Confcommercio chiede diminuzione pressione fiscale

 La denuncia questa volta arriva direttamente dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ed a sostegno della tesi secondo cui la pressione fiscale è diventata insostenibile ha dalla sua i numeri; chi paga regolarmente le tasse, secondo il Presidente, subisce una pressione del fisco pari al 55%, con un PIL che nel 2012 si attesterà sui livelli del 2009.

Un Paese che da un lato è “invecchiato” di oltre 3 anni e dall’altro ha aumentato le tasse, a discapito ancora una volta di quella parte di cittadini onesti ed in regola. Chi infatti evadeva prima le tasse continua a farlo anche oggi e chi non lo faceva ma ha la possibilità si trova ormai costretto visto che si trova a dover pagare per i danni causati da terzi. Poi c’è un’altra categoria di persone e cioè quelli che le tasse non le possono evadere; su di loro ricade l’aumento dell’IVA, l’Imu e tanti altri aumenti che inevitabilmente rendono più povere le famiglie italiane.

Per arginare la crisi occorrono 100 mld di tasse

 La crisi del debito pubblico graverà sui cittadini. Almeno questo é quello che si inizia a prospettare. Più tasse per tutti per salvare l’Italia, per conseguire l’obiettivo dell’azzeramento del deficit occorreranno tra il 2012 e il 2014 circa 100 miliardi di tasse aggiuntive alle quali bisogna aggiungere 40 mld di taglio alle spese pubbliche. La previsione e’ della Confcommercio che oggi ha riunito a Milano i propri Stati generali dove si é discusso della crisi e del vero incubo per l’impresa italiane: la recessione che ormai s’intravede nitida all’orizzonte.

Equitalia e Confcommercio insieme per le imprese

 Nella giornata di ieri, mercoledì 28 luglio 2010, la Confcommercio da un lato, ed Equitalia dall’altro, hanno siglato un importante accordo quadro, della durata di due anni, che attiva un filo diretto tra le imprese del commercio e la società pubblica di riscossione. Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, e Attilio Befera, Presidente di Equitalia, hanno infatti firmato un‘intesa che getta di conseguenza le basi per andare ad attivare una collaborazione in linea con quanto già avviene da tempo con le altre realtà del mondo produttivo in Italia. Nel dettaglio, l’accordo permetterà di fornire assistenza alle imprese e di attivare a livello territoriale e locale degli accordi in materia di formazione, di informazione, di consulenza e di altri servizi. Al fine sia di rimuovere le criticità, sia di andare a monitorare i risultati raggiunti con l’accordo, Equitalia e la Confcommercio organizzeranno degli incontri specifici. Secondo quanto messo in risalto da Equitalia con una nota, l’iniziativa rientra nell’ambito di quelle azioni finalizzate sia a poter ascoltare il contribuente, sia a adottare nuovi strumenti di relazione che sono ancor più importanti quando le imprese ed i cittadini si trovano in difficoltà.

Tassa sui voli: varia da uno a tre euro a passeggero

 All’inizio del prossimo anno, in piena stagione invernale, oltre al “consueto” aumento della polizza rc auto da rinnovare, nonostante non abbiate commesso incidenti, anche la vacanza o il volo per ragioni di studio o di lavoro rischia di diventare più caro. Questo perché a partire dal prossimo anno è previsto un aumento dei diritti aeroportuali che comporteranno un incremento, per ogni singolo passeggero, variabile da uno a tre euro. Insomma, lo stesso biglietto per il volo che magari state acquistando per i prossimi giorni, tra qualche settimana lo troverete con una piccola maggiorazione, e con il rischio di innescare ripercussioni negative sul comparto del turismo e sulle imprese del settore che in Italia di certo non stanno attraversando un periodo splendido.

Studi di settore: benefici per molti contribuenti

 La Commissione di esperti per gli studi di settore (organo che vede raggruppati l’amministrazione finanziaria, la Società per gli studi di settore e le varie associazioni di categoria) ha dato il via libera per alcuni benefici di cui godranno circa 2.150.000 contribuenti sui 3.700.000 che usufruiscono di tale parametro: i benefici in questione riguarderanno alcuni correttivi in relazione ai periodi di imposta 2008 e 2009, i quali sono stati interessati da modifiche nel mercato a causa della persistente crisi economica. Per quanto riguarda i due periodi d’imposta sopracitati, il risultato degli studi di settore sarà accompagnato, in sede di accertamento, da alcuni elementi che saranno in grado di rafforzare la pretesa tributraria.

La Confcommercio illustra le misure da adottare in materia fiscale

 L’Ufficio Studi della Camera di Commercio, l’organo dell’istituzione che supporta e promuove gli interessi di imprese e imprenditori, ha sottolineato come, nel momento di attuale crisi economica, i redditi delle famiglie incontrano una grande difficoltà nella loro crescita; allo stesso tempo, la produttività delle principali imprese italiane è ormai giunta a livelli insoddisfacenti. Il rischio più grande in cui può incorrere l’Italia, precisa sempre l’Ufficio Studi, è quello di veder ridurre in misura drastica il prodotto interno lordo e che i consumi tornino ai livelli raggiunti circa dieci anni fa. Le ricette suggerite dalla Camera di Commercio per affrontare la fase di ristagno economico sono essenzialmente due: far ripartire i consumi delle famiglie italiane e agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese. L’intervento dell’ente pubblico è avvenuto nel corso del forum di Cernobbio, il quale ha affrontato numerose problematiche economiche e finanziarie (si è tra l’altro parlato dell’adozione dei Tremonti bond da parte delle banche): si sono dunque proposte alcune interessanti linee guida, volte ad evitare una contrazione superiore ai due punti percentuali del Pil.

 

Evasione fiscale: Cisl propone patto con le imprese

 Sono circa 125,8 i miliardi di euro delle imposte sottratte all’erario nel 2008 in Italia. Effettuando alcuni calcoli quindi, l’imponibile evaso in Italia nel 2008 sarebbe pari a circa 331 miliardi di euro l’anno. Centinaia di miliardi non fatturati quindi. I risultati della stima sono stati resi noti ieri da Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani – elaborando dati ministeriali, dell’Istat, della Banca d`Italia e dello Sportello del Contribuente. Rilevazione presentata ieri a Roma allapertura del convegno “Evasione fiscale: studio ed analisi del fenomeno in Italia“. Tra le grandi imprese, una su tre chiude il bilancio in perdita e non paga le tasse. Crisi? Non solo.

Nella guerra alla crisi economica c’è quindi un nuovo rivale: l’evasore fiscale. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni propone ai commercianti riuniti dalla Confcommercio a Cernobbio un patto contro l’evasione fiscale. Il segretario riporta alla luce l’importanza di una profonda riforma del sistema fiscale, in particolare di quegli studi di settore (cioè i redditi presunti delle varie categorie produttive su cui si pagano le tasse anche se quei fatturati non vengono raggiunti) che spinge non pochi commercianti all’evasione.