I crediti della Pubblica amministrazione verso imprese e cittadini non riescono a essere compensati con i debiti, agevolando procedimenti burocratici e migliorando la vita della popolazione.
compensazione
Le novità di Telefisco sulle società di comodo
L’edizione di quest’anno di Telefisco ha offerto una soluzione senz’altro interessante per quel che concerne le cosiddette società di comodo: in particolare, bisognava capire quale trattamento riservare alle perdite pregresse e come calcolare nello specifico la porzione di reddito che deve essere sfruttata per la compensazione (si tratta di una quota pari all’80%). Nel dettaglio, si è scelto di puntare sul reddito imponibile lordo della società stessa, mettendo da parte il differenziale tra il reddito in questione e quello minimo come è invece avvenuto finora. Questo vuol dire che le società di comodo non hanno la possibilità di usare in compensazione le perdite, ma possono farlo solamente per quella percentuale che va oltre il minimo figurativo.
Attività rimpatriate, l’imposta in eccesso si recupera con l’F24
Le somme che sono state versate in eccesso per quel che concerne il cosiddetto scudo fiscale e che devono quindi essere rimpatriate nel nostro paese per la relativa regolarizzazione, possono essere compensate mediante l’utilizzo del modello F24, insieme anche ad altre imposte: in sintesi, è questo il principio di base che emerge dalla lettura della risoluzione 107/E che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato qualche giorno fa e che si riferisce, per l’appunto, alle attività detenute all’estero in modo illegale. La soluzione compensatoria, comunque, può essere adottata a prescindere che si tratti di una restituzione fiscale o di un errore nel pagamento in questione. Occorre anche ricordare che l’imposta per le attività rimpatriate è di tipo straordinario. La pubblicazione del documento da parte della nostra amministrazione finanziaria si è resa necessaria alla luce di alcuni chiarimenti da elencare riguardo allo scudo.
Compensazioni IVA: sono automatiche solo sotto i 15 mila euro
Le compensazioni dei debiti fiscali con i crediti relativi all’imposta sul valore aggiunto (IVA) potranno avvenire in via automatica solamente fino al tetto dei 15 mila euro. Lo prevede, in accordo con quanto approvato presso la Commissione Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati, un emendamento al “Decreto anticrisi”; viene quindi innalzata la soglia di compensazione dei debiti con i crediti IVA precedentemente posta a diecimila euro; oltre i 15 mila euro, invece, per poter applicare il meccanismo della compensazione sarà necessario ottenere il relativo visto di conformità da parte di un intermediario abilitato. Per quanto riguarda le compensazioni, a fronte delle novità previste dal “Decreto anticrisi“, a partire dal prossimo anno si inasprirà comunque la lotta ed il contrasto alle compensazioni fittizie, illecite ed inesistenti.
Modello Unico 2009: come pagare le tasse con la compensazione
In vista della compilazione del modello Unico 2009, che porterà alla determinazione delle imposte da pagare, anche in funzione degli studi di settore per chi rientra nei relativi settori economici, i contribuenti come ogni anno avranno la possibilità di usufruire, ai fini del pagamento delle tasse, dell’importante istituto della compensazione. Tutti coloro che infatti vantano dei crediti fiscali, ai fini del pagamento di imposte e contributi, con il modello F24, potranno avvalersi del meccanismo della compensazione; l’istituto, tra l’altro, è applicabile da tutti i contribuenti, anche quelli che non sono titolari di partita IVA, con la conseguenza che si possono portare in compensazione crediti e debiti che il contribuente vanta nei confronti non solo dello Stato, ma anche dei Comuni, delle Regioni, dell’INPS, INAIL, ENPALS e Camere di Commercio.