La risoluzione 83/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a rendere pubblica nel corso della giornata odierna ha riguardato, in particolare, la nuova disciplina che coinvolge la base imponibile. Nello specifico, in queste situazioni è possibile estromettere da essa tutti quei redditi che derivano da una ipotetica cessione di beni e servizi, più precisamente quelli per cui è stata fornita un’ampia dimostrazione per quel che concerne la mancata acquisizione. Ovviamente, tutto questo si riferisce al momento in cui viene perfezionato l’accertamento vero e proprio.
beni e servizi
Iva, scatta da oggi l’aumento di aliquota al 21%
La giornata odierna è a dir poco campale dal punto di vista tributario: la tanto discussa e tormentata manovra finanziaria comincia già a produrre i suoi primi effetti e il primo in assoluto sarà quello relativo all’aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto. Da oggi, infatti, l’aliquota fiscale in questione non sarà più pari al 20% bensì al 21%, un provvedimento che avrà dunque un’applicazione immediata. Le altre due aliquote di riferimento, vale a dire quella del 4% e quella del 10%, restano, anche se solo per il momento, intatte. Non c’è pericolo che si crei qualche situazione ambigua e confusa? Il principio che è valido in tal senso prevede che, nell’ipotesi di consegne commerciali che recano la data del 17 settembre, allora l’aliquota rimane quella del 20%. Il punto percentuale aggiuntivo, invece, sarà valido per quelle fatture che saranno emesse a partire da oggi: c’è stato tempo per adeguarsi e ora bisognerà soprattutto abituarsi ai tariffari nuovi di zecca dei beni e delle principali prestazioni, nonostante molte associazioni dei consumatori si siano scagliate contro il provvedimento.
Iva ed Unione Europea: ecco le aliquote del 2011
L’Imposta sul Valore Aggiunto del Vecchio Continente si appresta a vivere un 2011 ricco di novità e spunti rilevanti: le revisioni delle percentuali e delle relative aliquote potranno fare riferimento alla direttiva che l’Unione Europea ha appositamente istituito in questo senso. Il riferimento normativo in questione è la direttiva 112 del 2006, relativa appunto alle aliquote dell’Iva. A dire la verità, sia in Europa che negli Stati Uniti si sta discutendo parecchio circa la possibilità di effettuare un trasferimento della imposizione fiscale dal reddito fino ai consumi. Alcuni esempi possono aiutare a comprendere meglio la questione: il Portogallo ha optato per l’incremento dell’aliquota ordinaria (due punti percentuali in più, dal 21 al 23%), anche se esistono alcune differenze importanti per quel che concerne le regioni autonome delle Azzorre e di Madeira.
Intrastat mensile, c’è tempo fino a domani per l’invio degli elenchi
Si torna a parlare di modello Intrastat, il documento fiscale che consente appunto agli operatori intracomunitari dell’Unione Europea di assolvere ai propri obblighi tributari, e stavolta il riferimento va alle scadenze temporali: in effetti, ci sarà tempo soltanto fino alla giornata di domani per provvedere alla trasmissione di questo fondamentale riepilogo di cessioni di beni e prestazioni di servizi. In particolare, la scadenza in questione riguarda le operazioni concluse nel corso del mese di luglio ed ha quindi carattere fiscale. Esistono infatti degli obblighi mensili per gli operatori che danno vita a scambi di tipo commerciale con gli stati del Vecchio Continente. Tra l’altro, dettaglio non certo trascurabile, bisogna ricordare anche che l’obbligo temporale a cui ci stiamo riferendo viene allargato anche a coloro che hanno usufruito della possibilità trimestrale e che, inoltre, a luglio sono riusciti a superare quota 50.000 euro. Come dovrà comportarsi allora il contribuente di fronte a queste novità?