La scadenza del bollo auto è un appuntamento fiscale molto importante, la cui fissazione dipende fondamentalmente da tre tipici casi: l’acquisto di un veicolo nuovo, l’acquisto di un veicolo usato e il semplice rinnovo della precedente scadenza. Vediamo allora di esaminare nel dettaglio le singole casistiche, con un rapido approfondimento circa il termine ultimo entro il quale pagare – senza sanzioni – il bollo auto.
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Aumento RC auto 2012
Il settore auto nell’ultimo bienni ha subito un forte colpo sotto tutti i punti di vista. Finanziariamente il comparto è in crisi completa; le vendite sono disastrosamente scese sotto i livelli di emergenza, mentre in Italia la Fiat continua a parlare di decentramento quasi ricattando il Governo (che se non farà i comodi dell’azienda storica italiana di automobili vedrà quest’ultima uscire dai confini senza voltarsi, con un disagio enorme per i lavoratori impegnati).
Mancato pagamento bollo auto prescrizione
Tra le più odiate tasse in Italia, secondo solo al canone RAI, c’è il bollo auto o meglio la “tassa automobilistica“. Questa viene corrisposta per il possesso di un veicolo (autoveicolo o motoveicolo) ogni anno e l’importo è determinato dalla classe di inquinamento insieme ai KW del mezzo. Oltre una certa soglia il bollo diventa super-bollo (per le auto di grossa cilindrata) e l’aumento della tassa, fino a certi livelli piuttosto esigua, è esponenziale.
L’unica agevolazione presente nel pagamento del bollo auto riguarda le auto storiche; oltre una certa soglia (20-30 anni a seconda delle regioni) il bollo diventa un mini-bollo che deve essere corrisposto solo se il mezzo viene usato ed è nell’ordine di poche decine di euro.
Mancato pagamento bollo auto conseguenze
Il bollo auto è una tassa che va’ corrisposta per il possesso di motoveicoli ed autoveicoli immatricolati nella Repubblica Italiana. L’entità della tassa varia a seconda dei kW e della classe di inquinamento ed è da versare annualmente. Il versamento si può fare in tutti i locali che riportano l’insegna “Lottomatica” presentando semplicemente la targa del veicolo e l’importo viene comunicato all’atto del pagamento. Per conoscere anticipatamente l’entità da pagare si può fare visita nel sito dell’ACI ed inserire anche in questo caso la targa del mezzo:
Il mancato pagamento del bollo fa’ scattare una mora sull’importo stesso a cui si aggiungono gli interessi nella misura del 30%; anche in questo caso il totale da pagare può essere versato negli esercizi commerciali “Lottomatica” semplicemente presentando la targa del veicolo e versando i soldi dovuti.
Multa mancato pagamento bollo auto
Il Bollo Auto, o meglio la Tassa Automobilistica si paga sui motoveicoli ed autoveicoli immatricolati nella Repubblica Italiana ed è diversa a seconda del veicolo in questione. I parametri presi in considerazione per il calcolo sono la classe di inquinamento (dal 2010) ed i kW; riguardo a quest’ultimo punto il superamento della soglia di 185 kW fa’ rientrare automaticamente la tassa di possesso nella categoria “superbollo”, dove per ogni kW eccedente la cifra indicata si pagano 20 euro in più. Il Superbollo è comunque soggetto alla “legge dell’anzianità” secondo cui più il veicolo tende ad arrivare ai 20 anni di vita meno si pagherà per il bollo auto.
Come Calcolare il Bollo Auto
Quello che comunemente chiamiamo Bollo Auto è in realtà una tassa di possesso sul veicolo che viene pagata alla regione di appartenenza. L’importo della tassa deriva direttamente dalle caratteristiche dell’automezzo, in particolare si fa’ riferimento alla potenza in cavalli dello stesso e si moltiplica per la quota stabilita dalla regione di appartenenza. Si ottiene in questo modo l’importo da versare di anno in anno, con scadenza stabilita in base al tipo di veicolo ed alla sua data di immatricolazione.
Per calcolare l’importo esatto del Bollo Auto ci viene in aiuto direttamente il sito dell’Agenzia delle Entrate; nella pagina dedicata, di cui riportiamo il link a fondo articolo, possiamo scegliere di calcolare l’importo del bollo auto in due diversi modi.
Bollo auto: Toscana, un sms per evitare le multe
In Toscana l’Amministrazione regionale ha attivato online, dal sito Internet istituzionale, un servizio grazie al quale via sms il possessore di un’auto può ricevere l’avviso di scadenza del bollo auto da pagare. Il servizio di alert è gratis a fronte dell’inserimento del numero di targa del veicolo e di un numero di cellulare di un telefono abilitato alla ricezione degli sms; il tutto a patto che la registrazione da parte dell’utente avvenga almeno 20 giorni prima dalla scadenza del pagamento del bollo al fine di poter ricevere l’sms alert. Il servizio si può chiaramente disattivare in qualsiasi momento fermo restando che la mancata ricezione, per qualsiasi ragione, dell’sms di avviso di scadenza di pagamento, non esonera chiaramente il proprietario del veicolo nell’assolvere ai propri obblighi tributari.
Fisco e tributi: in Toscana più rigore e più equità
Un Fisco che sia da un lato rigoroso, e dall’altro più equo e più amico. E’ questo l’obiettivo, in Toscana, da parte dell’Amministrazione regionale che dopo i buoni dati sul recupero dei tributi evasi ora vuole puntare alla revisione dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. Questo è quanto ha dichiarato il Governatore Enrico Rossi nel cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che, a partire dalla Guardia di Finanza e passando per l’Assessorato regionale competente, hanno assicurato un forte incremento del recupero da evasione tributaria nel corso dell’anno appena conclusosi. E’ stata infatti registrata una crescita del recupero da evasione tributaria pari ad oltre il 45% senza tener conto degli incassi una tantum. Includendoli la somma, al novembre 2010, sale a 141 milioni di euro con un incremento del 62,33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Trattandosi di dati che non includono lo scorso mese di dicembre, l’Amministrazione regionale non esclude che si possa arrivare a 150 milioni di euro complessivi di tributi recuperati, ovverosia ben 60 milioni di euro in più rispetto alle previsioni.
Acquisto veicoli: Iva agevolata per i disabili
A favore dei disabili il Fisco tende la mano, con un’imposta sul valore aggiunto (Iva) agevolata, pari al 4% e senza limite di importo, per l’acquisto di mezzi di locomozione aventi una cilindrata non superiore ai duemila centimetri cubici in caso di alimentazione a benzina, mentre il limite sale a ben 2.800 centimetri cubici nel caso in cui l’alimentazione è diesel; l’Iva al 4% è concessa dal Fisco alle persone con disabilità sia per l’acquisto di mezzi di locomozione nuovi, sia usati. A ricordare tutto ciò è la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna che ha predisposto una guida sulle agevolazioni fiscali e non a favore dei disabili, i quali, inoltre, relativamente all’acquisto di mezzi di locomozione, senza limiti da rispettare sulla cilindrata, possono andare a detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) il 19% della spesa fatto salvo il limite di 18.075,99 euro.
Evasione imposte regionali: Toscana, metà delle tasse ai Comuni
Grosse novità sono state annunciate in materia di lotta e di contrasto all’evasione fiscale nella Regione Toscana. L’On. Riccardo Nencini, Assessore regionale al Bilancio, ha infatti reso noto che è stata siglata con l’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, un’importante intesa che permetterà agli Enti locali aderenti di incassare il 50% delle imposte regionali che saranno recuperate. L’obiettivo è chiaramente quello di contrastare in maniera efficiente l’illegalità economica sul territorio, specie in quelle aree, a partire dal distretto di Prato, dove esiste un vero e proprio intreccio che, come messo in risalto dalla Guardia di Finanza, coinvolge le “economie etniche” con operatori economici del nostro Paese. L’Assessore Nencini ha inoltre colto l’occasione per sottolineare come questa novità in materia di lotta all’evasione fiscale permetterà di recuperare una quota parte di risorse che con la manovra finanziaria lo Stato centrale ha tagliato a scapito degli Enti locali e delle Regioni italiane.
Bollo auto dal tabaccaio? 32 centesimi in più per l’operazione
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che provvede a rimodulare il compenso per la riscossione del bollo auto: dal prossimo 1° aprile infatti, il bollo che verrà pagato presso le tabaccherie verrà a costare 32 centesimi di euro in più. Il testo normativo a cui si faceva riferimento prima è il Dpcm 186 del 2009, secondo il quale il compenso per ogni operazione relativa alla riscossione passa dal precedente importo di 3.000 lire (quindi 1,55 euro) a un euro e 87 centesimi. Si tratta di una importante novità, se si tiene conto del fatto che la vecchia cifra relativa al versamento era ancora stabilita in lire: essa era stata stabilita in seguito all’espressa autorizzazione a riscuotere le tasse automobilistiche anche da parte degli esercenti dei negozi di tabacchi ed era inoltre stazionaria da ben dodici anni.
Tasse: Regione Toscana, sono più basse
In Toscana, grazie anche ad un bilancio per la sanità che è in pareggio, c’è la più bassa pressione fiscale tra tutte le Regioni a statuto ordinario, e con l’esclusione della Basilicata che può far leva sulle royalties del petrolio. A metterlo in evidenza è l’Amministrazione regionale nel precisare che in Toscana è più bassa sia la pressione fiscale da Irap, sia quella legata alle addizionali Irpef che, tra l’altro, con l’eccezione del bollo, sono le uniche due tasse sulle quali la Regione Toscana può intervenire. E così in Toscana, oltre alle aliquote fiscali base, per il prossimo anno un contribuente toscano pagherà solamente, in media, 16,30 euro l’anno, ovverosia 23 euro in meno della Regione veneto, 44,5 in meno rispetto alla Lombardia, 67,8 euro in meno rispetto ad un contribuente dell’Emilia-Romagna, e ben 162 euro in meno rispetto ad un cittadino residente nella Regione Lazio.
Documenti e ricevute fiscali: attenzione ai tempi di conservazione
Il cittadino onesto che paga puntualmente e regolarmente tasse e tributi, dichiarando tutti i redditi percepiti nel corso dell’anno, deve essere anche un cittadino diligente nel conservare tutti i documenti e le ricevute fiscali che, in caso di controlli e richieste da parte dell’Amministrazione finanziaria e non solo, debbono essere esibiti come prova inconfutabile. Ne consegue che, una volta presentata la dichiarazione dei redditi, tutti i documenti e le ricevute devono essere riposte e conservate in un luogo sicuro, adottando la diligenza del buon padre di famiglia, in modo tale in caso di controllo il contribuente sia pronto a fornire l’onere della prova. E siccome il controllo può anche avvenire a distanza di anni, è opportuno conservare documenti e ricevute per lungo tempo, e in particolare, rispettando almeno i termini di Legge previsti.