Comuni-Entrate: alleanza anti-evasione funziona

 L’alleanza anti-evasione tra il Fisco e tantissimi comuni italiani che hanno già aderito al “patto” non solo funziona, ma sta iniziando a dare i primi frutti. Ad esempio, in Emilia Romagna, così come riferisce la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, a soli sei mesi dalla stipula dell’alleanza anti-evasione con i comuni, sono già stati già notificati numerosi accertamenti a fronte di un vero e proprio boom di segnalazioni. Nei mesi scorsi, l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha siglato con l’Agenzia delle Entrate l’alleanza anti-evasione, e successivamente i comuni, in questo caso dell’Emilia Romagna, hanno via via aderito all’iniziativa che, cosa non trascurabile, permette loro non solo di avere un ruolo attivo nel contrasto all’evasione con le segnalazioni, ma anche di incassare il 30% delle maggiori imposte che il Fisco sarà in grado di recuperare.

Evasione fiscale Emilia-Romagna: i primi risultati del “federalismo”

 Il “patto” anti-evasione siglato nelle ultime settimane tra l’Agenzia delle Entrate ed i Comuni dell’Emilia Romagna sta iniziando a dare i primi risultati; l’alleanza anti-evasione, in scia all’accordo siglato in merito tra l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, e l’Amministrazione finanziaria, vede già 139 Comuni, pari al 40% rispetto al totale in Emilia-Romagna, a fianco dell’Agenzia delle Entrate per attuare anche in materia fiscale, ed in particolare per la lotta all’evasione ed all’elusione, il “federalismo“. E non a caso, sono già arrivati grazie a tali accordi i primi risultati concreti; secondo quanto reso noto dalla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, infatti, i dati del patto anti-evasione aggiornati al 31 agosto del 2009 parlano di oltre 150 mila euro di maggior imponibile sulle imposte di registro, oltre 600 mila euro di maggior imponibile sulle imposte sui redditi, ovverosia Ires e Irpef, ed altri 225 mila euro di maggiori imposte accertate.

Abolizione ICI prima casa: Comuni battono cassa su mancato gettito

 L’abolizione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) per quanto riguarda la prima casa è oramai in vigore da un po’ di tempo, e rappresenta una vera e propria “conquista” per i proprietari di immobili ad uso residenziale; era infatti ingiusto pagare una tassa per un bene che non ha carattere “speculativo“, ma che è utilizzato come dimora per se stessi e per la propria famiglia. Pur tuttavia, da tale provvedimento ad uscirne per certi versi con le ossa rotte sono stati i Comuni italiani, i quali hanno perso una importante fetta di introiti che in passato è servita per finanziare servizi primari per l’amministrazione come gli asili nido e la manutenzione stradale. Ebbene, in merito nei giorni scorsi, come riporta il Portale di ANCI Lombardia, si è espresso il Sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, il quale, a conclusione della Conferenza Stato-Città, ha sottolineato come ci sia bisogno di chiarezza riguardo all’erogazione dei fondi a copertura del mancato gettito dell’ICI.

Reddito minimo garantito Lazio: boom di domande

 Quando mancano oramai nel Lazio meno di due settimane per la presentazione delle domande per l’accesso al reddito minimo garantito, l’Amministrazione regionale ha provveduto a monitorare l’andamento delle richieste, riscontrando come queste abbiano raggiunto e superato la quota delle diecimila. Ad annunciarlo, in particolare, è stata Alessandra Tibaldi, assessore alle Politiche giovanili ed alle pari opportunità della Regione Lazio, precisando che tale numero è stato ricavato sia dalle domande presentate attraverso i Comuni capofila, sia per il tramite dei Distretti sociosanitari. I beneficiari potranno inviare le domande entro e non oltre il 30 settembre 2009 per l’accesso ad uno strumento di sostegno al reddito che, unico in Italia, permette di ottenere un assegno mensile fino a circa 600 euro oltre a tutta una serie di agevolazioni accessorie, a partire da quelle sul trasporto pubblico gratuito.

Aosta può vantare l’Ici meno cara sulle seconde case

 La città di Aosta sembra non seguire, caso forse più unico che raro, la tendenza del resto delle città italiane per quel che riguarda l’Ici sulle seconde case: in effetti, il capoluogo della Valle d’Aosta è l’unico che ha optato per l’aliquota minima dell’Imposta Comunale sugli Immobili, vale a dire il 4 per mille. Al contrario, se si vanno ad esaminare gli altri capoluoghi di provincia, ci si accorge che in oltre il 70% dei casi l’aliquota ordinaria che è stata scelta dal Comune per il tributo in relazione al 2009 è la più elevata, ovvero il 7 per mille. A Roma così come a Firenze, a Caltanisetta come a Treviso la scelta dell’aliquota è sempre quella massima: solamente per quel che concerne la città di Milano vi è un applicazione diversa, un’aliquota Ici del 5 per mille. Questa eccezione del capoluogo lombardo non deve comunque sorprendere; infatti, esso è stato recentemente interessato a una revisione della classificazione degli immobili nelle cosiddette “zone di pregio”, un’operazione che ha avuto come diretta conseguenza anche e soprattutto un aumento del valore del catasto e un importante recupero di gettito fiscale.

 

Evasione fiscale: fondamentale il ruolo attivo dei Comuni

 In Italia un pensionato in media guadagna quanto un ristoratore. E’ questo il responso cui si è giunti dai dati relativi ai redditi percepiti dagli italiani nel 2007 in accordo con le rilevazioni del Ministero dell’Economia. Il dato per certi versi è “choc”, visto che non sembra assolutamente “reale”, ed alimenta i vecchi dubbi legati all’ingente evasione fiscale nel settore del lavoro autonomo. Il Fisco, a conti fatti, non ha un “controllo” sul giro d’affari e sull’andamento dell’attività del singolo lavoratore autonomo, ma si “fida” di quanto dichiara salvo poi, attraverso gli studi di settore ed altri strumenti di rilevazione, procedere eventualmente a dei controlli. Ma in futuro, in materia di accertamento e di lotta all’evasione fiscale, tutto sarà diverso visto che gradualmente anche per il fisco sarà applicato una sorta di “federalismo fiscale” che vede già in Italia molti comuni svolgere un ruolo attivo, tramite opportune segnalazioni, nell’individuazione di posizioni potenzialmente evasive da parte dei contribuenti.

Studi di settore: parte il restyling in chiave federale

 Gli studi di settore, al fine di essere sempre più conformi ed al passo con le realtà economiche e territoriali nelle varie aree dell’Italia, aprono ufficialmente all’ingresso dei Comuni negli Osservatori regionali per mettere a punto, riguardo agli studi, un vero e proprio restyling in chiave federale. Non a caso, nella giornata di ieri, 3 luglio 2009, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha firmato un Provvedimento in virtù del quale i Comuni italiani apporteranno, grazie a rappresentanti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), una effettiva partecipazione all’elaborazione degli studi di settore in sede di Osservatori regionali. Negli Osservatori regionali sugli studi di settore, quindi, è prevista in via permanente la presenza di un rappresentante dell’ANCI ai fini della individuazione di condizioni che a livello locale sono specifiche per l’esercizio di determinate attività. In futuro, gli studi di settore saranno così sempre di più predisposti sulla base di differenziazioni territoriali anche grazie alla nomina, nella Commissione degli Esperti, di due rappresentanti dell’ANCI.

ICI 2009: tariffe on line nella Provincia Autonoma di Bolzano

 Nella Provincia Autonoma di Bolzano le tariffe 2009 relative all’imposta comunale sugli immobili (ICI) sono reperibili direttamente su Internet grazie all’Osservatorio Provinciale Tariffe, organo istituito presso l’Istituto di Statistica della Provincia; le tariffe, visto che l’ICI sulla prima casa, tranne casi specifici, non si paga più, riguardano di conseguenza le seconde case, la cui imposta tende ad essere più elevata, consultando il sito al link www.provincia.bz.it/osservatorio-tariffe, in corrispondenza di quei comuni aventi una marcata vocazione turistica. La diffusione on line delle tariffe ICI nella Provincia Autonoma di Bolzano è susseguente ai dati acquisiti dai singoli Comuni, e prevede chiaramente che l’ICI 2009 debba essere pagata anche sulle prime case ad uso residenziale se queste appartengono alle categorie catastali “A/1”, che individua le abitazioni signorili, “A/8”, con cui vengono identificate le ville, e la categoria “A/9” per i castelli.

Contrasto evasione fiscale: aumentano le adesioni nei Comuni dell’Emilia-Romagna

 Sono sempre di più i Comuni italiani che hanno ufficialmente annunciato la propria collaborazione con l’Agenzia delle Entrate nell’ambito delle azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale. Tempi duri, quindi, per chi non dichiara nulla o dichiara meno del dovuto e vive una vita agiata, magari con due/tre SUV intestati in famiglia; gli Enti locali, infatti, possono partecipare e compartecipare al recupero delle imposte evase in scia ad un accordo stipulato nell’ottobre scorso tra l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, e l’Agenzia delle Entrate. Nel dettaglio, le amministrazioni locali hanno facoltà di poter incrociare, attraverso uno scambio informativo con i dati dell’anagrafe tributaria, i dati relativi, ad esempio, ai contratti di affitto, utenze di gas, acqua e luce, ma anche quelli di successioni e bonifici bancari. In Emilia-Romagna, intanto, c’è stato a partire dal 2009 un boom di adesioni proprio riguardo alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate nelle azioni di contrasto all’evasione fiscale.

ICI: modalità di calcolo e scadenze

 L’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) è una delle principali imposte statali del nostro paese, la quale viene applicata sui fabbricati e sui terreni agricoli e da costruzione della Repubblica Italiana. La legge che attualmente regola tale tributo è il decreto legislativo 504/1992 che ha fatto diventare l’ICI la principale entrata del bilancio dei comuni italiani. Anzitutto, l’ICI non è un’imposta progressiva come le imposte che gravano sul reddito, ma colpisce il valore del fabbricato con una percentuale fissa decisa da ogni singolo comune.
Quali sono i soggetti che sono tenuti al pagamento dell’ICI? Come già detto, i proprietari di fabbricati e terreni, ma anche i concessionari di aree demaniali, i locatari e i titolari di diritti reali di godimento sui beni (usufrutto, uso…).