nei primi quattro mesi del corrente anno.

Irap: meglio ridurla, se proprio non si può abolire

 L’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) è probabilmente una delle tasse meno gradite, anzi, tra le più odiate probabilmente da parte delle imprese; e se l’abolizione di tale imposta, anche per evitare ripercussioni sui conti pubblici, non appare nella sostanza possibile, quantomeno sarebbe necessario attuale una progressiva riduzione. Ogni anno, infatti, secondo quanto mette in evidenza la CGIA di Mestre, gli incassi da Irap per lo Stato ammontano ad oltre trenta miliardi di euro, di cui una larga fetta va a finanziare un settore indispensabile come quello della sanità. Pur tuttavia, Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, ritiene che si potrebbe alleggerire il carico fiscale da Irap delle imprese permettendo la deduzione degli interessi passivi dalla base imponibile dell’imposta. In questo modo, nelle casse delle aziende rimarrebbero 3,57 miliardi di euro, ed il Fisco, nonostante le attuali difficoltà congiunturali, potrebbe comunque sopportare il peso di tale mancato gettito.

Irap: Agenzia delle Entrate per la determinazione del valore

 L’Irap ha sopresso altre tasse: l’Ilor, l’Iciap, l’imposta sul patrimonio netto, la tassa sulla partita Iva, la tassa salute (contributo SSN) e altri contributi minori, tasse di concessione comunali. Il ricavato (in gergo fiscale si dice gettito) dell’Irap va alle Regioni e spesso viene impiegato nella sanità. La base imponibile è quasi il valore del prodotto nazionale netto, la remunerazione della produzione nel capitale e di lavoro, in pratica i ricavi di un’attività economica.

Per determinare la base imponibile Irap, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile un’apposita Circolare. Ben 27 pagine che spiegano dettagliatamente i passi per la determinazione del valore della produzione ai fini Irap per le società di capitali, per le imprese assicurative, gli istituti di credito e gli enti finanziari. Tra le varie precisazioni l’Agenzia ricorda che nei costi deducibili ai fini Irap rientrano le spese funzionali sostenute per acquisire beni e servizi da destinare ai dipendenti (per esempio l’acquisto l’acquisto di tute e scarpe da lavoro, i corsi di aggiornamento professionale, i servizi di mensa e di trasporto collettivo dei dipendenti).

Valle d’Aosta vara ddl per ridurre l’IRAP

 L’I.R.A.P. è un’imposta regionale, a carattere reale ed indeducibile dalle imposte personali sul reddito. La tassa nacque per sopprimere altre tasse quali Ilor, Iciap, imposta sul patrimonio netto, tassa sulla partita Iva, tassa salute (contributo SSN) e altri contributi minori, tasse di concessione comunali. chi deve pagare l’IRAP? Sono assoggettati al pagamento dell’IRAP tutti quelli che esercitano in modo abituale e continuativo un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni o alla prestazioni di servizi. Se un’attività viene esercitata senza un’organizzazione di mezzi e uomini, l’Irap non va applicata ai liberi professionisti (medico, avvocato, commercialista, ragioniere, geometra consulente, ecc.) che non si avvalgono di una significativa o non trascurabile organizzazione di mezzi o uomini. Quindi per non pagare tale imposta é necessaria l’insussistenza di una struttura organizzativa, la mancanza di dipendenti o di collaboratori e la mancanza di capitali conseguiti a seguito di mutuo.